Il box: questione di sopravvivenza





Nelle ultime settimane Pulcino ha fatto nuovi progressi.
Ora non è più possibile lasciarlo libero a tappeto per casa, ma va guardato a vista.


Se inizialmente strisciava, la sabbia del mare l'ha stimolato ed ha iniziato a gattonare e ad alzarsi in piedi e, da quando siamo in montagna, ha imparato a spostarsi lateralmente appoggiato ad un sostegno.
Curiosissimo ed attivo allunga le manine verso qualsiasi cosa lui possa afferrare ed esplorare, diventando così il re dei pasticci.

A casa mi ha staccato uno ad uno, in momenti diversi, i fiori di orchidea.
La pianta quest'anno era stata generosa e ne erano sbocciati sette. Tenendo conto che è l'unica pianta di orchidee che in casa mia non solo sopravvive da anni, ma anche fiorisce, la sua fioritura è per me sacra.
Ecco... Un fiore si è staccato da solo, perché ormai sfiorito, gli altri li ha presi Pulcino. Piano piano, approfittando del fatto che eravamo distratti e ci eravamo dimenticati di prendere precauzioni, si è avvicinato alla pianta conquistando gli ambiti fiori, quindi tutto soddisfatto, gattonava con i fiori in mano.

Qui in montagna Pulcino cerca di afferrare qualsiasi cosa sia proibita ad un bambino unenne: le prese, la tovaglia del tavolino, i fiori finti nel vaso cinese che mia madre adora tanto...
Se c'è una cosa che è meglio che un bambino non tocchi, ecco, lui la punta.

Questo è il motivo per cui, dovendo stare da sola per tutto il giorno con i bambini, il fatto che ci abbiano regalato un box per la casa di montagna è stato una benedizione.
Non avrei mai immaginato che avrei ceduto al box.
Ma c'è una parola che mi ha convinta del fatto che arginare i pasticci di Pulcino fosse cosa sana e giusta: sopravvivenza.

Insomma: è vero che da per terra non si cade, che una casa a misura di bambino non ha bisogno di box, ma qui non siamo nel nostro habitat e Pulcino è davvero vivace e caparbio, per cui ci sono momenti in cui non riesco a tenere d'occhio le sue marachelle, seguire Polpetta che gioca e nel contempo preparare il pranzo o sistemare casa.

Ecco quindi che il box è una benedizione.
Sinceramente, benché abbia sempre pensato che fosse il male e che avrebbe impedito al mio bambino di compiere quelle esperienze che gli avrebbero permesso di progredire nello sviluppo motorio, in realtà  stando nel box Pulcino ha raffinato la sua capacità di stare in piedi e di muoversi sulle sue gambine.

Ne ho avuto la certezza ieri, quando siamo tornati a casa nostra e lui non solo si è alzato in piedi appoggiandosi al forno girando tutte le manopole (per fortuna era spento) ma è anche salito su per le scale, rimanendo con suo disappunto bloccato davanti al cancellino dell'Ikea. Inizialmente era arrabbiato perché la sua ascesa al piano superiore era stata fermata, ma poi ha deciso che era divertente restare aggrappato alle sbarre del cancellino e ballare.

Devo dire che in questo periodo Pulcino è davvero impegnativo, ma è sorprendente ammirare le sue piccole e grandi conquiste.
La cosa che mi consola è che questa fase durerà poco.
Dovrò portare pazienza solo qualche mese.
Qualche lungo mese...

Commenti

  1. Anche noi l'abbiamo usato.. é stato utile per quel breve periodo e non era vissuto come una prigione ma semplicemente come un luogo in cui stare tra i giochini vari per un pò. Parola d ordine sopravvivenza!! :))

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  2. Un anno... chissà quanto è bello, amore... Però hai ragione, a quell'età (deliziosa) sono pericolosissimi. I miei nipoti non l'hanno usato, il box, ma anch'io come te, me lo sono ritrovata di regalo per mia figlia e l'ho usato. Ti dirò, a lei piaceva tantissimo!

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