Waffle

Tempo fa mia suocera mi aveva regalato la macchina per i waffle, tipico dolcetto con la caratteristica forma a nido d'ape che ha origini antichissime. Sembra infatti che fossero preparati già nell'antica Grecia, per poi diffondersi in Europa durante il Medio Evo e diventare dolci tipici in Belgio.
La ricetta presente sul libretto di istruzioni non era delle migliori, perciò mi ero innervosita, perché venivano fuori delle sottilette a forma di waffle, buone si, ma mollicce e per nulla simili ai dolci che solitamente si vedono fumanti nei negozi e nelle bancarelle. Per questo motivo non ero molto convinta della macchina e ogni tanto la guardavo con risentimento, chiedendomi perché i waffle non venissero come mi immaginavo.


L'altro giorno, però, mi è venuta voglia di waffle, una di quelle insane voglie da donna incinta, che devi assolutamente soddisfare. Decisamente meglio di quando mi viene voglia di prosciutto crudo, o sushi, non ho passato la toxoplasmosi, quindi la mia dieta è limitata.
Così ho deciso di cercare una ricetta migliore di quella che avevo.
Ho fatto qualche ricerca su internet e l'ho trovata, quindi ho deciso di riesumare la macchina dei waffle e vedere se questa volta sarebbero riusciti meglio.

Ecco qui la ricetta!
Ingredienti:
140 gr di farina,
3 uova medie,
110 gr di zucchero,
Una bustina di vanillina,
Un pizzico di sale,
110 gr di burro

Ci siamo messi a lavorare in cucina tutti assieme, io, Marito e Polpetta. Appoggiati sul tavolo gli ingredienti e gli strumenti da lavoro, abbiamo pesato insieme burro, farina e zucchero. Insieme a Polpetta ho rotto le uova e separato albumi da rossi e diviso scientificamente lo zucchero a metà. Ho montato i rossi dell'uovo con metà dello zucchero, poi ho montato a neve gli albumi col resto dello zucchero.
Ho aggiunto il burro sciolto e lasciato raffreddare ai rossi dell'uovo, quindi incorporato gli albumi facendo attenzione a non smontarli, mentre Marito e Polpetta, con le loro dita, leccavano ciò che rimaneva degli albumi e ridevano, con le mani e la faccia imbrattate e appiccicose.
Ho piano piano aggiunto la farina setacciata, la vanillina e il pizzico di sale ed ho ottenuto un composto omogeneo e corposo.

Infine, mentre Polpetta ripuliva con la sua linguetta gli strumenti di lavoro, ho iniziato a cucinare i waffle con la macchina che nel frattempo si era riscaldata e avevo spennellato con del burro fuso.

Mano a mano che i waffle si cuocevano, Marito lì ritagliava con cura, mentre tutti insieme ci gustavamo i pezzi di pasta in eccesso.

Beh, devo dire che questa volta sono stata davvero soddisfatta del risultato.
Dei waffle fumanti così buoni che non abbiamo aggiunto nulla, se non dello zucchero a velo per rendere il gusto più delicato.
E finalmente, dopo anni, ho davvero apprezzato il regalo ricevuto alcuni anni fa. Ripeteremo sicuramente l'esperienza! 

Commenti

  1. Adoro i waffle e voglio assolutamente comprarmi la macchinina per farli! Grazie per la ricetta.

    RispondiElimina

Posta un commento