Perché i compiti a casa sono importanti?



Ora che Polpetta frequenta la scuola primaria, Marito ed io, tra di noi, scherziamo dicendoci che la pacchia è finita e che siamo rientrati nel tunnel della scuola dal quale credevamo di essere usciti anni fa.


In questa battuta c'è molta verità, perché i compiti a casa dei bambini modificano completamente le routines familiari che devono tenere conto del tempo necessario per svolgere i compiti.

Sebbene i compiti a casa possano essere percepiti come una limitazione del tempo libero a disposizione del bambino e della famiglia, hanno però una valenza educativo/didattica molto importante.

Perché i compiti a casa sono così importanti?


I processi di apprendimento non sono immediati, ma necessitano di esercizio per consolidarsi. Sin dalla nascita quando il bambino apprende una nuova competenza trascorre del tempo a consolidarla prima di passare ad una nuova capacità.

Se ci pensate, i bambini piccoli, si concentrano su un traguardo di sviluppo alla volta: quando un bambino investe sul linguaggio non investe, ad esempio sul movimento e viceversa. Infatti, spesso, ci sono bambini che già iniziano con la lallazione e le prime paroline e non sanno camminare, o bimbi precoci che camminano già prima dell'anno ma pronunciano le prime paroline più tardi.

Questo perché l'apprendimento avviene per tentativi ed errori ed i bambini impiegano le loro intelligenze multiple per apprendere e, dovendo mettere in campo più competenze per ogni nuova conquista, si devono soffermare su di essa fino a che non diventeranno esperti nella nuova abilità.

Anche quando si tratta di imparare nuovi concetti l'apprendimento del bambino e del ragazzo mantiene lo stesso schema, ovvero è necessario molto esercizio fino a che la nuova acquisizione, approfondita, non sarà completamente interiorizzata.

In classe, durante tutti i cicli scolastici, viene inquadrato ed esercitato un nuovo argomento e poi, a casa o nel doposcuola, viene rafforzato e stabilizzato, approfondendolo.
Sebbene sia per le classi a tempo parziale che per quelle a tempo pieno, il programma sia identico, quello che cambia è il tempo che viene dedicato in aula per l'approfondimento e l'acquisizione della nuova competenza: ecco perché ai bambini che frequentano il tempo parziale, viene richiesto di fare un po' più di compiti a casa rispetto ai bambini che frequentano il tempo pieno. I secondi, infatti, trascorrendo più tempo a scuola, hanno modo di rafforzare i nuovi concetti lavorando a scuola, perciò necessitano di un rafforzamento minore a casa.

I compiti a casa sono importanti per vari motivi, motivi che possono non essere evidenti subito, ma che comunque sono profondi ed importanti nella formazione globale della persona.

Ecco a cosa servono i compiti a casa:


1- in classe i bambini apprendono attraverso l'esempio dei compagni e la supervisione dell'insegnante che li sostiene quando sono in difficoltà, mentre a casa, mancando il clima scolastico, i bambini possono permettersi di sbagliare e di andare alla ricerca di soluzioni con i propri ritmi e con le modalità a loro più affini;

2-i compiti a casa sono un modo per accrescere l'autodisciplina dei bambini che imparano così a darsi dei tempi ed a seguire delle regole. Ecco perché è importante che i genitori sostengano i figli nello svolgimento dei compiti, ma non si sostituiscano a loro.

3- i compiti a casa insegnano ai bambini come gestire i propri tempi e ad imparare la logica con cui deve essere affrontato un compito;

4- fare i compiti aiuta i bambini ad imparare a concentrarsi ed a non disperdere l'attenzione. I bambini, quando fanno i compiti, imparano a non lasciarsi distrarre da stimoli estemporanei. Nella nostra vita quotidiana, spesso frenetica e dispersiva, concentrarsi per svolgere un compito senza distrarsi è un esercizio indispensabile, perché in questo modo il bambino impara piano piano ad individuare un obiettivo ed a portare a termine un compito senza cadere nella tentazione di lasciarlo a metà. Questo insegna ai bambini che si conclude ciò che si è intrapreso e, di conseguenza, li responsabilizza;

5- i compiti a casa allenano i bambini a quelle responsabilità che si incontrano nel corso di tutta una vita. Oggi è importante fare i compiti, domani sarà importante lavorare con impegno e dedizione per raggiungere dei risultati lavorativi adeguati.

I compiti dovrebbero essere assegnati dagli insegnanti in modo responsabile, evitando di sovraccaricare i bambini di compiti, perché una pressione eccessiva crea uno stato di ansia che impedisce al bambino di vivere la scuola in modo sereno e crea difficoltà nei processi di apprendimento che, in uno stato di ansia, sono bloccati e non funzionano in modo adeguato.

I genitori, d'altro canto, dovrebbero essere promotori del lavoro autonomo nello svolgimento dei compiti, senza sostituirsi ai figli, perché altrimenti invierebbero ai bambini il messaggio implicito che devono sempre dipendere da qualcuno che pensa, pianifica e organizza ogni cosa per loro.

Inoltre dovrebbero evitare di lamentarsi sulla scelta della quantità e del tipo di compiti assegnati dall'insegnante davanti ai bambini per non demolire l'autorità del docente e della scuola. Nel caso in cui i genitori avessero delle perplessità riguardo alle scelte dell'insegnante dovrebbero parlarne in separata sede in un colloquio individuale.

Noi sosteniamo Polpetta cercando di promuovere la sua autonomia, in quanto siamo convinti che sia importante che il nostro bambino acquisisca sicurezza nelle sue competenze e consapevolezza dei suoi talenti.
Non è sempre semplice, perché a volte è stanco, a volte non ha voglia e preferirebbe giocare, ma piano piano sta capendo che non solo concentrarsi gli permette di svolgere i compiti con meno fatica, ma se riesce a lavorare in modo autonomo, veloce e diligentemente, non solo avrà la soddisfazione di terminare i compiti in modo corretto e senza doverli rifare, ricevendo i complimenti da parte di noi genitori e della maestra per la sua bravura ed impegno, ma guadagnerà anche più tempo per rilassarsi e di godere del suo tempo libero.

E voi ed i vostri bambini come vivete i compiti a casa?

Commenti

  1. In teoria tutto vero, in pratica dopo tutta la giornata a scuola è davvero difficile per i bambini trovare voglia e concentrazione per fare i compiti, tanto più in autonomia. E non sempre le insegnanti sono oculate nella scelta di quanti e quali compiti assegnare, nè i genitori sufficientemente attenti a non criticare (io per prima a volte sbaglio, in questo).

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    1. Io mi ritengo fortunata. Il mio bambino fa tempo pieno e torna a casa con i compiti solo per il week end. I compiti sono una giusta quantità. Se si concentra li termina in poco tempo, solitamente il sabato pomeriggio è già libero dai compiti.
      Più che criticare i compiti, credo che vi aiuterebbe cercare di valorizzare le competenze del tuo bambino e dirgli che hai fiducia in lui e sai che riuscirà di sicuro a svolgersi bene e velocemente, così poi riuscirà a godersi il tempo libero.

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  2. io sono pro compiti però ultimamente storgo il naso. Non mi permetterei mai di criticare la scelta delle maestre e il loro operato ma credimi in questo periodo non lo capisco molto. i compiti sono importanti si, servono a consolidare meglio cosa si apprende, per Leo poi sono importantissimi perché ha qualche difficoltà sparsa e di sicuro provare a superarla anche a casa, quando ha più tempo e di certo maggior tranquillità, è importantissimo però credimi Silvia a me sembrano tanti per la loro età. Tanta roba scritta e altrettanta orale, compiti di laboratorio e spesso rifiniture di ciò che si è fatto a scuola,. Almeno un paio d'ore a pomeriggio e francamente mi sembrano tante e poi i compiti per il lunedì proprio non li capisco. Leo va a scuola anche il sabato, il pomeriggio da qeust'anno ha anche il catechismo, non c'è domenica in cui non ci troviamo a fare compiti, ma dico il giorno di festa? quello in cui ci si riposa? Non ne hanno diritto anche loro....mah sinceramente son perplessa

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    1. Ti renderà felice sapere che finalmente il Miur ha dato indicazioni agli insegnanti sulla qualità e quantità dei compiti da assegnare nel rispetto del diritto fondamentale del bambino al riposo. Spero che vengano messe in pratica il prima possibile! 😊

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    2. Speriamo prima che vada all'università! ;-)))))

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  3. ma perché tenere i bambini a scuola anche il pomeriggio? Non dovrebbero essere liberi di giocare con altri bambini come e dove vogliono? Avendo insegnato anche in una (piccola) realtà anarchico-libertaria di genova posso dire che è possibile limitarsi alla sola mattinata. Ma naturalmente bisognerebbe pure cambiare molto della scuola italiana. E soprattutto bisognerebbe insegnare alla quasi totalità degli italiani il valore intrinseco dell'istruzione, che non è nozionismo ma formazione del senso critico (e la scuola non è un parcheggio gratuito). Perché i livelli che vedo ogni giorno nelle scuole superiori (e all'università) sono davvero troppo bassi rispetto a 15-20 anni fa. Pazienza. I compiti? Io ero particolarmente selettivo. Se fatti decentemente, aiutano. Soprattutto scrivere. E leggere. E scrivere. E leggere. E spremere selettivamente i contenuti della rete. Audiovisivi, audiolibri. Favoloso l'audiolibro della signorina else narrato dalla rohrwacher :)
    madmath-child.blogspot.com

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    1. Credo che il motivo principale per cui i bambini sono a scuola anche il pomeriggio sia perché i genitori lavorano e, non avendo i soldi per pagare la baby sitter o nonni disponibili, devono trovare un luogo sicuro a cui affidare i loro bambini. (è il motivo per cui da bambina ho frequentato il tempo pieno e per cui lo frequenta anche Polpetta) Concordo con te sul fatto che la scuola si possa e si debba migliorare. Tanto è stato fatto nella fascia 0/6, quella con cui lavoro io e dove, con piacere, ho visto creare indicazioni ministeriali rispettose dell'unicità del bambino e dei suoi traguardi di sviluppo. So di modelli nel nord Europa che riducono i compiti a casa e lavorano sul gruppo, sull'area di sviluppo prossimale e sulla responsabilizzazione individuale fin dai primi anni delle elementari. A tal riguardo qui in Italia siamo lontani anni luce, purtroppo, ma sogno che un giorno sarà così anche da noi.

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    2. La scuola però non è il luogo sicuro dove lasciare i propri bambini. Ma perché fare a tutti i costi un bambino se non si hanno risorse e tempo sufficiente da dedicargli? desiderio di maternità? ...

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