Il ruolo di padre

-immagine tratta dal film "Il re leone" Disney-


La figura del papà, nell'ultimo secolo, è cambiata molto nella nostra società.
Da figura patriarcale, di capofamiglia, che si dedicava principalmente di mantenere la famiglia con il lavoro, si è modificata in figura affettiva che collabora attivamente con la madre nella cura dei figli.


Marito mi ha sempre aiutata nella gestione della famiglia, supportandomi  nella cura dei bambini, giocando con loro e collaborando attivamente nella loro educazione. Ci confrontiamo spesso, cercando una linea educativa comune, supportandoci nei momenti difficili, trascorrendo con i bambini momenti felici con attività dedicate a loro.
Lui mi aiuta volentieri, perchè, dice, i figli si fanno insieme ed è giusto che ce ne occupiamo insieme.

Rispetto alla generazione dei nostri genitori, mi rendo conto che la figura paterna si è molto modificata ed i papà sono sempre più collaborativi nella gestione dei bambini.

Se qualche anno fa si parlava della figura del mammo, in realtà i papà hanno dimostrato di non essere dei mammi, ma di riuscire a coniugare la paternità con il loro ruolo di capofamiglia. I papà vanno al lavoro, si occupano di mantenere la famiglia, ma non hanno più paura di sporcarsi le mani con un pannolino, di utilizzare un biberon o di fare il bagnetto ai figli.

I papà di oggi sanno lavorare ed essere seri tutto il giorno e, tornati a casa, sanno tornare bambini e giocare con i loro figli.

Conoscono le tabelle di svezzamento, imparano a fare i bucati e collaborano con le mogli nella gestione della casa.

Quali sono i rischi di questo cambiamento di ruolo?


Se la possibilità di relazionarsi affettivamente con il papà per i bambini è un'opportunità importantissima, la figura paterna si è spogliata della sua caratteristica autoritaria, diventando autorevole, ma rischia in alcuni casi di perdere autorevolezza e di porsi sullo stesso piano dei figli.

La peculiarità della figura paterna è quella di mantenere le regole, di essere una guida per i figli. I papà moderni devono stare attenti a non sostituirsi affettivamente alla figura materna e di perdere il loro ruolo regolativo all'interno dell'agenzia educativa fondamentale che è la famiglia.

I bambini, in sostanza, hanno bisogno di un padre, non di un amico. I papà, quindi, sebbene sia importante che improntino la loro relazione basandosi su affettività e complicità con i loro figli, devono comunque rimanere una figura di riferimento che sappia guidare i figli nel difficile percorso di crescita che, da bambini, li farà diventare uomini e donne.

I papà sono quel punto di riferimento al quale i figli sanno di potersi appoggiare. Sono un'esempio di solidità, di forza, ma anche di amorevolezza e tenerezza.

Ma com'è essere padre nella nostra società?


Se è difficile essere madre, altrettanto lo è essere padre.
I papà moderni camminano su un sentiero tortuoso, attraverso il quale tengono per mano i loro figli guidandoli, insegnando loro cosa sia bene e cosa male, aiutandoli ad avere fiducia in un futuro che la nostra società, in crisi, rende insicuro ed instabile.

Anche le agenzie educative devono rispettare la figura paterna, riconoscendo ai papà uguale importanza rispetto alle mamme. Un papà può effettuare un ambientamento al nido (per esperienza personale posso dire che gli ambientamenti effettuati dai papà sono più semplici perché ci sono meno emozioni in ballo), un papà può parlare con le educatrici ed insegnanti della giornata educativa del bambino, un papà deve avere, agli occhi della scuola, la stessa importanza della mamma.

I papà sono gli eroi dei loro figli, sono coloro che li aiutano a superare le difficoltà donando coraggio, spronandoli, dimostrando di avere fiducia in loro. Sono coloro che, assieme alla mamma, concorrono a plasmare il carattere dei figli, hanno un ruolo importantissimo.
E loro, per primi, ne devono essere consapevoli.


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