Il Diario di Phil il Nerd



Quando andavo all'università studiavo in biblioteca insieme ai miei amici ingegneri. Uno di questi, ogni tanto, scuoteva la testa e mi diceva: "sei troppo nerd!" Io mi offendevo e sfoderavo "lo sguardo che uccide".
Però, sotto sotto, sapevo che aveva ragione.


Gli anni sono passati, eppure sono consapevole di essere ancora nerd e di trasmettere le mie passioni ai miei bambini.
Star Wars, Lo Hobbit ed Il Signore degli anelli, Il trono di spade, i lungometraggi di Myazaki ed i libri di Banana Yoshimoto...
Le mie passioni sono parte di me e non le voglio cambiare, perché sono cose che mi fanno stare bene. E se mi dicono che sono nerd... Beh, quasi quasi ne vado orgogliosa.

Quando ho avuto tra le mani il libro "Il diario di Phil il Nerd" di Philip Osbourne, del gruppo EdiCart, l'ho trovato subito adorabile. Grafia accattivante come se fosse scritto a mano, immagini divertenti e, soprattutto, grande come un diario, come uno dei famosi diari che si tenevano quando noi mamme eravamo adolescenti.
Credevo che, una volta posato sul mio comodino, me lo sarei letto tutto d'un fiato: il libro ideale per una mamma nerd! Pulcino non ha ancora due anni e Polpetta ne ha appena compiuti cinque da poco, non credevo che questo libro fosse adatto ai miei bambini.

Invece...
Se Pulcino ama sfogliarlo per soffermarsi sulle figure, Polpetta ha deciso che ne deve leggere un paio di pagine prima di addormentarsi, la sera.
Lui è un po' piccolo per comprendere tutte le sfumature ironiche ed i richiami chiaramente nerd ai gloriosi anni '80, con Star Wars (beh, dai, questo è facile, dato che siamo nel pieno del ritorno della saga sui grandi schermi), la Deloeran di Marty McFly, il dolcissimo Gizmo ed i terribili Gremlins (questi Polpetta li conosce perché spesso gli dico che quando si arrabbia o è stanco sembra un Gremlin, ho scritto pure un post a riguardo...), il piccolo Et... Nonostante sia per lui impossibile emozionarsi come me per i richiami puramente nerd alla mia infanzia, il mio bambino è molto interessato alla storia, la ascolta con attenzione e commenta i disegni. Io, comunque, ho cura di riepilogare la storia appena letta e di chiarire le sfumature che non comprende traducendo il linguaggio da adolescenziale ad un linguaggio più semplice e comprensibile.

Il libro non è molto grande, pensavo che in pochi giorni l'avrei terminato. In realtà, leggendolo insieme a Polpetta la lettura procede a rilento.
Se da un lato muoio dalla curiosità di leggerlo tutto d'un fiato, dall'altro mi trattengo per non rovinarmi il gusto di scoprire cosa succederà nella prossima pagina insieme al mio bambino.
Riuscirò a resistere o mi chiuderò in una stanza a leggere tutta sola il Diario di Phil il Nerd???

E voi? Quanto siete nerd? Avete già letto Il diario di Phil il Nerd?
Potete trovare altre recensioni di questo libro alla pagina Facebook del Diario di Phil il Nerd


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