Scegliere tra bene e male





Negli ultimi giorni guardare il Tg ti mette davanti ad eventi spaventosi, tanto che mi viene da chiedermi in quale mondo terribile viviamo.
Questa domanda non me la sono posta soltanto io, ma tantissime altre mamme, sia mamme che ho incontrato di persona, che mamme che ho conosciuto su Facebook.

In effetti, a sentire certe cose, viene davvero l'ansia che, da un momento all'altro possa accadere qualcosa di terribile, magari mentre sei in fila alla cassa del supermercato o seduta in gelateria assieme ai bambini.
Sembra quasi che questo mondo sia sempre più brutto, che sia tutto così orribile.

Faccio attenzione che il mio bambino grande non venga spaventato dalle notizie del telegiornale e mi domando cosa posso fare per proteggere i miei bambini.

Nei giorni scorsi mi dicevo: quando ero piccola il mondo non era così brutto.
Poi, però, mi sono fermata. Mi sono venuti in mente dei ricordi di bambina.

Avevo quattro anni ed ero alla scuola materna. Il pomeriggio noi bambini riposavano in una stanza e c'erano tante brandine disposte in ordine. Ogni bambino aveva una coperta portata da casa. Io avevo un plaid fatto a mano con delle grandi strisce bianche, rosse e blu. 
Un pomeriggio non riuscivo a dormire, così, per passare il tempo, me lo sono messo sulle spalle ed ho iniziato a passeggiare tra i bambini addormentati immaginando di essere una principessa con un bellissimo mantello.
Ad un certo punto una bimba ha alzato la testa ed ha detto: "guarda che se cammini con quella coperta con le strisce rosse sulla schiena ti vengono le Brigate Rosse!"
Mi sono spaventata e sono corsa subito sulla mia brandina e mi sono raggomitolata nascondendomi sotto la coperta. Poco dopo sono emersa. La bambina mi ha chiesto: "allora, ti sono venute le Brigate Rosse?"
"Non so, non mi vedo la schiena!" Ho risposto.
Così abbiamo passato il pomeriggio, insieme ad un altro paio di bambini, camminando per la stanza con la mia coperta sulle spalle, cercando di capire se ci fossero venute le Brigate Rosse sulla schiena. Ovviamente nessuno le aveva.

Eravamo bambini negli anni delle stragi di terrorismo.
Non era il terrorismo che c'è ora. Era un terrorismo diverso. 
Eppure sono morte tantissime persone.

La mia generazione è cresciuta con il terrorismo rosso, le stragi di mafia, la guerra fredda, la guerra tra Iran ed Iraq. Si accendeva la televisione ed i morti erano tanti, troppi.
Alle elementari ricordo che un giorno la maestra ci aveva raccontato quanto brutta fosse la mafia, di quante persone venivano uccise e nascoste nel cemento usato per fare le fondamenta degli edifici.

Erano anni diversi, ma il mondo era brutto comunque.
Il mondo è sempre stato pieno di violenza, stragi, orrore. Come la prima e la seconda guerra mondiale, le guerre di indipendenza, le guerre puniche, le invasioni barbariche...
Credo che la violenza gratuita sia insita nella natura umana, purtroppo.

E allora cosa possiamo fare per proteggere i nostri bambini?
Non molto, purtroppo. Non possiamo tenerli sotto una campana di vetro per proteggerli da ciò che non possiamo controllare.
Però possiamo prepararli.

Una volta Polpetta mi ha chiesto perché ci sono persone cattive a questo mondo e come ci possiamo difendere.
Gli ho spiegato che noi abbiamo un grande dono: possiamo scegliere come vogliamo essere, abbiamo il libero arbitrio. Possiamo scegliere se seguire la via del bene o se essere cattivi e scegliere la via del male.

Ci sono persone cattive che hanno scelto la via del male, ci sono persone buone, che preservano la vita e la rispettano.
Ci sono persone che ci proteggono: i genitori, i nonni, i parenti, gli amici, la polizia, i carabinieri, il nostro esercito, i medici che ci guariscono.
Non siamo soli nella via del bene.

Polpetta ha detto che lui ha deciso di scegliere la via del bene e che insegnerà al suo fratellino come seguirla.
Sa che il mondo è pericoloso, che ci sono persone cattive. Ma lui è sereno, perché sa che il papà e la mamma lo proteggono, che se non ci sono loro c'è la polizia. Sa che se qualcuno vuole fargli del male deve correre lontano e cercare il papà e la mamma, adulti che conosce o la polizia.

Ma sa anche che c'è tanto amore, che il mondo è pieno anche di persone buone che fanno il bene. Sa di essere amato ed è felice, dice di essere fortunato.

Sa che c'è speranza.
Amore e speranza. 
Io credo che siano queste le armi per un mondo migliore.

E spero che un domani, educando i nostri figli al rispetto per il prossimo e per la vita, il mondo possa essere migliore.

Commenti

  1. Daccordissimo su ogni singola parola. Forse nel nostro piccolo se insegniamo ai nostri bambini il rispetto e l'amore possiamo sperare in un mondo un pochino migliore! <3

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  2. Purtroppo non possiamo proteggerli da tutto, però sono convinta che come dici tu educarli al bene è l'unico modo che abbiamo per sperare in un domani migliore

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  3. Io ti ringrazio per questo post. Perché giustamente hai puntato gli occhi sul fatto che il mondo è ed è stato preso da folli in tutte le epoche, e che non viviamo adesso in un mondo peggiore di quello dei nonni. Pensiamo che quando eravamo bambini il mondo era migliore, eppure mi ricordo quando ci fu il disastro di Cernobyl e si cominciò a dire che non potevamo più mangiare frutta e verdura e mia madre si mise a piangere perché è una specie di vegetariana; o le brigate rosse come ricordavi tu. O ancora Saddam e quella guerra di cui parlavano i miei compagni di scuola perché sentivano cose strane in tv e io mi misi a piangere.
    Brava quando affermi che l'unica arma che noi disponiamo è l'educare all'amore. Quella sì che fa la differenza.

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  4. Anche io mi sono fatta le stesse domande e, soprattutto, come spiegare ad un bambino perché accadono certe cose? Cosa possiamo fare? Da genitori è davvero difficile...
    Da bambina ricordo le immagini del tg, quelle luci verdi nel buio della guerra del Golfo... la paura di averla così vicino, praticamente alle porte, quei continui bombardamenti, le città distrutte... speriamo davvero che il futuro del nostri bimbi sia migliore, all'insegna del rispetto e della vita.

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  5. "Una volta si viveva molto meglio" è un luogo comune. Spesso basta fermarsi come hai fatto tu, per capire che la violenza c'è sempre stata. C'era già ai tempi di Caino e Abele. A volte la differenza è solo che non c'era tanta informazione. Forse è aumentato il divario tra bene e male. Diamo per scontato che anche i meno fortunati abbiano dei diritti, curiamo più gente, viviamo di più, diamo sussidi, ci sono molte associazioni di volontariato, c'è più sensibilità di un tempo, quando se nascevi storto ti chiudevano in una casa per matti, ti mollavano lì (tanto per dirne una). Eppure a questa maggiore consapevolezza non si accompagna una diminuzione della violenza 'pesante', perfino organizzata, profonda, mortale nell'intimo (guerre, terrorismo etc). Scegliere il bene, come dici, dev'essere una fede. La vera fede senza o al di là di dei e ideologie. Perché, diciamolo, il Bene non è poi così soggettivo o opinabile come si potrebbe pensare. Il vero bene lo sappiamo cos'è.

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  6. Difficile spiegare ai bambini quel che sta succedendo. Purtroppo non si possono tenere sotto una campana di vetro, c'è la tv, ci sono i giornali. Leonardo ha visto sul giornale quel che è successo a Nizza. Credo che non ci si possa fare niente, al di là del fatto che il terrorismo vissuto da noi anni fa era ben diverso da questo. Anche a me quest'estate è successo un episodio che mi ha messo paura, ma è stato un attimo... mi sono resa conto che non possiamo cambiare la nostra vita.

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  7. Guarda, sottoscrivo ogni parola. Ciò che forse ci tocca di più, o almeno tocca me, e' che la nostra generazione e' cresciuta con il mito della pace, della democrazia, dell'Europa unita, dei diritti verso minoranze e tolleranza molto più di quelle precedenti. E noi, io di certo, ci abbiamo creduto fin da piccoli e forse pensavamo di averlo davvero un mondo così. E invece gli episodi di terrorismi e di follia anche isolata che stanno accadendo ci fanno capire che il cammino è ancora lungo e che ci sono errori a cui rimediare e mali ancora da estirpare.

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