Istinto


Oggi è stata una giornata frenetica. Delle visite di controllo, la spesa da fare perché il frigo era inesorabilmente vuoto, un sacco di corse.
Ovviamente, per la legge di Murphy,  Polpetta ieri sera non è stato bene, per cui non è andato al nido ed è rimasto con la nonna, che per fortuna è venuta in nostro soccorso.
Sono arrivata a casa che Polpetta stava facendo il riposino del pomeriggio, dormiva già da un bel po'.
Ero molto stanca, salutata la nonna ho atteso che Polpetta si svegliasse stesa a letto confrontando le ecografie dei miei bambini cercando di capire se si somigliano e quanto.

Quando finalmente Polpetta ha aperto i suoi occhietti sono andata da lui e il suo visino si è illuminato. Ci siamo abbracciati forte forte e stesi sul lettone ad aspettare Marito, che stava tornando a casa.
Marito è diventato l'eroe di Polpetta.
Quando arriva a casa e noi siamo al piano superiore, Polpetta aspetta Marito nel lettone, steso sul suo cuscino, tutto felice con la sua lampada dell'Ikea, lo Spoka, a forma di fantasma, e insieme scendono nella grotta, sotto le coperte a giocare. Le mamme non sono ammesse.
Io resto stesa accanto a loro ad ascoltare le loro risatine finché non arriva il momento di alzarsi dal lettone e insieme scendiamo al piano sotto.

Stasera Marito era fuori a cena, e Polpetta ed io abbiamo condito la nostra cena a due con tante coccole. Alle 21 era a nanne, come sempre, ed io mi sono finalmente stesa sul divano davanti alla tv con il proposito di rilassarmi.
Dopo una mezz'ora una vocina sottile chiamava attraverso la ricetrasmittente: "mammaaaa..."
Spodestato il gatto dalle mie ginocchia sono salita su in camera per vedere perché Polpetta mi stesse chiamando. Quando sono arrivata mi ha annunciato: "una volta avevo paura di un rumore, ma adesso no."
Gli ho detto che era una bella cosa, dato un bacino e sono tornata nel mio bozzolo sul divano.

Mezz'ora dopo, una vocina chiamava: "mammaaaa..."
Arrivata in camera mi ha chiesto dove fosse il suo pellicano, che era disperso tra le coperte. Gliel'ho trovato e lui l'ha abbracciato. Altro bacio, quindi sono scesa di nuovo.

Venti minuti dopo, una vocina chiamava: "mammaaaaa, mammina, vieni qui da me!" Per la gioia di Oreste e del mio corpo, che chiedeva relax, mi sono alzata e sono tornata su in camera sua.
"C'era un sighiosso che non mi faceva dormire, ma è passato."
A questo punto ho messo da parte le teorie pedagogiche sulle pratiche del buon sonno, e ho ascoltato il mio istinto di mamma.
Ho preso in braccio il mio bambino, ci siamo stesi sul divano letto che ha in camera, sotto una coperta, e siamo rimasti li abbracciati un pochino. Io gli davo i bacini sulla fronte come quando era neonato, lui stava in silenzio.
Non siamo rimasti li molto. Credo che ci siano bastati pochi minuti. Gli ho chiesto se si sentiva di tornare nel suo lettino e lui mi ha scavalcata, per tornare nel suo cuccio caldo.

Coccole. Aveva solo bisogno di ricaricarsi di coccole. Sono appena stata da lui, dorme come un ghiro, sereno. So già che domani mattina quando lo sveglierò sarà un po' contrariato.

Questa sera ho avuto la conferma che, al di la di tutte le teorie, create per aiutarci nel nostro lavoro di mamme, alla fine ciò che conta è ascoltare i nostri bimbi ed il nostro istinto. Se ascoltiamo quella vocina che ci arriva dalla pancia, sappiamo cosa è giusto per i nostri cuccioli.
A volte noi mamme siamo insicure, abbiamo paura di sbagliare perché vogliamo il meglio per i nostri tesori. Ma il nostro istinto è un dono prezioso che Madre Natura ci ha fatto apposta perché potessimo prenderci cura dei nostri bambini al meglio.
Il trucco sta nell'ascoltarlo di più. Perché, in fondo in fondo, sappiamo che ha sempre ragione.

Commenti

  1. Ma che bella quest'inmagine...mi ricorda molto le nostre serate perché il più grande specialmente, dopo che l'ho messo a letto, mi chiamerà una diecina di volte con mille scuse driverse ma non gli faccio mancare mai baci e coccole ogni volta. In più spesso infilo pure sotto le coperte e ci addormentiamo insieme. Sono momenti dolci per lui ma son sincera, pure per me!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le coccole sono una panacea per l'anima sia per chi le riceve che per chi le da. Io, dopo una seduta di coccole mi sento sempre così appagata!

      Elimina
  2. Si' spesso l'istinto è il miglior consigliere. Altre volte, invece, io cerco di far prevalere la razionalità, ad esempio quando l'istinto mi direbbe di accontentarlo in ogni richiesta pur di vederlo felice!!
    Che il mio fiuto non ci veda tanto bene, quando sono stanca?
    Comunque le coccole sono sempre un bel modo per iniziare e finire la giornata e non bastano mai, a grandi e piccini!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io credo sia giusto usare il buonsenso.
      Il sottile confine tra bisogno e "capriccio" ci trae in inganno. A volte cediamo, convinte di fare bene, quando in realtà al momento avrebbero bisogno di una regolina, altre ci impuntiamo e non soddisfiamo un bisogno.
      Il mestiere di genitore è complicato. Non siamo perfette e a volte sbagliamo, in un verso o nell'altro.
      Siamo umane, succede.
      L'importante è non smettere mai di amare e di far sentire ai nostri bambini che li amiamo!

      Elimina
  3. Hai ragione, dobbiamo affidarci maggiormente al nostro istinto e non alle teorie lette a destra e manca, ascoltare i nostri bambini aiuta tutti a vivere più sereni

    RispondiElimina

Posta un commento