Regali e balocchi



Questo week end è stato un fine settimana di festa.
Abbiamo festeggiato Santa Lucia, ci siamo immersi in tradizioni e festa, condivisione ed affettività.
Credo che non ci sia nulla di più bello che vedere i propri bambini scartare i regali, eccitati e vederli felici perché hai realizzato un loro desiderio.

Per scelta, Marito ed io non abbiamo preso tanti regali, per i nostri bimbi.
Abbiamo optato per l'opzione "pochi ma buoni".
Perché? Un po' perché arrivano regali da parte di tutta la famiglia, davvero tanti, e c'è il rischio che poi, nell'abbondanza, tutti i regali non vengano apprezzati e si perda il significato del dono. Un po' perché crediamo che l'essenzialità permetta di apprezzare e godere a pieno del dono ricevuto, perché è unico, è importante, è IL regalo.

Quando ci sono tanti giochi i bambini, poi, si concentrano sui giochi preferiti e gli altri restano li, inutilizzati. Polpetta ha tanti giocattoli. Il compleanno, le feste natalizie, sono occasioni per tutti per coccolare il Principino di casa, che accumula giochi e libri e, in tre anni e mezzo di vita, ne ha accumulati davvero tanti.

Che fare allora per evitare che i giochi diventino superflui?
Il segreto sta nella proposta.
Avere sempre tutti i giochi a disposizione è controproducente, perché i bambini si soffermano a giocare solo con quelli che piacciono loro di più, di solito due o tre, ed il loro pensiero resterà collegato solo a quei tipi di giochi.

Il gioco è il modo in cui i bambini rielaborano la realtà, utilizzano il pensiero per concentrarsi ed affinare col gioco le loro competenze.
Ma se il gioco è sempre quello le possibilità di rendere il pensiero fertile diminuiscono.

Ecco che entra in campo la regia dell'adulto.
Il ruolo dei genitori non è quello di sostituirsi ai figli per decidere per loro come giocare, perché precluderebbe loro l'occasione di giocare liberamente.
Il ruolo dell'adulto è quello di proporre il gioco ai bambini, osservando il proprio bimbo e cercando di capire in quel momento quale potrebbe essere il gioco adatto.

Sia quando il bimbo è piccolo, sia quando è più grandicello, il gioco giusto al momento giusto, non solo aiuterà il bambino a concentrarsi ed a giocare intensamente, ma se l'adulto lascerà il bimbo giocare liberamente senza sostituirsi a lui, gli donerà l'occasione per compiere passi avanti nella sua crescita.

Ecco quindi che se il nostro bambino appare annoiato dai giochi che ha a disposizione, è il momento di proporgliene degli altri e di mettere via per un po' i giochi che ormai non lo stimolano più. Li riproporremo più avanti.

In questo giorni di festa, quindi, prendiamo i soliti giochi e riponiamoli per un po', in modo che i giochi nuovi possano essere apprezzati a pieno.
E troviamo del tempo per giocare con i nostri bambini!
Giocare insieme a loro, dopo aver acquistato e donato il gioco, sarà il modo per amarli, scoprire quante belle cose sono in grado di fare, e passare del tempo di qualità con i nostri piccoli grandi amori!

Commenti

  1. Ma nelle case in cui passa Santa Lucia, passa anche Babbo Natale il 25? E' una curiosità che ho io, visto che qui la tradizione di Santa Lucia non c'è!
    Hai ragione sul proporgli giochi diversi, mettendoli via a rotazione. Il difficile è giocare con lui: lucani giochi mi fanno letteralmente sbadigliare ed in più, il tempo e' sempre troppo poco davvero!!!

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    1. Dipende dalle famiglie. Diciamo che la tradizione qui è Santa Lucia, il Natale è arrivato dopo.
      La mia famiglia è un miscuglio di provenienze, visto che dalla parte di mia mamma hanno vissuto in Inghilterra per anni e la mia famiglia paterna è istriana, per cui da me si sente molto il Natale. Ciononostante la nonna materna era veronese doc e mio papà è cresciuto a Verona, per cui la tradizione di Santa Lucia è sentita comunque. Da mio marito i bambini ricevono i doni a Santa Lucia e gli adulti a Natale. Ci sono famiglie, invece, che hanno Santa Lucia e la Befana...
      Ma la festa regina resta quella di Santa Lucia.
      La tradizione dice che ci fu un'epidemia che fece ammalare i bambini della città di una malattia che colpiva gli occhi e che Santa Lucia compì il miracolo e li guarì. Per questo in città è molto sentita, e da allora si dice porti i doni ai bimbi ed un piatto di dolci, dove non possono mancare le pastefrolle ed il mandarino!
      Addirittura in Piazza Bra, a fianco dell'Arena, è tradizione che vengano i banchetti di Santa Lucia. Una volta erano dedicati soprattutto ai bambini, ora molto meno.
      E la tradizione vuole che si vada e si mangi la tradizionale frittella rigorosamente con lo zucchero. Quelle alla Nutella,arrivate dopo, non sono altrettanto buone.

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  2. Mi hai fatto riflettere molto...grazie per questi spunti utilissimi su come gestire giochi e regali

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  3. Leggendo attraverso te di s.lucia ho ricordato momenti della mia infanzia meravigliosi. Non è una nostra tradizione ma di parte della mia cara famiglia che vive a Mantova. Tempi caldi,di amore, di gioia per la sorpresa, dell'infanzia con la I maiuscola.

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  4. Noi lo chiamavamo il "giro-giochi", lo facevamo anche con i libri: a turno alcuni venivano messi nel ripostiglio, poi quando li ripescavamo per i bambini era sempre una festa. nel tempo, però, con 3 figli abbiamo smesso perché sanno dove li mettiamo e anche perché siamo pigri. Ma le tue osservazioni sulla "regia" degli adulti sono illuminanti.

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