Mia
mamma lavorava alla Mondadori, per cui, spesso, ci portava a casa dei
libri e, piano piano, la libreria della mia camera si è riempita di
libri che ho amato e che hanno contribuito alla formazione della mia
personalità.
Leggere
mi è sempre piaciuto, mi ha sempre portata in mondi lontani nel
tempo e nello spazio e mi ha sempre fatto sognare. Di indole sono una
sognatrice e per questo la lettura è una delle mie attività
preferite.
Il
libro di cui vi voglio parlare oggi è stato stampato nel 1986 da
Mondadori ed è un libro che si intitola “La foglia Muriel”,
scritto da Leo Buscaglia.
La
Foglia Muriel è una foglia che abita su un ramo abbastanza grosso
prossimo alla cima di un albero.
Ha
fatto la sua apparizione in primavera e, sul suo ramo, conversa con
le altre foglie ed osserva il mutare delle stagioni. Muriel è
circondata da centinaia di foglie e scopre che non ne esistono due di
uguali, nemmeno sullo stesso albero. Le sue compagne di ramo sono
Marjorie, Monica, la graziosa Magda.
L'amica
del cuore di Muriel è Martha. Martha è la foglia più grande del
ramo ed è molto saggia. È Martha
che insegna a Muriel ed alle altre foglie che fanno tutte parte di un
albero, che l'albero ha solide radici, parla loro del sole, della
luna, degli uccellini.
Martha
spiega a Muriel ed alle sue amiche che ognuno viene al mondo per uno
scopo. Anche le foglie ne hanno uno, che può sembrare
insignificante, ma in realtà è importante. Martha spiega a Muriel
che ogni foglia è diversa perchè ha vissuto esperienze diverse, si
è esposta al sole in modo diverso e per questo in autunno ognuna ha
dei colori differenti.
E
in autunno le foglie scoprono che si può anche morire, ovvero le
foglie vanno a stare altrove. Ma è grazie a questa stagione che
Muriel capisce di far parte del grande albero della Vita e che la sua
morte segnerà un nuovo inizio.
La
foglia Muriel è un libro che ho scoperto in libreria poco dopo la
morte di mio nonno, quando avevo nove anni. Questo piccolo libro, allegoria della vita, mi ha
raccontato una storia intrisa di profondità e saggezza e, con parole
semplici, mi ha aiutata a superare una perdita, dando un senso al mio
lutto.
Leggo
sempre questo libro quando una persona cara se ne va, perchè mi
aiuta a dare senso a ciò che vivo. E' per questo che ho scelto di
leggerlo ai miei bambini, perchè è un libro scritto per tutti i
bambini che hanno subito una perdita irreparabile e per gli adulti
che non hanno saputo dar loro una spiegazione.
I miei bambini hanno ascoltato la storia in silenzio, ammirando le immagini di foglie che narrano il trascorrere delle stagioni. Al termine della lettura sono rimasti in silenzio un pochino, poi Pulcino ha voluto sfogliarlo per osservare le immagini, mentre Polpetta ha mormorato: "Che bello…"
Quindi, osservando le immagini del libro ho risposto alle domande che mi ponevano i bambini, che mi hanno chiesto di rileggere questa storia anche nei prossimi giorni.
I miei bambini hanno ascoltato la storia in silenzio, ammirando le immagini di foglie che narrano il trascorrere delle stagioni. Al termine della lettura sono rimasti in silenzio un pochino, poi Pulcino ha voluto sfogliarlo per osservare le immagini, mentre Polpetta ha mormorato: "Che bello…"
Quindi, osservando le immagini del libro ho risposto alle domande che mi ponevano i bambini, che mi hanno chiesto di rileggere questa storia anche nei prossimi giorni.
Questo
libro è un piccolo capolavoro, ma purtroppo non viene più stampato.
Abbiamo
però delle grandi risorse, che sono le biblioteche. Ecco perchè vi
esorto ad andare in biblioteca e cercare "La foglia Muriel". Leggete Questo libro insieme ai vostri bambini, date un senso assieme a loro a tutto ciò
che è difficile da comprendere nel grande viaggio chiamato Vita.
Credo
che parte della mia positività e del mio attaccamento alla vita
siano dovuti al grande insegnamento che mi ha dato questo libro
quando avevo nove anni e mi ha consolata.
Spero
davvero che riusciate a leggere questo splendido libro che è un
capolavoro.
E
voi? Lo conoscete?
concordo: capolavoro
RispondiEliminaL'ho letto ripetute volte. La prima colta è stato 27 anni fa. Ricordo che ero volontario nel parco nazionale d'Abruzzo, affiancavo i guardia parco e un educatore che faceva didattica sull'ambiente, ci fece sdraiare in una radura nel bosco. Era autunno e ci coprimmo tutti di una quantità di foglie esagerata.
EliminaLui ci lesse la storia mentre eravamo supini, con gli occhi chiusi.
Quando ebbe treminato apriì gli occhi e fui colto da un pianto ininterrotto che andò avanti per un pò.
Sentivo che in quelle poche parole, in quella semplice storia, c'era l'essenza.
Grazie per averlo pubblicato....
Fabrizio