Tutte le nostre maschere



È carnevale, il periodo dell'anno in cui è lecito indossare una maschera e fingere di essere qualcosa che non siamo.
Ma quante maschere indossiamo ogni giorno?

Quando studiavo sociologia all'università ho avuto modo di leggere un libro che mi ha fatto riflettere. Era il libro di Victor Turner, "dal rito al teatro".
In sostanza, secondo questo sociologo, noi siamo tutti attori sociali che, a seconda della situazione in cui ci troviamo, recitiamo una parte nel dramma sociale che è la nostra vita, che si intreccia alle vite degli altri.

Ecco quindi che indosso la maschera di figlia con i miei genitori, quella di moglie con mio marito, quella di madre con i miei figli. Queste sono le maschere più semplici da indossare, perché mi consentono di essere me stessa con chi amo e mi accetta per ciò che sono, con i miei pregi ed i miei difetti.

Ma già quanto ci relazioniamo con gli amici, ecco che le maschere sono un pochino meno istintive ed un po' più costruite. Con gli amici che amano gozzovigliare useremo un tipo di maschera differente, ad esempio, da quella indossata con gli amici più seri.

E sul posto di lavoro?
Il mio lavoro mi costringe ad indossare una maschera molto  profonda, quella dell'educatrice: di fronte alle mamme o ai bambini devo sempre essere calma, comprensiva, accogliente. Devo accogliere chiunque, con i suoi pregi ed i suoi difetti, cosa che può essere più o meno faticosa. Devo essere fresca ed attenta anche se la notte non ho dormito, sorridere ed essere serena anche se qualche problema mi assilla. A volte invidio gli impiegati, che non si devono mostrare sorridenti di fronte al pc, anche quando la giornata è iniziata malissimo.

Si, ci sono maschere semplici da indossare e maschere più complesse, ma credo che, in fondo, siamo noi stessi davvero solo quando siamo soli.
Questo non è negativo, ma credo faccia parte della natura umana. Una maschera non nasconde, mostra solo un aspetto di ciò che siamo.

La cosa grave è quando tutte le maschere che indossiamo sono incoerenti con il nostro vero io.
Una maschera nasconde fragilità, insicurezze, ma più ci troviamo a nostro agio con chi abbiamo di fronte, più la maschera lascia trasparire chi siamo.
Se invece non siamo mai in grado di lasciarci andare e le nostre maschere sono incoerenti con ciò che siamo in realtà, questo nasconde un disagio profondo, che ci impedisce di accettarci e quindi di mostrarci agli altri. Indossare una maschera anche con noi stessi nasconde il fatto che non ci accettiamo, che non ci amiamo.

In sostanza, quindi, penso che se mettessimo insieme ciò che siamo quando siamo soli con noi stessi e tutte le nostre maschere, ecco, questo sarebbe ciò che siamo in realtà.

Maschere o non maschere, l'importante è una cosa sola, accettarci per ciò che siamo ed amarci. La personalità di una persona è mutevole, mai fissa e la cosa bella è che la possiamo sempre migliorare, perciò se qualcosa di noi non ci piace possiamo lavorare su noi stessi.

Perciò credo che dire "via la maschera!" non sia possibile. Credo che si possa dire "rendi il più possibile le tue maschere coerenti con ciò che sei davvero. Allora sarai felice."

Questo post partecipa al tema del mese delle StorMoms.

Commenti

  1. Bellissima riflessione, Silvia. "Maschera" suona come "falsità", tu invece rilevi, giustamente "Una maschera non nasconde, mostra solo un aspetto di ciò che siamo." Le maschere sono contenimenti, porzioni, appelli, offerte, con cui ci relazioniamo al mondo.

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  2. Mi piace questo tuo punto di vista delle maschere, come "aspetti di ciò che siamo" e non modi di nascondere, di fingere, di sembrare quello che in realtà NON siamo. E' bello vedere una persona così, con i suoi pregi e i suoi difetti, consapevole di ciò che è: vera. Un abbraccio Eli

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  3. Hai proprio ragione. Più che maschere, io parlerei di aspetti della personalità, di diverse facce della stessa persona. Poi, qualche volta, si indossa una vera e propria maschera ma in genere dura davvero poco perché è difficile dissimulare!

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  4. Silvia, davvero condivido il tuo pensiero. La coerenza è la base di tutto, anche in questo caso, quando parlando di "maschere" verrebbe da pensare che non abbia importanza...e invece ne ha eccome! Le maschere di "adeguamento" sono una cosa molto umana e naturale. E' andare oltre questo limite, sconfinando nella "falsità", che è meschino e negativo.

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  5. Mi piace questo punto di vista e concordo in pieno con la frase "La cosa grave è quando tutte le maschere che indossiamo sono incoerenti con il nostro vero io". Il filo che tiene insieme le maschere della nostra esistenza deve essere sempre lo stesso e bello spesso, in modo da non spezzarsi.
    Grazie per lo spunto di riflessione.

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