Empatia: cos'è e come si educa all'emaptia?



In questi giorni, sia al lavoro che a casa, mi trovo a relazionarmi con bambini in ambientamento.
I bambini in ambientamento sono disorientati, si devono ristrutturare per poter accettare i forti cambiamenti in atto nella loro vita e questo non è affatto semplice.


I bambini in ambientamento manifestano il loro disagio nei modi più svariati: piangendo, apparendo inspiegabilmente nervosi, faticando a mangiare, dormire... Esprimono le loro fragilità ed hanno bisogno di sentirsi compresi.

Noi genitori non ci possiamo sostituire a loro nell'ambientamento, perché è impossibile, il lavoro lo devono fare i nostri bambini.
Noi, però, possiamo accogliere la loro sofferenza e per fare questo è necessario essere genitori empatici. Relazionandosi con adulti empatici i bambini si sentiranno accolti nel loro dolore e sarà più semplice per loro rielaborare l'ambientamento.

Educare all'empatia è molto importante per il benessere e la crescita globale dei nostri figli.

Cos'è l'empatia?


L'empatia è la capacità di comprendere l'altro e di mettersi nei suoi panni.

L'empatia è stata studiata dagli scienziati che si occupano di neuroscienza.
Noi abbiamo un cervello sociale, che si attiva quando siamo in contatto con gli altri e che ci guida nella relazione.

Matthew Lieberman afferma che abbiamo un'area del cervello che si attiva quando siamo coinvolti in relazioni sociali. Dice: “La rete di connessioni neuronali inizia come un riflesso e ci porta a pensare alla mente delle altre persone, ai loro pensieri, sentimenti ed obiettivi. Promuove la comprensione, l'empatia, la cooperazione e la considerazione.”

Gli studi svolti in ambito della psicologia delle neuroscienze hanno dimostrato che in noi sono innati sia l'interesse per il nostro ego che l'interesse per il benessere degli altri.

Il primatologo Frans de Waal, nel libro “L'età dell'empatia”, afferma che l'empatia è presente in tutti i tipi di animali.

Se la società moderna celebra la morte dell'empatia e promuove una rete di interazioni individualistiche volte a creare una società in cui gli individui sono in competizione affinché sopravviva solo il più forte, non ci dobbiamo dimenticare che, in realtà, l'empatia è un istinto prezioso che da sempre ha aiutato l'essere umano a sopravvivere ed a portare avanti la specie proprio perché un grado di collaborare in gruppo.

L'empatia è innata in tutti e risiede nel sistema limbico del cervello, zona che controlla la memoria, le emozioni e l'istinto. Studi dimostrano che siamo biologicamente predisposti ad essere uniti agli altri e sopravviviamo come specie perché siamo in grado di comunicare e collaborare con gli altri.

Si educa all'empatia dalla primissima infanzia e i genitori sono coloro che educano all'empatia.

I bambini che subiscono traumi in ambito familiare perché vittime di abusi, subiscono anche un danneggiamento alla loro capacità di empatia, diventando cinici ed autocentrati alla propria sopravvivenza.

Anche i bambini che crescono in famiglie iperprotettive vedono bloccare la loro capacità di leggere le emozioni ed essere empatici, perché non si sentono autorizzati a comprendere le emozioni di chi li circonda perché soffocati dall'ansia dei genitori che si sostituiscono a loro anche nello sviluppo emozionale.

Le persone empatiche sono quelle che hanno la possibilità di avere successo nella vita.

Ecco quali sono gli effetti benefici che ha l'empatia sulle persone:

  • forma capi, imprenditori e manager di successo, aiuta le persone a sviluppare la capacità di leadership;
  • riduce il bullismo;
  • aumenta la capacità di perdonare;
  • migliora i rapporti con gli altri.

Come si educa all'empatia?


1- insegnando ai bambini a vedere il buono nel prossimo. Questo rende più semplice fidarsi del prossimo e migliora le relazioni;

2-spiegando ai bambini il comportamento degli altri, anziché usare etichette. Ad esempio, quando due bambini litigano, spiegare: “forse tuo fratello ti ha spinto perché si è arrabbiato quando tu hai preso il gioco che aveva in mano. Se la prossima volta gli chiedi se te lo presta, vedrai che non si arrabbierà come è successo oggi e ti presterà volentieri il gioco.”
Questo modo di vedere le cose mettendosi nei panni degli altri permette ai bambini di ristrutturare la realtà e vedere le cose da una prospettiva diversa.

3-mostrando le emozioni altrui senza giudicarle: “guarda, quel bambino è arrabbiato perché la mamma è andata al lavoro ed è triste perché, ora, vorrebbe stare con lei.” Insegnare ai bambini a leggere le emozioni degli altri è importante perché serve loro a comprendere chi li circonda e capire come comportarsi di conseguenza.

Come si insegna ai bambini ad essere empatici?


1-innanzitutto noi genitori dobbiamo essere in grado di capire noi stessi e le nostre emozioni;

2- capendo gli altri ed allenandoci a leggere le emozioni di chi circonda;

3- leggendo molte storie assieme ai nostri bambini: identificarsi nei personaggi li aiuta a leggere le emozioni di chi li circonda nella vita reale;

4-migliorando e promuovendo le relazioni dei nostri figli con il gruppo dei pari: compagni di classe, amici, compagni di squadra...

5-non avendo paura di mostrarci fragili. Essere fragili non è negativo, perché mostrando ai nostri figli che non siamo perfetti ed infallibili, ma che anche noi possiamo provare emozioni come la tristezza o la rabbia, insegnamo loro ad accettare e rielaborare le emozioni che provano;

6-circondando noi ed i nostri figli di persone empatiche, in modo che l'essere empatici sia normale, parte della quotidianità.

Io, per lavoro, ho allenato moltissimo la mia capacità di provare empatia e questo mi sta aiutando ad educare i miei figli alle emozioni ed all'empatia.

E voi? Educate i vostri figli all'empatia? Vi risulta semplice o complesso?


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