Svezzamento o autosvezzamento? Questo è il dilemma...



Da qualche settimana abbiamo iniziato lo svezzamento di Pulcino.
La pediatra ci aveva detto di iniziare prima dei sei mesi, perché le nuove linee guida dicono che introdurre precocemente gli alimenti riduce il rischio di intolleranze alimentari.
Sono passati tre anni dallo svezzamento di Polpetta, dove si diceva che non si doveva assolutamente iniziare prima dei sei mesi, per evitare le intolleranze alimentari.
Si, insomma, prima dicono una cosa, poi un'altra.

C'è chi dice che sia meglio fare uno svezzamento tradizionale fatto di pappine ed omogeneizzati, chi tesse le lodi dell'autosvezzamento.
Qual è lo svezzamento migliore? Cosa conviene fare?
Omogeneizzati industriali o omogeneizzati fatti in casa?
Pappe da poppanti o cibo come quello che mangia il resto della famiglia?

I dubbi amletici sono moltissimi, non so bene quale sia il sistema migliore...

Con Polpetta ero affascinata dall'autosvezzamento, ma dopo che si è quasi soffocato con le goccine di vitamina, ho preferito procedere con cibo ben omogeneizzato, ma cucinato completamente da me. 
Quando poi è stato il momento di passare alla pastina, la tragedia: non ne ha voluto sapere di masticare fin dopo l'anno e oltre.

Mi ricordo ancora il giorno in cui abbiamo mangiato qualcosa che non fossero le pappe. Eravamo soli, lui ed io, a pranzo. Lui stava mangiando la crema di zucchine e piselli con la ricotta, io insalata di  farro. Era estate, il mese di luglio ed eravamo in montagna in taverna da mia nonna. Polpetta ha allungato la manina verso il mio piatto ed io gli ho fatto assaggiare il mio farro, che gli è piaciuto.
Ed ha accettato di masticare.
Credo che sia scattato qualcosa nella sua testolina, incuriosito da quella pietanza strana e colorata ed ha fatto un salto di qualità, iniziando ad accettare cibo più elaborato.
Ora è un bambino che accetta di tutto, assaggia praticamente sempre. Non ama le verdure crude, ma piange al supermercato se non gli compro i broccoli, la sua passione (che a me fanno ribrezzo, ma gli cucino con amore).

Con Pulcino non ho rispettato le indicazioni della pediatra. A parer mio, prima di Natale, non era pronto ad assaggiare qualcosa che non fosse il mio latte.
Quando dopo capodanno abbiamo iniziato con la mela cotta, non l'ha gradita, anzi! La sua reazione è stata più che eloquente: vomito a getto stile l'esorcista.
Quando ho riprovato un paio di giorni dopo, la reazione è stata la stessa.

Così abbiamo sospeso e ritentato qualche giorno dopo, stavolta con un omogeneizzato perché,  ancora alle prese con il famoso problema che ci ha complicato la vita tra fine dicembre ed inizio gennaio, ero di corsa ed è stata una scelta di comodo.
Piano piano, con costanza, ha imparato che il cibo non è proprio male, ma la cosa più difficile è stata quella di imparare a deglutire, dato che il suo istinto era quello di sputare fuori tutto spingendo con la lingua verso l'esterno ogni cosa che entrava nella sua bocca. Credo che fosse ancora immaturo, ma con pazienza ha imparato che ciucciare il cibo dal cucchiaio è piacevole.

Siamo poi passati alla pappina. Non sono stata molto graduale: dopo due giorni di brodo vegetale, omogeneizzato di carne e mais e tapioca, ecco che gli ho subito inserito le verdure del brodo vegetale omogeneizzate da me. Aggiungendole la pappa ha assunto un sapore così buono, che ora mangia di gusto.

Se con Polpetta ho sempre usato la carne omogeneizzata da me, con Pulcino ho preferito iniziare con l'omogeneizzato solo perché il giorno in cui ho deciso di iniziare con le pappe non avevo la carne in casa, ed ero di corsa, ma finito l'ultimo vasetto, ricomincerò a produrre il cibo da me, con il cuoci pappa. Le pappe sono più buone e varie, con sapori più intensi e reali. Inoltre non si formano i grumi che fanno gli omogeneizzati.

Settimana scorsa, al bilancio di crescita, la pediatra ha dato per scontato che ci stessimo svezzando da più di un mese, ma in realtà sono solo quattro settimane, contando anche il fallimento iniziale con la frutta. 
Lei, convinta, diceva: "ora che Pulcino sta per compiere sette mesi, è ora di introdurre la cena, signora! Siamo grandi ormai!" Io, madre degenere ed un po' codarda, col seno dolente per un inizio di ingorgo mammario (iniziando il pranzo Pulcino poppava di meno e la produzione di latte si doveva calibrare), ho annuito, pensando che avrei cercato di essere graduale: in fondo il pranzo era stato introdotto da tre giorni, ma la pediatra non aveva capito quello che le avevo raccontato ed io ho fatto la scelta di comodo di non correggerla.

La cosa più complicata con Pulcino è farlo bere: il biberon gli fa venire i conati. Se usiamo il bicchiere con beccuccio senza valvola, tiene la bocca aperta e l'acqua esce. Se usiamo quello col beccuccio e la valvola, non riesce a bere. È bravissimo a bere dal cucchiaio, visto che almeno così l'acqua la beve, propongo i bicchieri e intanto uso il cucchiaio, pensando che, comunque, si idrata ed ha preso confidenza con l'acqua. Prima o poi berrà da un qualche bicchiere di qualche tipo.

Perché, alla fine, non uso l'autosvezzamento, che mi piace molto, ma procedo in modo tradizionale?
Perché ho paura che il mio bambino si strozzi. Ho una paura immensa.
Ogni tanto gli va di traverso un po' di acqua, o decide di fare vocalizzi con la pappa in bocca, diventa rosso, tossisce e poi passa tutto. In quei momenti io perdo cento anni di vita.

No. Per ora non faccio autosvezzamento perché sono codarda, perché la pappina è una scelta di comodo e mi permette di gestire la mia ansia.
Preferisco fargli assaggiare più sapori, ma sicura che sia in grado di ingerirli senza strozzarsi.

Questa settimana vorrei iniziare ad introdurre verdure diverse, riuscire a cucinare io la carne, inserire ricotta, robiola, stracchino, pesce, legumi, uova... Ma non uscirò dalla mia area di confort.

Se per lo svezzamento dei miei bambini vale la regola del proporre ma non imporre, permettendo loro di variare i gusti, rispettando le loro inclinazioni naturali, credo anche che questo rispetto passi anche sulla forma che assume il cibo.
Quando vedrò che Pulcino è interessato ai nostri cibi, allora glieli proporrò.
Per ora non mostra interesse.
Quando mangiamo lui è seduto sul seggiolone che usava anche Polpetta.
Non è un seggiolone tradizionale. È una sedia educativa, di quelle di legno che crescono con i bambini, fino a diventare una sedia normale. Ci permette di avere il nostro bambino a tavola con noi, di condividere il pasto.
A casa nostra si mangia sempre tutti assieme. Comporta un po' di sacrificio, dato che per me significa infilare un boccone in bocca, mentre do da mangiare la piccolo, e mangiare a rate e spesso freddo, ma ha insegnato a Polpetta ed insegna a Pulcino il valore della condivisione del pasto.

Autosvezzamento o svezzamento tradizionale? Non so quale sia meglio.
So che usando l'istinto sto facendo ciò che ci rende sereni nel momento del pasto. Ascolto i segnali che mi mandano i miei bambini. Come facevo con Polpetta, se Pulcino mangia meno di quanto indicato nelle dosi delle linee guida, non ne faccio una tragedia, lascio che mangi quello che si sente, cucinando le dosi che lui può affrontare. Se le pappe brodose non gli piacciono, gliele faccio più consistenti, se decide di saltare un pasto, pazienza, gli offrirò il seno. 

Il pasto dev'essere un piacere, non un momento di ansia e frustrazione!
La sola cosa su cui sono intransigente è il fatto che le pietanze siano varie e sane.
Se poi Pulcino vorrà assaggiare il mio farro prima di quando abbia voluto Polpetta, ne sarò felice.

Commenti

  1. Io ho optato per lo svezzamento tradizionale. In realtà il pediatra non mi aveva dato molta scelta, mi ha detto si fa così e io presa dall'inesperienza ho fatto come ha detto lui. Inoltre tutti i miei nipoti sono stati svezzati con lo svezzamento tradizionale quindi l'ho dato per buono come metodo. Non ne sono scontenta e nemmeno contenta perché non ho un metro di paragone avendo svezzato solo Dani.
    Un abbraccio,
    Angi

    RispondiElimina
  2. Ho scelto con entrambe le mie figlie di percorrere la via dello svezzamento tradizionale molto serenamente. Poi, come accettazione del cucchiaio posso dirti che la mia prima ha faticato molto ad accettarlo, a lungo ho optato per pasti liquidi mai forzandola. Con la seconda esperienza opposta, già a 4 mesi era un'abilr masticatrice e, sarà un caso sicuramente ma non posso non notarlo😬, anche adesso mangia moltissimo e adora il cibo in ogni sua declinazione 😀😉

    RispondiElimina

Posta un commento