Tra dire e il fare...

Immagine tratta dal web

Ieri mi è capitato di parlare con due mamme, che erano tristi perché hanno perso la pazienza con i loro bambini e non hanno gestito la lite che ne è scaturita come avrebbero voluto. Quando poi si sono calmate sono subentrati i sensi di colpa per come erano andate le cose.

 Ovunque, su tutti i testi psico-pedagogici, si spiega agli adulti che quando si perde la pazienza con i figli bisogna essere maturi, zen, pazienti, saggi, calmi...
Quando i bambini perdono la pazienza, ci fanno arrabbiare, oltrepassano il limite dobbiamo abbassarci al loro livello per guardarli negli occhi. Quindi si parla loro con calma aiutandoli a rielaborare ciò che è accaduto in modo costruttivo. Poi bisogna verbalizzare le loro e le nostre emozioni in modo pacato: "capisco che sei arrabbiato, triste, deluso, ma...". Se il bambino perde le staffe e si comporta in modo socialmente inaccettabile (cioè si trasforma in un diavoletto della Tasmania)lo si mette in time out. Seduto su una seggiolina a pensare, un minuto per ogni anno di età. Se proprio non si calma, il contenimento affettivo fa miracoli: lo abbracciamo, gli parliamo sommessamente, ci carichiamo delle sue emozioni e lui si calmerà.

Bellissimi consigli!

Ecco, ma metti che il bimbo piccolo abbia ciucciato il tuo latte ogni ora per tutta la notte e tu abbia ogni osso che scricchiola perché per sopravvivere hai cercato di dormire in posizioni improbabili mentre il piccolo soddisfava i suoi bisogni condividendo con te ed il papà il lettone.
Metti che il grande si sia svegliato alle otto di mattina, nonostante sia domenica, ma essendo stanco è rognoso e piange, si lamenta, si oppone a qualsiasi cosa ci sia da fare: non vuole fare pipì, non si vuole lavare, la colazione non va bene (ci tengo a precisare che a casa nostra si mangia quello che c'è nel piatto, non si cucinano mille cose ad ogni rifiuto del bambino), si arrabbia perché voleva le coccole ma tu stai allattando...
Lo sai, ha tanti motivi per essere arrabbiato, frustrato, triste, stanco...

Ma nonostante tutte le teorie non ce la fai a mantenere la pace interiore ed esplodi: alzi la voce, sbraiti, ti arrabbi tanto.
Ecco. Qualche giorno fa mi è capitato.
In barba a tutte le teorie psicopedagogiche, in barba a tutto quello che ti eri promessa di non fare.

Poi, ti calmi e ti sentì una cacca astronomica.
Che fare?

In questi casi i miei sensi di colpa sono enormi, mi sento male per tutto il giorno, nonostante Marito tenti di consolarmi.

Ma fatta la frittata che si può fare?
Ecco, io, una volta calmata, vado dal mio bambino, lo abbraccio forte forte e mi scuso per quello che è successo, per aver alzato la voce. Di solito anche lui chiede scusa a me. Poi insieme parliamo di quello che è successo a mente fredda, e ci diciamo che cosa abbiamo imparato da ciò che è successo. Ci ripetiamo le regoline di casa e poi faccio la cosa che per me è la più importante: abbraccio il mio bambino e gli dico "ricordati che la mamma ti vuole sempre bene, anche quando si arrabbia, anche quando è triste, anche quando litighiamo, perché per me sei importante, sei il mio amorino bellissimo!"
A questo punto il mio bambino mi abbraccia, mi dice che mi vuole bene anche quando sono arrabbiata. Ci sciogliamo in un tripudio di cuoricini e ricominciamo la nostra vita felici perché ci siamo recuperati.

Ecco. Quando oltrepasso il limite mi sento una cacca, mi odio, ma poi mi dico che sono umana, non sono una macchina e mi riprometto di impegnarmi ad essere una mamma migliore. So che accadrà altre volte che mi arrabbierò così tanto da superare il limite, ma so che amo il mio bambino e spero che succeda il meno possibile.

Non sono una mamma perfetta, ma l'imperfezione è insita nell'essere umano.
Per la perfezione ci stiamo lavorando! 

Questo post aderisce ad un'iniziativa di Le "M" cronache. #tanaliberatutte

Commenti

  1. Ciao Silvietta! Le tue parole sono pura verità! Io ho un solo bimbo piccolo ma ti assicuro che anch'io dopo una notte in bianco, di solito passata con il piccolo attaccato, divento facilmente suscettibile. Non siamo degeneri, siamo solo mamme :-)

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    1. Esatto! Ovvio che non vorremmo mai che accadessero questi episodi, ma a volte succede. Sta a noi cercare di far in modo che non accada poi. E se succede, beh, ci riproviamo la volta successiva....

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  2. Trovo che il vostro modo di parlarvi sia dolcissimo e che faccia così bene al tuo bimbo e alla sua crescita. "sclerare" ogni tanto é umano e ha un che di positivo..i figli non devono vederci perfette perché vedrebbero qualcosa di impossibile, devono poter vedere che magari il più delle volte ce la mettiamo tutta per reagire ai loro corto circuiti ma che non sempre ci riusciamo..

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    1. Credo che sia un po' scuola di vita!
      In fondo nella loro vita tante persone perderanno la pazienza con loro.
      Giusto magari educarli poi alla riconciliazione!

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  3. Condivido con te ogni singolo punto. Ho sposato anche io tutte queste teorie amorevoli e comprensive, di rispetto e ascolto. Poi, per esempi come tu stessa hai citato, prima fra tutte una stanchezza incredibile che ogni tanto mi sovrasta, mi capita di non avere tutta la pazienza che vorrei e mi è capitato qualche volta di alzare un pochino la voce. Per ora niente di più, ma è già sufficiente a far scattare il senso di colpa. Anche io dopo le spiego come mai mi sono spazientita e l'abbraccio. E mi ripeto che siamo umane e imperfette e può capitare, anche se vorrei succedesse il meno possibile.

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    1. L'importante è poi, se si supera il limite, recuperare il nostro bambino chiedendo scusa. Una persone che ha sperimentato le scuse sarà in grado di scusarsi a sua volta.

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  4. Non credo si debba per forza dimostrare ai nostri figli la nostra infallibilità, quando non ce la facciamo di fronte ad un capriccio, quando perdiamo le staffe, urliamo e magari non ascoltiamo nemmeno, dimostriamo una debolezza e non sempre è un male. La mamma e il papà sono i suoi punti di riferimento ma non sono infallibili, credo sia bello dirglielo e anche dimostrarglielo.

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    1. A volte penso che se ci dimostrassimo sempre infallibili, la volta che ci colgono in flagrante poi resterebbero molto delusi

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  5. Si , non siamo super eroi ma modelli ( esempi) fallibili e i nostri limiti i bimbi li comprendono bene... Nelle sedute di mediazione ad esempio ho davanti molto spesso dei bambini

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  6. Capacissimi di capire tutte le criticità dei propri genitori e, il più delle volte, le accolgono come naturali comportamenti che fanno parte dell'uno o l altro genitore. Che risorse questi piccolini! Ps. Scusa il doppio commento ma si è bloccato più volte l'invio . Un abbraccio!

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  7. Tu sei veramente molto brava a recuperare la calma in fretta ! Le coccole e le scuse post sfuriata sono un'abitudine che ho anche io, per fortuna, però ci sono periodi in cui faccio proprio fatica a limitarmi!!

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    1. La calma non arriva immediatamente, ma appena passa la rabbia e sono lucida, anche se non sono proprio proprio serena, corro a riconciliarmi con lui.
      Ho sempre odiato le persone che portano i musi per ore o per giorni. Non fa bene all'autostima dei bambini.
      E poi, dopo che ci siamo riconciliati stiamo meglio entrambi!

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  8. Io di mamme che non si sono mai arrabbiate non ne conosco. Ammiro tantissimo quelle che per strada, di fronte al bambino che si butta a terra e fa i capricci, con calma sussurrano "Bene... mamma ora si allontana, quando hai finito la vuoi raggiungere?" (visto l'altro giorno). Accidenti, che flemma. No, io non sono stata così (purtroppo) ma contavo molto sul "guardami che ti incenerisco", che funzionava quasi sempre. Anche mia figlia a volte urla, ma diciamo che ora che i bambini hanno otto e cinque anni ci sta pure.

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