Il significato di essere mamma: Drusilla, una mamma expat, si racconta.





Essere mamma è una sfida ed oggi ho il piacere di ospitare l'esperienza di una mamma che di sfide ne affronta tantissime, nella sua quotidianità. Drusilla, infatti, non abita in Italia, ma è una mamma expat che per scelta vive in Arabia Saudita. Insieme a Mimma, sua grandissima amica, scrive sul loro interessantissimo Blog Mamme nel deserto dove raccontano delle loro avventure in paesi stranieri, del modo in cui cercano di conciliare il loro essere con usi e costumi così differenti dai nostri e di come sono riuscite ad adattarsi a paesi in cui, per clima e cultura, non è sempre tutto semplice.

Ecco quindi la sua testimonianza:


"Cara Silvia, ti premetto che con questa intervista, mi hai messa in difficoltà 
Ci ho impiegato diverse settimane a rispondere alle tue domande perché all’apparenza sono domande semplici e scontate, ma nella realtà necessitano un’attenta riflessione.

Cos’è per te la maternità?


Ti confesso che da quando sono madre non mi sono mai posta domande sulla mia condizione di madre o sul significato di maternità, io ho il difetto di vivere la vita d’impulso senza troppe domande o riflessioni, in questo assomiglio molto a mio padre.
Da quando io e mio marito abbiamo deciso di allargare la famiglia, ci siamo sempre detti che il nostro numero perfetto sarebbe stato quattro. Io ho una sorella e lui un fratello, siamo molto legati tra noi e per questo il nostro desiderio è sempre stato quello di avere due figli, due fratelli/sorelle che potessero condividere le loro esperienze, le loro vite e soprattutto aiutarsi l’un l’altro.
Mi sono ritrovata ad essere mamma per scelta, ho avuto la grandissima fortuna di avere due bambini nel momento stesso in cui li ho desiderati.

Come vivi la tua genitorialità?


Essere genitore è una grande responsabilità, se ci si sofferma un attimo a pensare fa quasi paura. 
Il nostro modo di essere genitore, le nostre decisioni, le nostre priorità  influenzano  e plasmano il carattere e la vita dei nostri figli.
Come dicevo prima, io ho il difetto di non fermarmi troppo a riflettere e preferisco agire, quindi cerco di crescere i miei figli seguendo gli insegnamenti ricevuti dai miei genitori. Certo oggi è più facile documentarsi, esistono molti libri che aiutano a diventare genitore, ma sappiamo benissimo tutti che il mestiere del genitore è quello più difficile e qualsiasi scelta prendi comunque prima o poi commetterai un errore.
Io e mio marito abbiamo anche l’aggravante di aver scelto di vivere all’estero, condurre una vita da vagabondi dove il cambiamento e la capacità di adattamento sono fondamentali. I nostri figli sono nati in Italia e dopo pochi mesi hanno preso il loro primo aereo, quindi sono abituati a cambiare spesso città o nazione, sanno che noi non abbiamo una sola casa ma tante sparse per il mondo ed i loro amici sono numerosi e provengono da tutto il mondo.

Com’è nata la mia scelta di fare figli?


Io e mio marito ci conosciamo da quando siamo adolescenti: io 17 lui 19 anni. Praticamente siamo insieme da una vita, abbiamo affrontato tutte le sfide più importanti tenendoci per mano ed è stata la nostra unione che ci ha permesso di superare tutto a testa alta. 
La scelta di fare figli è arrivata nel momento in cui abbiamo capito che il momento perfetto non esisteva. Lui lavorava all’estero da qualche anno, io in Italia, ci si vedeva una volta ogni tre mesi. Quindi, se volevamo davvero essere una famiglia uno dei due doveva rinunciare al proprio lavoro, l’ho fatto io perché lui economicamente poteva sostenere tutta la famiglia con il suo lavoro.
La scelta di partire per l’estero e mollare tutta la mia vita in Italia è arrivata proprio per perseguire un progetto che si chiama Famiglia.

Come vivi la tua maternità all’estero?


Io credo di essere una privilegiata.
Vivendo all’estero ho avuto la grande fortuna di poter seguire i miei figli, scegliere come crescerli, dedicargli tutto il tempo che volevo, ma senza rinunciare a me stessa.
Oggi lavoro, ma ho scelto di farlo da casa per non togliere nulla ai miei figli, anche in questo sono stata davvero fortunata.
La maternità all’estero spesso incontra difficoltà, perché nei paesi dove sono vissuta in precedenza non era facile trovare tutti i prodotti per i bambini. Ad esempio in Libia non esistevano gli omogeneizzati, quindi preparavo tutto da casa. In Kuwait, l’anno in cui sono arrivata, non c’erano le pappe quindi mi ero portata tutto dall’Italia. In Kuwait come in Arabia Saudita non esistono tanti prodotti, quindi si prepara in casa la pizza, piuttosto che la torta perla colazione o i biscotti per la merenda.  Insomma, non è sempre facile fare la madre italiana all’estero, ma  si imparano un sacco di cose anche dalle mamme straniere e quindi il bagaglio di esperienze è enorme.
Vivendo all’estero  si è costretti a vivere lontano dai nonni, non si può godere della loro presenza e  non si può contare sul loro aiuto nel momento del bisogno, si impara ad arrangiarsi e cavarsela da soli. Inizialmente questa può sembrare una difficoltà, in realtà ti confesso che vivere lontano da tutti è un grande privilegio perché non si subiscono interferenze spiacevoli, non si ricevono consigli talvolta indiscreti e noiosi, non si ha l’obbligo di rendere conto a nessuno e si può vivere la propria condizione di genitore in totale autonomia e indipendenza, ti assicuro che non è una cosa da poco!
Tutto ciò ci ha permesso di diventare una famiglia molto unita, capace di contare solo sul proprio aiuto, a volte sembriamo ridicoli perché ci muoviamo sempre in quattro anche per andare semplicemente a prendere il pane o l’acqua, ma per noi è normalità.
Un’altra cosa che apprezzo dell’essere madre in terra straniera è poter prendere spunto anche dalle madri di diversa nazionalità, non essere schiava dell’italianità e poter aprire la mia mente verso altre culture e modi di essere mamma.

Silvia, voglio ringraziarti di cuore per questa bella intervista, mi hai regalato la possibilità di fermarmi un attimo a riflettere e capire davvero cosa vuol dire per me essere mamma.
Un abbraccio,

Drusilla "

E tu che mi leggi, cos'è per te la maternità o, se sei un padre, la paternità?
Come vivi la tua genitorialità?
Come è nata la tua scelta di mettere al mondo dei figli?
Cos'ha comportato per te fare questa scelta?
Hai voglia di raccontarmelo?

Scrivimi alla mail Fiorellinosn@gmail.com!
Sarò felice di condividere qui sul blog la tua storia

Se ti sei perso le puntate delle scorse settimane, corri a leggere l'esperienza di:

Federica




Commenti

  1. Quando leggo Drusilla mi sembra che la maternità sia la cosa più facile del mondo, sappiamo bene che non è così, forse ancor più per lei che vive da expat, leggerla però mi mette quella serenità che mi manca spesso è che mi fa ingigantire le cose, le ansie e le difficoltà

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