La morte è un argomento scottante



Ieri pomeriggio eravamo in macchina tutti insieme, quando ho saputo che un mio amico è morto. Era un ragazzo a cui ho fatto il capo scout.
I suoi bellissimi occhi azzurri, i suoi capelli neri, il suo sorriso, la sua voce, la sua risata ed il suo modo di parlare continuano a tornarmi in mente e provo un dolore molto forte per la sua morte. Un male improvviso se l'è portato via. Mi avevano appena detto che era molto malato e che ormai se ne sarebbe andato da un momento all'altro, quando mi è arrivata la notizia che non c'era più. È successo tutto in pochissimi minuti.
Trascinata da un'emozione molto forte ho detto a Marito: "tu non sai che dispiacere che sto provando, mi viene da piangere!" 

Polpetta, seduto dietro nel suo seggiolino, ascoltava in silenzio e mi ha chiesto: "perché, mamma, ti viene da piangere?"

Quando devo parlare della morte con il mio bambino mi irrigidisco sempre. Un po' credo sia dovuto al dolore correlato alla morte. Negli ultimi tre anni e mezzo abbiamo perso parecchie persone care, alcune delle quali in modo tragico ed è stato davvero difficile per me rielaborare tutti questi lutti non ancora metabolizzati del tutto e che tutt'ora mi fanno soffrire.

Abbiamo già parlato della morte, Polpetta ed io, quando ci è capitato di guardare le sue foto accanto a persone che non ci sono più.
"Dov'è adesso?" Mi chiede quando vede una persona scomparsa.
"In Cielo." Gli rispondo.
"E perché? Quando torna?"
"Sai, tesoro, a volte capita che si muore. Tutti moriremo. Non sappiamo quando accadrà, ma succede a tutti." "E cosa succede quando si muore mamma?" "Si smette di respirare per sempre e il nostro corpo non funziona più. Allora andiamo in Cielo, dove c'è Dio e da li proteggiamo le persone a cui vogliamo bene aspettando che ci raggiungano, prima o poi." "Ma io posso vederle nel Cielo?" "No, tesoro, non le possiamo vedere, ma le possiamo ricordare, così non ce le dimentichiamo e sapremo che sono sempre li, in Cielo che ci guardano, ci vogliono bene e ci proteggono."

Trovare le parole per spiegare un concetto difficile da comprendere per noi adulti ad un bambino di tre anni e mezzo non è stato per niente facile.
Polpetta sta rielaborando quello che gli ho spiegato, e ogni tanto mi fa qualche domanda.
Giusto giusto qualche giorno fa se n'è uscito dicendo: "sai, mamma, ti voglio tanto bene che non si può contare. Ti tengo con me per sempre, anche quando sei vecchia. Poi quando muori e vai in cielo io e il papà prendiamo un'altra mamma."
...
Si insomma, sta rielaborando il concetto.

La morte è brutta, devastante, un momento ci sei, un'altro non ci sei più.
Non si può negare, esiste, è inevitabile.
In autunno vediamo cadere le foglie, Polpetta mi chiede perché cadono. Gli spiego il ciclo delle stagioni e quando mi chiede se le foglie si possono rimettere sull'albero, non posso che dirgli che sono morte.
C'è un libro, di Leo Buscaglia, che ogni tanto leggo da quando ero bambina.
Si chiama "La foglia Muriel" ed è una storia sulla vita e sulla morte. Mi ha aiutata a comprendere la morte e ad accettarla in modo dolce, utilizzando l'allegoria dell'albero della vita. Quando Polpetta sarà più grande lo leggeremo insieme.

La morte è un argomento scottante. Facciamo fatica a parlarne perché significa lutto, perdita, dolore, sofferenza. Ma fa parte della vita, per cui non si può negare e nascondere ai bambini.
Credo che ogni mamma debba trovare le parole giuste ed affrontare l'argomento con i propri bambini, perché dobbiamo essere onesti con loro.
Negarlo vorrebbe dire non considerarli in grado di capire, eppure loro capiscono più di quello che pensiamo. Hanno le loro antennine speciali che permettono al loro cuoricino di comprendere i nostri stati d'animo. Negare l'evidenza di un dolore o di un avvenimento significherebbe non solo non essere sinceri con loro, ma tradire la loro fiducia.
È la realtà delle cose. Con le giuste parole possiamo spiegare loro la verità.
Ed aiutarli così a vivere a pieno ciò che la vita ci presenta. Le cose belle e quelle brutte. Così insegneremo loro che vivere i propri sentimenti e le proprie emozioni è normale, non c'è nulla di sbagliato. Ed insieme alle persone che si amano si può superare tutto, anche ciò che è così brutto da far fatica ad accettare. 

Commenti

  1. Innanzitutto mi spiace per il tuo dolore.
    Ho avuto un recente lutto che ha coinvolto un membro della famiglia,un pilastro. La mia little V è davvero piccolina,22 mesi, ma a big V ho parlato con dolcezza e calma di un volo che questa persona a noi molto cara ha spiccato, un volo verso un cielo azzurrissimo e bello come quello che lei disegna e che qui non potà più tornare perchè la sua vita nel mondo dove viviamo noi è terminata. Lei ha compreso bene, certo avrà rielaborato a suo modo, ma ora sa che questa persona non può più vederla,lo sa bene. Concordo con te ,quindi,perchè con le giuste parole si può spiegare anche un concetto doloroso ed ineluttabile come la morte. Ti abbraccio

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    1. La morte fa parte della vita. Non possiamo sfuggirle ne nasconderla.
      Meglio essere semplici e trasparenti!

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  2. Mi spiace tantissimo per te... per tutti i lutti che hai dovuto elaborare in poco tempo. Poi, l'argomento morte con i bambini è davvero molto, molto difficile. Si cerca di proteggerli, ma prima o poi si deve affrontare e capire qual è il modo giusto è difficile, lo ripeto. In famiglia abbiamo l'altra nonna molto, molto malata e mia figlia dovrà preparare i bambini al distacco. Il problema non è Isabel, che è una bambina sicura di sé e molto forte, ma Leonardo, troppo sensibile. Vedremo.

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    1. Credo che la cosa più difficile da superare sia la nostalgia di chi non c'è più.
      Dovrete pensare al modo per sopperire alla mancanza.
      E preparare i bimbi a ciò che può accadere.
      Difficile davvero...

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    2. Rileggo ora questo post. Me lo ricordavo molto bene, tanto che sono andata a cercare la mia risposta, sicura che c'era. Oggi anche noi non abbiamo più l'altra nonna, come sai. E i bambini ci han messo mesi a elaborare questa cosa. Ammesso che l'abbiano elaborata...

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  3. Hai proprio ragione..è un argomento difficile,ostico, che vorremmo tener lontano.a me fa una gran paura, quindi so che devo metabolizzare io se non voglio trasmettere a mia volta una gran paura a chi mi sta intorno e a mio figlio primo fra tutti. Mi spiace tanto per il tuo amico così giovane e per la sofferenza che hai incontrato nella tua vita. Le tue parole sanno sempre di amore e tenerezza. Ti abbraccio

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  4. Si, lo vorremmo tenere lontano, ma non si può nascondere. Esiste, è reale.
    Credo che solo con la semplicità e la dolcezza si possa affrontare un argomento così doloroso...

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  5. Concordo con te. Un argomento scottante e difficile, di cui però bisogna parlare. Anche il ricciolino, dopo i lutti a cui abbiamo assistito, di persone molto vicine, fa molte domande e io mi sforzo di dare risposte. Non è facile, anche perchè non credendo in una entità soprannaturale e in una vita dopo la morte, non ho nulla di consolatorio da dire nè voglio fargli illusioni. Anche io uso il paragone con piante e animali: è il ciclo della vita e tutti noui, purtroppo, dobbiamo conviverci.
    Mi spiace moltissimo per il tuo amico.

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  6. Ciao Silvia,
    sei una mamma molto coraggiosa, e, anche se soffri e si capisce dalle tue parole e anche da quello che non dici, sei stata pronta a spiegare con naturalezza una cosa che anche noi adulti abbiamo difficoltà a gestire. Ci vuole coraggio.
    E ci vuole anche fiducia. Fiducia nella capacità dei bambini, se non di capire, di dare un senso (magari temporaneo e che porterà a domande difficili in futuro) alle cose. Ed è vero, i bambini non si spaventano o soffrono tanto per le cose che succedono, quando sono piccoli, quanto per come i genitori reagiscono. Fino ai tre anni sviluppano la parte emotiva del cervello e dunque sono particolarmente abili a captare le variazioni emotive di mamma e papà. Alla fine però, anche se sono negative, le emozioni in sè non sono pericolose, mentre lo sono i tentativi di nasconderle.
    I tuoi figli sono fortunati, perchè tu hai fiducia in loro e perchè riesci ad aprirti su queste scottanti questioni.
    Ti abbraccio. Mi dispiace che tu debba affrontare tutto questo.

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    1. Hai ragione! I bambini hanno bisogno di fiducia, fiducia e verità.
      Se menti se ne accorgono, se cerchi di nascondere la realtà e si accorgono che non sei trasparente perdono la fiducia.
      I bambini sono persone. Vanno trattate con rispetto. E bisogna rispettare i loro sentimenti e la loro persona.
      Essere onesti ed affrontare con loro la realtà delle cose è un modo, a mio avviso, per rispettarli.
      Grazie per le tue bellissime parole!

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  7. io quando era bambina avevo così paura della morte da non dormire. ricordo che tutto quel catechismo non mi aiutava, inferno, paradiso. Confesso che tuttora mi spaventa. E con mia figlia non abbiamo mai parlato di questo argomento, ma so che ci toccherà farlo. Esistono della parole giuste?? Non credo. Un abbraccio forte.

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