Giocare

Ieri sera Polpetta aveva di nuovo una brutta tosse, perciò oggi ho pensato di tenerlo a casa con me, per farlo riposare e coccolarmelo un po'.
Direi proprio che le coccole sono ciò che sta caratterizzando la nostra giornata!
Avevo appena finito di gustarmi la mia tazza di tea rigorosamente all'inglese con un goccino di latte quando ho sentito una vocina che mi chiamava dal piano su: "mammaaaaaaaaaah! Sono sbegliatoooooo!"
Il momento in cui prendo in braccio Polpetta ancora caldo dal letto e lui si spalma su di me, dicendomi "mamma ti faccio le coccole" è di una bellezza impagabile. Un momento di pura gioia, in cui ci stringiamo forte forte e ci carichiamo di affettività.

Stamattina siamo dovuti uscire, perché nel mio piano settimanale oggi avrei dovuto fare delle compere che non potevo procrastinare.
Girare con Polpetta al supermercato è stato uno spasso: lui, il mio ometto, mi ha aiutata a fare la spesa, trascinando il cestino con le rotelle tra le corsie, mettendo le cose da comprare nel cestino e zigzagando tra la gente, trascinando il cestino più grande di lui. Giunti alla cassa ha poi diligentemente svuotato il cestino e pazientemente aspettato che pagassi.

Polpetta si diverte tantissimo ad aiutarmi a fare le cose: si sente grande ed è convinto che non riuscirei a cavarmela senza il suo prezioso aiuto.
Arrivati a casa mi ha aiutata a mettere via la spesa, ha voluto assolutamente passare l'aspirapolvere assieme alla sua mamma, usando il suo, un bastone verde ricoperto di materassina che usavo per giocare di ruolo dal vivo, ma che ora è diventato un "aspilapolbele belde", ha preparato l'insalata per il pranzo, mescolando la verdura con i condimenti annunciando soddisfatto: "sono bavo io, mamma, a mescolare!"
Mi stupisce sempre la delicatezza con cui apparecchia la tavola, facendo attenzione ai piatti di ceramica ed ai bicchieri di vetro, che sono delicati, e posizionando le posate proprio al centro del piatto, perché servono per mangiare, non si possono mettere a fianco del tovagliolo.

Ai bambini piace imitare i grandi ed aiutare la mamma e il papà nelle faccende domestiche li fa sentire partecipi della vita di famiglia, fa percepire loro che gli adulti danno valore alla loro buona volontà e al loro impegno, ma li aiuta anche ad affinare le loro competenze e ad apprenderne di nuove.

Quando Polpetta ha finito di aiutarmi, a volte, ripete i gesti che abbiamo compiuto assieme con i suoi giochi. Drammatizza ciò che ha appena vissuto rivivendolo da un'altra prospettiva. Non è più il bambino piccolo che dipende dalla mamma che gli spiega come fare le cose, ma diventa lui il regista del suo gioco. Oggi, mentre finivo di preparare il pranzo, si è recato alla sua cucinetta ed ha preparato l'insalata e la bistecchina per la sua mamma ed il suo papà, lo stesso menù che io preparavo in cucina.

È questo il gioco simbolico, il tipo di gioco che appare intorno ai 12 mesi e che i bambini amano fare fino ai sei anni, che li aiuta a sviluppare il proprio sè.
Tramite il gioco simbolico, ripetendo gesti quotidiani il bambino rielabora il proprio vissuto, lo fa suo e lo rivive con regole proprie. Ciò gli permette di fondere il mondo reale con il mondo fantastico nel quale è immerso, per poter rivivere sensazioni ed emozioni profonde che ha sperimentato e consolidare sè stesso.
C'è un autore, Winnicott, che nel suo libro "gioco e realtà" si è occupato dell'importanza del gioco nel bambino, sottolineando quanto sia importante questa attività fantastica all'interno della quale il bambino ha la possibilità di rielaborare il mondo reale ed il rapporto con la madre e poter così strutturare il proprio io, la propria identità, separata da quella materna.

Ed ecco che per magia, nel gioco simbolico, il bambino diviene onnipotente: può fare ciò che nella realtà non gli viene permesso, può essere ciò che desidera e questo lo aiuta a porre le basi per la persona che sarà da adulto.

A me fa molta tenerezza, Polpetta, quando mi offre il caffè o gira il mandarino giocattolo nel suo bicchierino a calice, rigorosamente quello azzurro, e mi dice che devo bere la spremuta di arancia che mi fa bene. È il suo modo speciale di dimostrarmi il suo affetto, di prendersi cura di me e di coccolarmi.
Ed io cerco di vivere a pieno queste scintille di gioia, attimi preziosi di amore puro, che spero di serbare nel mio cuore per sempre.

Commenti

  1. Che dolce che è Polpetta... è vero questo tipo di gioco è importante per la loro crescita...

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