Ci sono giorni che...



Ci sono giorni che iniziano malissimo.
Iniziano male già nel cuore della notte, quando vieni svegliata dal piccolo che ti chiama, lo porti nel lettone ed entrambi faticate a dormire perché il dente sta spuntando.

Sono i giorni in cui il karma rema contro di te e già alle otto di mattina te ne sono successe di ogni. Implori che i bambini finiscano velocemente di fare colazione mentre ingurgiti i biscotti e tracanni il caffè ustionandoti, imprechi contro il gatto che ti fa i dispetti e ti scrivono dal lavoro chiedendoti di arrivare prima perché una collega è malata.

Sono i giorni in cui ti sforzi di pensare positivo e ti convinci che le cose andranno  bene proprio perché hai l'atteggiamento giusto.

Respiri quando miracolosamente sei riuscita a portare i bambini a scuola in anticipo, ma il vecchio col macchinone si prende la precedenza alla rotonda e tu inchiodi per non fare un incidente. Respiri profondamente preghi di arrivare al lavoro in anticipo anche se il suddetto vecchio guida ai 30 km all'ora creando una coda infinita.

Sono i giorni in cui la giornata lavorativa, seppur pesante, va alla grande, perché hai dei talenti e riesci a sfruttarli al meglio, ma la testa ti scoppia per il sonno perduto e non sai se arriverai alla fine della giornata viva.


Sono i giorni in cui  torni a casa sfatta dal lavoro e speri nell'aiuto del marito perché devi lavare mezza casa grazie ai dispetti del gatto.

Sono i giorni in cui il marito, anziché arrivare a casa, resta al lavoro bloccato da una riunione infinita e tu, che hai alle spalle una notte insonne ed una pesantissima giornata, ti rimbocchi le maniche e lavori da sola.

Sono i giorni in cui, quando finalmente il marito torna a casa, hai finito di fare i lavori pesanti, sei stanca, frustrata ed accogli il marito in malo modo portandogli rancore perché comunque sei sempre da sola a mandare avanti la baracca. Non importa se lui è stato al lavoro a guadagnare la pagnotta, tu sei arrabbiata comunque. Non con lui, ma con il tuo destino.

Sono i giorni in cui uno dei bambini da i pizzichi al fratello sul divano e l'altro fa mille capricci perché hai spento il televisore. Sono i giorni in cui alzi la voce e li minacci di mandarli a letto senza cena e spedendoli al piano di sopra a lavarsi e mettersi il pigiama con il marito.

Sono i giorni in cui resti giù, da sola, ti siedi e cerchi di sbollire.
Hai provato ad essere zen, a mantenere la pace interiore, ma sei stanca, sfinita in ogni fibra del tuo corpo e ti dici che in fondo si, sono quei giorni in cui un bel "vaffa" al karma ci sta.

Sono i giorni in cui sei arrabbiata con te stessa perché non sei né la prima né l'ultima donna che deve contare solo sulle sue forze. Le altre ce la fanno, perché tu no? Perché ti lamenti anziché farti forza ed affrontare le avversità a testa alta? 

E carica di frustrazione e senso di inadeguatezza ti trascini a fare una doccia sperando di lavar via la tristezza e gli orribili sensi di colpa che hai accumulato.

Commenti

  1. Brava. Non ti dirò che capita a tutte, perché già lo sai, e comunque quando sei nella m. ti cambia poco: di fatto ti senti sola. Anzi Sola con la S maiuscola, gigantesca. Ma "brava" perché sei sempre positiva, ed è bello leggerti, ma mentre scorrevo le righe di questo post mi sono detta "speriamo che non metta una morale positiva in chiusura": perché non ce n'è bisogno. Non c'è bisogno di riscattare sempre il negativo, e questo post ti dà un'umanità meravigliosa, che aiuta tutte noi, anche se non c'è la parte "positiva".

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    1. Ho aperto questo blog perché fosse un posticino tutto mio, dove fermare le emozioni. Le emozioni non sono sempre positive e a volte c'è bisogno di sfogarsi. Ho scritto questo post di getto, principalmente per me, in una giornata rovescia. Ho scelto di pubblicarlo perché le giornate no non capitano solo a me. A volte in giornate come questa sapere che c'è chi si sente come te un po' ti consola. Ecco perché ho pubblicato questo post: perché anche altre mamme che si sentono come me non si sentano sole.
      Grazie per il bellissimo complimento! 😊

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  2. Bel pezzo, il senso di "sono sola ma devo farcela comunque" si vede bene ed è comune a tutte. Non da tutti invece è il fatto di riuscire a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno.
    A me ultimamente capita spesso, soprattutto di sabato, quando il mio compagno è impegnato altrove e mi ritrovo con tutto da fare (commissioni, spesa, casa, giardino, animali...) e con bambini al seguito.
    Però poi, quando tutto passa, vuoi sapere una cosa? Io mi sento invincibile, come se potessi fare davvero tutto.

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    1. Verissimo. Passata la tempesta, poi, c'è lo stupore per tutto ciò che siamo riuscite a fare!

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  3. Oh Silvietta,
    sono giorni che capitano a tutte! A me con una certa frequenza, in questo periodo... Le altre ci sembrano sempre più brave e capaci di noi ma, in realtà, fanno quel che possono e riescono come noi e a volte hanno giornate migliori ed altre peggiori, che finiscono come quella che hai descritto.
    E sai una cosa? La penso come Maddalena che ha commentato sopra, ci voleva un post di sfogo da parte tua..sei umana, pur restando una madre ed una educatrice meravigliosa, e qualche volta serve lamentarsi e farsi dare una pacca sulla spalla!!!!

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    1. È verissimo. Siamo tutte umane, anche se viste dall'esterno sembriamo perfette. In realtà ognuno ha croci che gli altri ignorano

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  4. Eccome se ci sono questi giorni, Silvia! Sono quelli che poi ti fanno apprezzare ancora di più poi quello che riesci a fare nonostante tutto. Anche se sul momento brucia...lo so anche io.
    Un abbraccio!

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    1. Brucia si. Soprattutto perché poi accumuli talmente tanta frustrazione che butti tutto fuori nel modo sbagliato. Un modo che ti fa sentire svuotata.

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  5. Ovviamente ti capisco tantissimo...quando mi capita finisco per aggiungere alla giornata pesante anche i sensi di colpa per le mie rispostacce a figlio e marito. Mi ripeto che siamo umane, mi ripeto che capita a molte (e tu me lo confermi), che anche quelle che sembrano farcela avranno pure i loro momenti no...ma tanto questo pensiero non consola neanche me. Perchè ricordo le forze che avevo prima o che potenzialmente avrei ancora e me la prendo con me stessa se crollo. Anche secondo me fa bene sfogarsi :))) un abbraccio!

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    1. Le rispostacce sono quello che poi mi fa stare peggio. Escono fuori così, quasi da sole. E mentre escono so che dovrei trattenerle. Eppure rompono gli argini ed escono.

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