I diritti naturali dei bambini: il diritto ad un buon inizio




Da quando abitiamo fuori città, aprire la finestra la mattina ha un altro sapore.
Sebbene io sia cresciuta in un palazzo di periferia, in un appartamento al nono piano, e dal poggiolo di camera mia si ammirassero i Lessini, l'estate si dormiva con la finestra chiusa, per evitare i suoni delle aziende nei dintorni o del traffico cittadino e c'erano giorni in cui, ammirando la città dall'alto della finestra della cucina, si poteva vedere che l'aria aveva una sfumatura scura, quella dello smog.

Ora, aprire la finestra ha un altro colore, quello dei campi, e, sebbene in periodo di concimazione l'odore di letame sia ancora fastidioso, l'estate le finestre aperte lasciano entrare il profumo dei prati ed il canto di grilli e rane, culla il nostro sonno, mentre la mattina le rondini, con il loro cinguettare, ci danno il buongiorno.

Ho superato il trauma di non poter andare a piedi ovunque, vantaggio di abitare in città, ma stare nel verde ed all'aria buona, che non puzza di smog, è un valore aggiunto per noi e per i nostri bambini.

Uno dei diritti naturali dei bambini è IL DIRITTO AD UN NUOVO INIZIO: a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura.

Questo dritto nasce dal pensiero etico che ogni nostra azione condiziona il mondo nel quale abiteranno i nostri figli e tutti coloro che abiteranno dopo di noi.

Come possiamo fare, allora, per lasciare quello che gli scout definiscono "un mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato"?

Sebbene tante dinamiche siano legate alle politiche ecologiche mondiali, ognuno di noi, nel suo piccolo può fare qualcosa.

Partendo dal diritto dei bambini all'aria pura, possiamo cercare di inquinare il meno possibile: praticare il risparmio energetico, usare l'auto il meno possibile (cosa per noi un po' complicata, in quanto non siamo serviti bene dai servizi pubblici e siamo persi in mezzo ai campi), cercare di usare il riscaldamento e gli impianti di condizionamento in modo consapevole. D'inverno cerchiamo di non superare i 20°C in casa, la notte il riscaldamento è spento e d'estate, se proprio dobbiamo usare il climatizzatore,  cerchiamo non creare un grande sbalzo termico tra l'interno della nostra casa e il caldo torrido all'esterno, abbassando la temperatura di tre o quattro gradi al massimo, scegliendo piuttosto di deumidificare l'ambiente.

Possiamo esercitare il diritto dei nostri bambini a bere acqua pulita cercando di inquinare il meno possibile mari, fiumi e laghi con un uso consapevole dei detersivi, evitando gli sprechi di acqua e soprattutto educando i nostri bambini a dissetarsi con acqua pura, anziché bibite zuccherate, che sono tutt'altro che salutari. In fondo, quando si ha sete, la sola cosa che la placa davvero è l'acqua.

Educhiamo i nostro bambini a nutrirsi di cibi sani, sin dallo svezzamento.
La scelta di frutta e verdura bio, di stagione ed a km zero, darà un valore aggiunto a ciò che mettiamo sulla nostra tavola.
Cucinare cibi genuini, scegliendo ricette della tradizione mediterranea, sfruttando la famosa piramide alimentare educherà i nostri figli a mangiare sano, evitando gli eccessi.

Non consumare troppa carne, prediligendo le proteine vegetali offerte dai legumi e dai cereali fa bene sia al corpo che all'ambiente. 
Imparare l'arte del riciclo del cibo con le ricette della nonna, cucinare noi, insieme ai nostri bambini i nostri piatti, anziché a usare di cibi preconfezionati. non cucinare troppo cibo, ma la quantità giusta per evitare che si debba buttare ciò che avanziamo e se resta li va a male, ci farà evitare sprechi inutili e porterà  benefici sia al nostro portafoglio che all'ambiente.

Non si tratta di privarsi di nulla. Aiutare i nostri bambini ad esercitare il diritto naturale ad un buon inizio è semplicemente uno stile di vita. Si tratta di cambiare il nostro modo di vivere, cercando la genuinità e riscoprendo tutte quelle consuetudini che la nostra società consumistica ci ha fatto dimenticare.

Un piccolo orticello sul terrazzo, una torta fatta in casa, una zuppa di legumi, una coperta in più in inverno, una passeggiata a piedi la domenica...
Insegnare ai nostri bambini come fare la raccolta differenziata li aiuta a comprendere quanto si possa essere inclini agli sprechi: per noi il porta a porta è stato un insegnamento che ci ha portato a riflettere sulle cattive consuetudini che spesso si acquisiscono in città dove non c'è. A volte mi è capitato di vedere persone non differenziare le immondizie, più per pigrizia che per scarse conoscenze, e devo dire che mi intristisce molto.

Viviamo su un pianeta bellissimo, la cui natura ci regala meraviglie che sono a rischio. Siamo noi, che con il nostro piccolo contributo possiamo fare molto.
Se educhiamo in nostri figli a fare altrettanto, saremo come tante piccole gocce in un mare immenso e così regaleremo un mondo migliore alle generazioni future.


Se vi siete persi gli altri post sui Diritti Naturali dei bambini, li trovate qui: 






Commenti

  1. Un post bellissimo (ed anche un po'poetico, come piace a me🌸).

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  2. la coperta la in più... Mi è piaciuto moltissimo questo post e mi è rimasta impressa l' immagine della coperta Confrontandola con i riscaltempi . la in casa dei nostri tempi.Quanto è vero, e quanto in più possiamo fare, hai ragione!

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  3. Tutte ottime abitudini che noi adulti a volte dimentichiamo a partire da quei comportamenti doverosi come la raccolta differenziata che renderebbe questo mondo non solo più vivibile ma anche più civile. In questo i bambini sono molto più diligenti, per loro alla fine fa parte di come si devono fare le cose, un modo naturale che porta a rispettare e rispettarsi.

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