Conoscersi


Tornare a casa con un fagottino di pochi giorni significa che i primi tempi li passerai a conoscerlo, prendere le misure, capirlo.
Pulcino è un neonato molto dolce, ispira tenerezza, col suo musino tondo e le sue faccette buffe, ma stiamo un po' faticando ad ingranare.
Sarà per il caldo (se penso all'ondata di calore che sta arrivando mi sento male..) sarà perché intorno ai primi 10/15 giorni di vita c'è un primo scatto di crescita, sarà perché ogni bambino è a sè, in questi giorni sto cercando in tutti i modi di decifrarlo.

Tracy Hogg, nel suo libro "il linguaggio segreto del neonato", afferma che è molto importante capire quali messaggi cercano di darci i nostri bambini. Quando sono così piccoli si esprimono solo piangendo e sta ai genitori interpretare il significato del pianto.

Pulcino, quando piange, piange davvero, si fa sentire.
Finora ho capito che piange perché ha fame, sonno, voglia di contatto fisico.
Si,perché Pulcino è un bambino ad alto contatto, ha tanto bisogno di stare pelle a pelle con me. Scherzando gli dico che è la mia piccola pulce, ma confesso che la notte, quando si sveglia ogni ora, sento la fatica a tal punto da sovvertire una delle mie regole, che con Polpetta è sempre stata molto ferrea: ognuno dorme nel suo letto. Si, perché ho paura di schiacciare il piccolo mentre mi giro.
Ma allattare a richiesta ogni ora, di notte, è sfibrante.

Ho creato una combinazione di cuscini, che insieme al cuscino da allattamento (è un cuscino lungo che posso sistemare come voglio) mi permette di allattare Pulcino distesa a letto e a sonnecchiare un po' mentre Pulcino ciuccia. Anzi, devo dire la verità. A volte mi sveglio e mi accorgo di aver dormito anche un'ora col piccolo li, tra le mie braccia.
Quindi mi alzo e piano piano, con il passo del ninja, lo posiziono nella sua culla, sposto i cuscini, e cerco di dormire in una posizione che non sia quella da allattamento, solitamente sul fianco, che trovo più confortevole.
A volte riesco a dormire così un'oretta, altre volte prendo sonno e subito dopo Pulcino reclama un altro pasto.

Stamattina alle cinque ero disperata. Dopo una notte passata nella stessa posizione, ogni muscolo del mio corpo reclamava pietà, mentre Marito, sant'uomo che di notte mi aiuta cambiando i pannolini ed aiutandomi a sistemare i cuscini (non so come faccia poi al lavoro, durante il giorno), mi guardava triste perché non sapeva come aiutarmi e come dare sollievo al nostro piccolo che piangeva.

Poi, qualche ora dopo, mentre stavo lavando le tazze della colazione, Pulcino, di nuovo, ha reclamato attenzioni, ed io, esasperata, l'ho infilato nella fascia lunga e in pochissimo si è addormentato.
In quel momento ho avuto una folgorazione: il mio piccolo è un bimbo ad alto contatto, uno di quelli che hanno bisogno di sentirsi contenuti. 
Nel frattempo io sudavo copiosamente, così ho sfoderato il trucco delle infermiere dell'angolo del neonato in maternità (perché dove ho partorito ora c'è il rooming in ed hanno eliminato il nido): finito di lavare le tazze, quando Pulcino si è addormentato profondamente, ho preso un telo di stoffa e, fregandomene del caldo, l'ho piegato in modo da creare un grande triangolo e vi ho avvolto Pulcino. 
Stamattina usare il telino si è dimostrata un'idea geniale: Pulcino ha dormito nella sua culla, io nel lettone, libera di muovermi. Oggi pomeriggio sembra dormire sereno, sempre nella culla, nel suo triangolino, posizionato qui vicino a me, al posto di Marito, che è al lavoro.

Molte mamme sono favorevoli la cosleeping, io non riesco a dormire bene, con un neonato a fianco a me. Mi piace coccolarmelo, sbaciucchiarlo, ma quando dormo ho bisogno del mio spazio vitale.
Non critico chi pratica il cosleeping, solo credo che ogni coppia di genitori debba scegliere il proprio metodo educativo, mediando tra le necessità del loro bambino e le proprie.

Spero che aiutando il mio bambino a sentirsi raccolto nel telino, riesca a dormire sereno, dando anche a me ed al suo papà qualche ora in più di sonno.
Spero soprattutto di essere riuscita a capirlo, di aver ascoltato bene il suo pianto e di averlo interpretato nel modo giusto.
Altrimenti, beh, vorrà dire che l'esperimento non è riuscito e che cercheremo un altro modo per essere sereni. In fondo essere genitori è un po' come essere scienziati che, per tentativi ed errori, cercano la soluzione al problema, applicando teorie, ma anche il buonsenso, il proprio amore ed un po' di fantasia. 

Commenti

  1. Leggo i tuoi post con un misto di nostalgia e felicità....... Nostalgia perchè IO sono una mamma che ADORA i bimbi piccoli da coccolare e sbaciucchiare ogni momento e felicità perchè 'quel' periodo è passato anche se non devo ASSOLUTAMENTE lamentarmi........ ^__^
    Con la grande allattavo sempre sdraiata perchè stavo più comoda e non sentivo il dolore dei punti =(( col secondo uguale perchè mi ero così abituata che stavamo comodi entrambi!!! ;-)))
    Ogni bambino ha i suoi ritmi, i suoi sviluppi e le sue regole siamo quindi noi genitori che dobbiamo capirli.......
    Con il primo è più difficile mancando di esperienza col secondo va un po meglio direi............... ;-)))
    Nemmeno io riuscivo a dormire sapendo che i piccoli erano lì di fianco a me con il rischio di schiacciarli col mio peso ma quelle ore di sonno rubate quanto mi facevano bene!!!!
    I miei figli hanno dormito nel loro letto sin da quando avevano 6 mesi e se c'era bisogno, magari mi muovevo io non loro però ognuno la vede in un certo modo e secondo me sono tutti metodi validissimi perchè ognuno lo applica AL PRORPIO FIGLIO mica a quello degli altri.......... ;-)))
    Prenditi tempo e verrà talmente automatico da stupirtene quasi....!!! ^___^
    Un grande abbraccio e una carezza ai piccoli!!
    Kissssssssssssssssssssss

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  2. Ascoltarli ed ascoltarsi credo sia il primo passo per conoscersi, se poi riusciamo da individuare anche solo una parte delle loro richieste, è già un ottimo risultato, ci penserà il tempo a fare il resto.

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  3. Secondo me hai fatto bene a tentare! hai perfettamente ragione, non ci sono regole universalmente valide e leggi, nel campo della educazione e cura dei figli, ma solo buon senso e ...flessibilità!!!
    Anche io quando era piccolo sono stata abbastanza rigoroso nel lasciarlo nel suo lettino, per il terrore di schiacciarlo, soffocarlo sotto il piumino o per la sids dovuta al calore nella notte..ora che è grande, invece, lo lascio nel lettone quasi tutta la settimana, visto che non c'è il papà!

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  4. io ti capisco, coi figli tocca "tararsi" in base ad ognuno di loro...con questo terzo sto tribolando moltissimo anche io, mentre i primi due erano "bravi": il grande si svegliava 1-2 volte per mangiare, poi dai 5 mesi dormiva benissimo, anche 12 ore filate. La seconda dormiva 7 ore fin dai i primi giorni di vita, ma ha un sonno più leggero (si sveglia coi temporali o anche solo coi rumori forti), quest'ultimo è molto impegnativo purtroppo...ma mal sopporto anche io il cosleeping, ho l'ansia che cada dal lettone (infatti è capitato .__. )

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  5. Nel lettone è comodo ma davvero non dormi tranquilla per via del pensiero che hai costantemente che puoi farlo male!!! Per il telino anche io lo utilizzo...quando lo metto in culla si sente più contenuto, anche perchè i neonati i primi tempi vogliono sentirsi contenuti...

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