Ricordare chi non c'è più



Il primo di novembre ha per me il sapore della famiglia.
Ci si ritrova tutti insieme, come da tradizione, in montagna e si trascorre la giornata insieme.

Sin da quando ero bambina si andava al cimitero per la messa e poi a casa della nonna. Il tavolo grande, le sedie vicine vicine e le castagne cotte nella stufa, un goccio di vino rosso e la famiglia.

Si stava insieme, si chiacchierava fino a tarda sera, quando era ora di scendere dalla montagna per tornare a casa.
Il giorno dopo si andava a scuola.

Gli anni sono passati, mia sorella ed io siamo cresciute eppure si torna sempre in montagna, il primo di novembre a mangiare le castagne.

Ma il tavolo non è più così grande. La stufa della nonna non crepita più mentre cuoce le castagne. Ci troviamo a casa di mia mamma, quella dove abbiamo trascorso un'estate meravigliosa, ma le luci della cucina della nonna sono spente.

I nonni li ho salutati oggi, al cimitero.
La famiglia si è sfoltita. Mancano persone che ora ci guardano da lassù. Mi piace pensare che oggi fossero con noi, mentre sorseggiavo un bicchiere di vino e mangiavo le castagne.

A volte giornate come queste servono.
Servono per fermarsi e ricordare chi non c'è più.
Anche se ti manca così tanto che ti senti spezzare il cuore, anche se il dolore non è sparito. Gli anni passano,  ma chi se n'è andato ha lasciato un vuoto incolmabile.

Domenica siamo stati al Cimitero Monumentale. Siamo stati a trovare i miei parenti paterni. Come quando ero bambina ho camminato tra lapidi nuove ed antiche. Alcune tombe, diversamente da quelle in montagna, trasudano di storia.
Lì ho mostrato ai miei bambini i loro bisnonni ed i trisavoli.
Ho sentito la storia scorrere tra le nostre vite.

Siamo di passaggio su questa terra.
Un giorno ci siamo, l'altro non ci siamo più. Ma finché ci sarà qualcuno che ci ricorda esisteremo.
E non è mai troppo presto per presentare ai nostro figli anche chi li ha preceduti, chi ha fatto parte della nostra famiglia.

Il senso della festa di Ognissanti è del giorno dei morti è anche questo, credo.
Fermarsi e riflettere, ricordare ed amare.

Commenti

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  2. Come sempre, apprezzo la verità e la sensibilità di queste parole... :') tra l'altro le condivido

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