Arroganza

Immagine tratta dal film Mu-Lan, Disney


In questi giorni mi sono trovata a riflettere a lungo su una parola: arroganza.

Dicesi arroganza il senso di superiorità nei confronti del prossimo, che si manifesta in un costume di disdegno ed un'irritante altezzosità. È il comportamento di una persona che lo esercita in modo così sprezzante, da non tenere in conto suggerimenti, proposte o richieste delle minoranze o delle opposizioni, anche se giuste.

Ho avuto a che fare con l'arroganza sia di persona, che attraverso i social, in questi giorni.
Questo mi ha portata a pensare, rimuginare, riflettere.

Ma quanto conta l'arroganza nella nostra società?
Troppo, purtroppo.

L'arroganza è l'odioso atteggiamento di chi scavalca il prossimo e vomita la sua aggressività e prepotenza sulle persone con cui si relaziona, l'atteggiamento di chi è il più forte, quello che ha la voce più potente, quello che alza la testa e prevarica il prossimo, avendola sempre vinta.

Siamo circondati da gente così. Per strada, alla televisione, quando si ha a che fare con altri genitori...
Quante sono le discussione che degenerano perché chi è arrogante alza la voce e tratta male il prossimo?
Quante volte nelle scuole i genitori usano la loro arroganza per sminuire il lavoro di docenti e personale scolastico?

E in tutto questo, cosa trasmettiamo ai nostri bambini?
Che per crescere in una società farcita di arroganza bisogna essere sempre più arroganti e prepotenti?
Che le persone miti non valgono nulla?
Che ha ragione chi urla più forte, chi insulta gratuitamente, chi manca di rispetto?

Credo che ci sia bisogno di fermarsi, di ripensare a quali valori la genitorialità debba trasmettere ai bambini.

Dobbiamo educare i bambini al rispetto, alla tolleranza, alla gentilezza. Essere arroganti o miti comporta lo stesso dispendio di energie, solo che chi è mite, rispettoso, tollerante, raggiunge traguardi migliori e meno effimeri di chi fa la voce grossa e vince con la prepotenza ed il terrore.

Ce lo insegnano maestri come Gandhi o Madre Teresa di Calcutta.

Riguardo all'arroganza sui social, poi, credo che sia un'arma a doppio taglio: chi è arrogante non solo ferisce gli altri, ma nuoce anche a sè stesso, perché ciò che scriviamo sul web rimane, per sempre. E lo può vedere chiunque.
Così una persona che in una discussione sui pannolini, ad esempio, scrive minacce anche gravi rivolte a chi non la pensa come lei, non sono è passibile di denuncia, ma resterà marchiata per sempre come persona arrogante e le sarà difficile scollarsi di dosso questa etichetta, pregiudicando così i rapporti futuri.

Vale davvero la pena essere arroganti e cucirsi addosso da soli un'immagine negativa?
O essere gentili, corretti e rispettosi paga, nel tempo, anche se inizialmente è facile che il prossimo cerchi di prevaricarci, di approfittarsene di noi, di mancarci di rispetto?

Io ho deciso di rispettare il prossimo, sempre. Ho deciso di essere cortese, di vivere le mie relazioni con il prossimo nel modo più onesto e corretto possibile, insegnando ai miei bambini quanto sia importante e sperando che seguano le mie orme.

Tanto tempo fa, una persona buona e saggia, disse: "beati i miti perché erediteranno la terra" Mt 5,5

Commenti

  1. educazione gentilezza e rispetto ..... sempre e comunque

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  2. Mamma mia, quanto hai ragione! Pensa, volevo anch'io scrivere un post sull'arroganza. Quella sui social, poi, la capisco ancora meno!

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