Nuove competenze a dieci mesi



Quando al nido dove lavoro le mamme sono preoccupate perché sembra che i figli non acquisiscano nuove competenze, dico sempre loro di stare tranquille. I bambini non si sviluppano in un crescendo costante, ma acquisiscono di volta in volta una nuova competenza, concentrandosi su un'area di sviluppo per volta, poi si fermano per un pochino. 
Questa pausa nello sviluppo è fondamentale per consolidare le competenze acquisite. Una volta che avrà consolidato per bene le sue competenze, il bambino sarà in grado di ricominciare con una nuova tappa di sviluppo. 

Verso i sette mesi Pulcino aveva imparato a stare seduto con un cuscino dietro la schiena pronto ad accoglierlo se fosse caduto all'indietro. Mentre stava seduto giocava per lo più ciucciando e battendo i suoi giochi per terra, tra di loro, lasciandoli cadere e riprendendoli.
Aveva imparato a modulare i gorgheggi ed il pianto per meglio farsi capire ed aveva iniziato a fare il gioco del cucù.
In quel periodo abbiamo iniziato lo svezzamento, percorso tortuoso che ha avuto momenti di regressione, passi avanti e di nuovo regressioni a causa di alcuni malanni di stagione e dentini in arrivo. Il tutto è durato un paio di mesi.

Poi si è fermato. Per un mesetto tutto è rimasto uguale senza sostanziali cambiamenti.

Da un paio di settimane, però, ora che ha compiuto i dieci mesi, sta incrementando le sue competenze e, giorno dopo giorno impara a fare cose nuove, stupendomi sempre di più.

La sua lallazione è più volontaria. Non più suoni prodotti per il gusto di sentire il suono della sua voce, ma tante piccole espressioni vocali. A seconda del tono manifesta stupore, soddisfazione, gioia, richiama l'attenzione, protesta, si lamenta, esprime felicità... Passa dal tatatata, al dedede, dice dooh-doh quando è concentrato, passa al taaaaaah ed al edeh per giungere al tah-tah accompagnato dal movimento della manina per dire "ciao".

Si, Pulcino sa dire ciao. Ogni mamma sogna che la prima parolina volontaria prodotta dal figlio sia Mamma. Pulcino dice "tah-tah" muovendo la manina. È il suo ciao.
Dirà mamma, prima o poi. Ed io sarò felicissima, ma per ora saluta.

Fare la spesa con lui è uno spasso: lo siedo sul carrello e lui, come il papa sulla papamobile, saluta le gente, sorridendo e gorgheggiando tutto felice e contento! Tutto finché la gente non gli si avvicina troppo: permane la fase dell'angoscia dell'estraneo, ma stiamo facendo passi avanti. Se prima scoppiava in un pianto sconsolato e restava fermo li, nella sua disperazione, ora mi cerca con gli occhi e protende le braccia verso di me per essere preso in braccio e rassicurato. Il pianto dura un pochino, poi studia la persona nuova e quindi prende confidenza. Non succede solo con le persone sconosciute che gli si avvicinano, ma anche con persone che frequentiamo abitualmente come le nonne. Ha però diminuito i tempi e quindi dopo poco si rilassa ed accetta la loro presenza, si lascia prendere in braccio e coccolare.

L'acquisizione della sicurezza nella posizione seduta gli ha permesso di sviluppare nuovissime ed interessantissime competenze a livello motorio.
Ora, da disteso supino, sa rotolare a pancia in giù, si sa sedere e da seduto si sa distendere. Da disteso ha imparato a muoversi strisciando,
Nel giro di una settimana è diventato una scheggia!
Ciò ha ampliato il suo spazio di libero movimento, per cui ho ampliato la superficie morbida in sala, dove abbiamo i giochi dei bambini.
A volte si appende al divano o al lettino e tenta di alzarsi in piedi, ma ha il sederotto ancora pesante e non ci riesce.

Contemporaneamente ai progressi motori, abbiamo fatto dei progressi nella motricità fine: non usa più la presa a granchio, ma ha capito che, utilizzando il pollice e l'indice a pinza ( la famosa presa a pinza), può prendere oggetti piccoli e li può manipolare meglio. Con il dito indice esplora le forme, le consistenze, i bordi. Infila il ditino in buchi, fessure, sfiora i materiali.
Nel contempo fa largo uso della bocca per "assaggiare" gli oggetti.
Ecco quindi che abbiamo fatto in modo che lo spazio in cui lo lasciamo libero di esplorare sia il più sicuro possibile, privo di pericoli. Le prese sono coperte da copri presa, ho cura di controllare che non ci siano oggetti piccoli che possano essere inalati, che non abbia a disposizione materiali pericolosi.

Tutte queste nuove competenze motorie hanno risvegliato in lui la voglia di giocare con giochi nuovi. Un'altra conquista che ha modificato il suo modo di giocare è la permanenza dell'oggetto: ha capito che un oggetto nascosto non ha smesso di esistere, ma c'è ancora, per cui sa che dietro ad un coperchio o uno sportello si trovano i giochi che vorrebbe usare. Ecco che inizia ad ignorare le sue costruzioni morbide, striscia verso la scatola delle costruzioni grandi di Polpetta ( quelle rigide che possono essere utilizzate dai sei mesi in poi, ma non così piccole da essere ingerite), apre la scatola e gioca felice.
Prende la ruspa di Polpetta, la rovescia e passa tanto tempo a girare le ruote ed osservare come funziona il movimento.
Striscia verso la cucinetta, ne apre le portelle e si serve di pentoline ed oggetti vari. Ecco perché ho tolto tutti i pezzi pericolosi, mettendoli in una scatola ben chiusa e fuori dalla portata di Pulcino, ma accessibile a Polpetta, ed ho lasciato a disposizione alcune pentoline, posatine e bicchieri. Pulcino adora giocare con le pentoline!

Spesso richiama l'attenzione di Polpetta perché giochi insieme a lui. Osservandoli resto basita: spesso è Pulcino, dall'alto dei suoi 10 mesi e mezzo, che detta le regole del gioco e Polpetta, che adora il fratellino, lo asseconda. Sono fratelli e si amano, ne sono davvero felice, ma confesso di temere un po' ciò che accadrà in futuro: quante ne combineranno assieme?

Ha imparato a ballare e fare i gesti delle canzoncine, e adora quando gli faccio i versi degli animali. Giusto giusto ieri ha imparato a fare un suono che, per lui, dovrebbe essere il verso del pesciolino. A volte muove le manine come fossero farfalline e gorgheggia felice battendo le manine: in quei momenti so che sta cantando, mi siedo accanto a lui e cantiamo insieme. È così felice!

Per quanto riguarda il sonno, abbiamo avuto una regressione: per alcune notti i risvegli sono stati parecchi. Un po' perché era infastidito da malessere generale e dentini in arrivo, un po' perché l'ansia da separazione appare quando è ora di dormire e un po' perché la notte rielaborata le nuove conquiste e ciò causava irrequietezza ed eccitazione.
È una cosa normale, che succederà spesso: in concomitanza dell'acquisizione di nuove competenze, i bambini hanno problemi a dormire tutta la notte, ma se i genitori sono pazienti e li rassicurano il problema si risolve velocemente.
Nel contempo, però, le notti in cui dorme ininterrottamente dalle una alle sette di mattina nel suo lettino stanno aumentando e per me, finalmente, il riposo notturno sta diventando veramente tale. (quasi quasi non ci credo ancora...)

Spesso lo ammiro, pensando che un anno fa accarezzavo il mio pancione enorme, curiosa di abbracciare il mio bambino. Ora che è qui con noi sono felice, perché è la mia gioia ed ogni giorno mi stupisce sempre di più con la sua unicità e le sue piccole e grandi conquiste! Cerco di segnarmi tutti i momenti speciali della sua piccola vita, come ho fatto a suo tempo per Polpetta, in modo che, quando ormai sarà grande, non mi dimenticherò di queste piccole e grandi gioie, ma ne resterà testimonianza scritta.


Se volete approfondire il tema della nascita psicologica del bambino e dell'angoscia dell'estraneo, potete trovare informazioni maggiori in questo post

Commenti

  1. Quanti cambiamenti e quante cose imparano giorno dopo giorno.
    I miei hanno imparato a camminare prestissimo, a 10 mesi erano già sulle l'iro gambette traballanti ma hanno tardato a parlare.

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  2. Sono convinta che ogni bimbo abbia i suoi tempi e l'ho constatato perfettamente con Daniele e la sua cuginetta (è nata lo stesso giorno!). Ci sono i bimbi che acquisiscono prima le capacità motorie e altri prima quelle linguistiche, o anche quelli più pigri che fanno tutto dopo. Bisogna avere pazienza e prima o poi tutti imparano a dire mamma, a salutare, a giocare, a camminare, ecc. Siamo noi mamme che spesso ci agitiamo per nulla, dovremmo prenderla con più tranquillità :)
    Un abbraccio,
    Angi

    www.mammatoday.com

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