Come sopravvivere ai terrible twos

-immagine tratta dal web-



Quando un bimbo nasce, è piccolo, carino, ed ispira tanta tenerezza. Lo stesso accade anche quando il bimbo compie i primi passi, dice le prime paroline, si appoggia fiducioso ai genitori orgogliosi dei suoi progressi e si lascia condurre per mano sulla strada della vita.

Poi si avvicina il secondo compleanno ed il piccolo adorabile pupetto si trasforma in un piccolo mostriciattolo ed i genitori si domandano se di fronte a loro ci sia ancora il loro bimbo o un Changeling: potrebbe essere che durante la notte le fate si siano portati via il loro bambino...

Se prima il bambino ascoltava i genitori, accettava di buon grado tutto ciò che veniva lui proposto, di punto in bianco impara a dire NO e non c'è più verso di fargli fare nulla.
Piange, urla, fa scene madri ed i genitori non sanno più a che santo votarsi per poter gestire il piccolo mostro.

Perché accade questo?
I terrible twos, i terribili due anni, sono una tappa fondamentale nella crescita del bambino.
È il momento in cui avviene la sua nascita psicologica, ovvero comprende di essere un individuo a sè, separato dalla madre. Capisce di avere una personalità propria che sente il bisogno di affermare per poter diventare una persona, essere indipendente, per crescere.
E quale modo migliore per affermare sè  stessi se non dire NO?

Opporsi è il modo migliore per dire ai genitori che ha una sua volontà, che non è sempre d'accordo con loro, per far loro capire che ha le sue idee, i suoi pensieri e che, a volte, semplicemente non ha voglia di fare una cosa.

Ovviamente è difficile per i genitori portare pazienza, mantenere la calma, essere zen e sopportare le piccole grandi crisi isteriche del piccolo che piange e urla rotolandosi sul pavimento come un porcellino nel fango ripetendo il copione ovunque: a casa, a scuola, al supermercato, al ristorante...

Tutti i NO espressi dal bambino in questo periodo hanno un significato profondo. Non solo segnano il bisogno di affermazione del bambino, ma esprimono anche le sue insicurezze e le sue paure. È difficile fare da soli quando si è piccoli e si ha paura di non riuscirci, come è difficile esprimere i propri bisogno quando non si possiede un ampio  vocabolario o non si riesce ancora a dare un nome alle proprie emozioni!

Inoltre è difficile per noi genitori mantenere la calma di fronte alle scenate del bambino: sebbene sembri che il piccolo si stia impegnando a farci arrabbiare, in realtà sta facendo una fatica tremenda a gestire rabbia e frustrazione.

Ma come si sopravvive ai Terrible Twos?

Innanzitutto è importante che i genitori, ma anche tutti coloro che si occupano di loro (nonni, zii, baby sitter) condividano poche e semplici regole, dalle quali non si può sgarrare. Le regole danno limiti ed a questa età i limiti donano sicurezza. Inoltre, se i bambini frequentano il nido, è importante che sia a casa che al nido, ci siano regole condivise, per cui un colloquio con le educatrici può essere utile per creare coerenza tra casa e nido.

In secondo luogo è importante aiutare i bambini a riconoscere e gestire le proprie emozioni, perché se i bambini riescono a comprendere il proprio mondo interiore riusciranno anche a capire quanto le loro emozioni abbiano un impatto positivo o negativo su chi si relaziona con loro.
È fondamentale che i genitori facciano capire che disapprovano i comportamenti del figlio e non il bambino stesso, in modo che il bambino non si senta sbagliato, ma capisca quali conseguenze hanno le sue azioni.

A questa età è importante imparare a fare delle scelte, ma il bimbo è piccolo, per cui si possono concedere due alternative in modo da ottenere una maggior collaborazione dal bambino ed educarlo alla scelta.

Infine è importante ricordare che, comunque, il bambino ha bisogno dei suoi tempi per poter esplorare e fare esperienze che lo aiuteranno a crescere. Troppi limiti e divieti frustrano un bimbo di due anni, che in questo modo smetterà di essere collaborativo. Se invece sarà libero di scegliere, sarà in grado di sperimentare e sentirsi libero, impegnandosi così in attività che lo aiuteranno a crescere.

E voi? Come gestite i Terrible Twos?

Commenti

  1. e quando i terrible two, diventano four, poi six... che fa la povera mamma???

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    Risposte
    1. Ahahah! Se lo chiede anche Marito!
      Ogni volta che si presenta un'opposizione è perchè il bambino manifesta un disagio. IN questo periodo Polpetta è in difficoltà perchè a scuola hanno tolto il riposino e lui è cosi stanco che diventa difficile da gestire.
      Ci ripetiamo che è una fase, passerà. Ci armiamo di pazienza e cerchiamo di mantenere le regole...

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