I diritti naturali dei bambini: il diritto a sporcarsi



Oggi voglio parlare del secondo diritto naturale dei bambini: 

IL DIRITTO A SPORCARSI: 
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, i sassi, i rametti

Ho dei gran bei ricordi, risalenti alla mia infanzia, quando alla scuola materna giocavo con i miei amici nella buca della sabbia. Tornavo a casa ogni giorno piena di sabbia fin sopra i capelli e a volte avevo addirittura le tasche piene di sabbia. Ovviamente a casa mi aspettava una bella lavata di capo, in tutti i sensi.
Altre volte giocavo con le pentoline in giardino, creando torte di fango, minestre di fango, polpette di fango. Ho ancora in mente il piatto fondo di metallo, con l'esterno marrone e l'interno arancio ed il cucchiaio che usavo per mescolare con cura.
Quando invece andavamo in montagna dalla nonna, mia sorella ed io ci divertivamo a creare profumatissime minestre con i petali delle rose cadute nel giardino della nonna. A volte i petali erano caduti per conto loro, altre cadevano un po' meno accidentalmente...

Una volta, in colonia, ho passato la mattina a scivolare giù per una discesa di terra rossa. Con i miei amici ci si sedeva in cima e scivolavamo, rotolavamo, ci sentivamo un tutt'uno con la madre terra, tanto che i calzini bianchi sono diventati color terra rossa di Siena e non sono mai più tornati bianchi...

E le buche nella sabbia al mare, le casette di legnetti nel giardino di scuola, le corse ed i tuffi di nascosto nei cumuli di erba appena tagliata nel giardino sotto casa. Correre sulle foglie secche che scricchiolano nel bosco, il profumo del pigne, il suono dei pinoli schiacciati con i sassi sulla stradina del giardino della scuola materna...

Sono tutti ricordi così vivi e così belli, che ho sempre lasciato che anche Polpetta sperimentasse con le sue mani la natura.
Per tutti i suoi primi anni di vita, in giardino, lui ha sempre voluto giocare con sassolini, legnetti, foglie, erba... Giochi che fa tutt'ora.
A volte andiamo al Parco in riva all'Adige e qui lancia foglioline e sabbia  nel fiume e le osserva sparire nella corrente. Quando andiamo sul Lago di Garda si siede con il suo papà sulla riva e lanciano sassi per tutto il pomeriggio.

Scriveva il pedagogista Zavalloni: “Credo che i bimbi e le bimbe abbiano il sacrosanto diritto di giocare con i materiali naturali quali la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, i sassi, i rametti… Quanta gioia nel pastrocchiare con una pozzanghera o in un cumulo di sabbia. Proviamo ad osservare attentamente bimbi e bimbe in alcuni momenti di pausa dai giochi organizzati oppure quando siamo in un boschetto… e scopriremo con quanto interesse riescono a giocare per ore con poche cose trovate per terra”

Siamo abituati a dare ai bimbi giochi preconfezionati, ad organizzare i loro giochi, a supervisionare le loro attività presi dall'ansia: ansia che si sporchino, ansia che si facciano male, ansia che entrino in contatto con i germi...
Non possiamo lasciare i bimbi sotto una campana di vetro...

Si sporcano? Li laveremo!
Non si faranno male se supervisioniamo con discrezione e lasciamo loro un po' di fiducia, i germi ci sono sempre e comunque, per cui giocando nella natura si faranno gli anticorpi. Noi siamo li, ovvio che non lasceremo che mangino i sassi!

Ma giocare con la natura stimola la creatività e la capacità di auto organizzarsi, li renderà felici e sicuri di sè. Creerà in loro ricordi bellissimi, indelebili, di pace, gioia e comunione con la natura!

Io credo che sia meglio un bambino sporco, ma felice di un bambino lindo ed insoddisfatto!

Commenti

  1. I miei figli di questo diritto ne abusano!!!

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  2. Fantastico ciò che hai scritto!
    Ho sempre lasciato giocare i miei figli nella sabbia, terra, pozzanghere, erba e tutto ciò che la natura offre. Oltre a questo li lascio giocare, sporcandosi, con colori e farina. I bambini sono già così costretti a seguire regole a scuola e nella vita normale che almeno il gioco lasciamolo libero senza preoccuparci se si sporcano. Tanto poi c'è la lavatrice che lava!

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    1. Infatti! E poi, se non lo fanno finché sono bambini, quando lo possono fare?

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  3. Hai ragione, anche se l'istinto (il mio perlomeno) di solito mi fa dire "non sporcarti". Ma cerco di tenerlo a freno. Anche i miei nipoti amano (in particolar modo Leo) giocare con quel che trovano, e purtroppo in città non sempre è possibile. Cosa c'è di meglio che la natura? Per quanto mi riguarda, ho i tuoi stessi ricordi, anche se sento anche mia mamma che mi diceva di non sporcarmi...

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    1. Mia mamma era abbastanza permissiva, ma la volta delle calze sporche di terra mi ma messa al lavandino a lavare a mano ogni calzino...
      Poi ho imparato a fare più attenzione...

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  4. Ciao Silvia, bellissimo articolo. Concordo pienamente con quanto hai scrito. Anche io lascio liberi i miei bambini quando giocano, è il loro momento creativo per divertirsi assaporando la loro creatività, il momento in cui possono esprimere il loro essere. Perché placarli? Ti abbraccio

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    1. È bellissimo osservare il loro piccolo mondo, che emerge mentre giocano con la natura!

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  5. la sabbia della scuola materna... mi sono rivista per un attimo bambina. io sono per il "sano" sporco. e c'è anche il detto "bambini sporchi, bambini felici". i miei sono felicissimi

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  6. Il mondo ha così fretta di "educare" i bambini alle norme che si dimentica quanto possa esesser bello, stimolante e vita pura il contatto con gli gli elementi terra.. che nel post,grazie di ricordarci l'importanza di queste cose.un abbraccio

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  7. condivido pienamente! ho la fortuna di avere un piccolo parco proprio sotto casa e per i miei figli è una seconda casa. E' bellissimo vederli giocare con "niente", ovvero ciò che trovano in natura. Dietro i cespugli tra gli alberi c'e' la loro "base" come la chiamano loro, e scavano, accumulano rametti, sassi e foglie, corrono, ruzzolano e se ne tornano in casa sporchi ma davvero felici!

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