Il Papà del Gnocco





Oggi per Verona è un venerdì speciale, infatti è il Venerdì Gnoccolar.
Questo giorno è dedicato alla grande sfilata in città, il Baccanal del Gnocco, dove tutte le maschere di Verona e Provincia sfilano tra le vie del centro storico. 
Appaiono le maschere storiche di Verona, tra cui Il Duca della Pignatta e il dio dell'Oro, le maschere del mio quartiere d'origine, Borgo Venezia, la Bia (Sissi), Bepo Patata, le Radecio,  maschera ispirata al generale Radetzky (a Verona la dominazione Austriaca ha lasciato un segno indelebile sulla città),  Madonna Verona, re Teodorico, El duca e la duchessa della Pearà, mastro Sogar, El duca della Seola, il Barone senzatetto e Cangrande della Scala e molte altre...

La maschera più famosa ed amata dai veronesi, nonché la maschera di cui si abbia documentazione più antica in Italia ed in Europa, è lui, il Papà del Gnocco. 
Il Papà del Gnocco è un vecchietto rubicondo, con la barba bianca ed un abito allegro, che va in giro per la città seduto sul suo Musso, con in mano uno scettro: il forchettone su cui è infilzato uno gnocco.

Secondo la tradizione il Papà del Gnocco risale al lontano XVI° secolo.
Fra il 1520 e il 1531,infatti, a causa di un'inondazione del fiume Adige e delle scorrerie dei lanzichenecchi, Verona soffrì una terribile carestia. Sono state molte le inondazioni dell'Adige in città, e camminando per le vie del centro storico si possono vedere parecchie lapidi commemorative sulle case, dove viene indicato il livello raggiunto dal fiume. Il 18 giugno 1531 la popolazione, stremata, decise di assaltare i fornai di San Zeno per far provviste di grano e di pane. Per risolvere la rivolta popolare il Podestà ed alcuni cittadini decisero di  provvedere a loro spese di rifornire i cittadini più poveri con viveri di prima necessità, come pane, vino e formaggio e soprattutto gnocchi, non di patate ma di farina e acqua. 

Da qui ha avuto origine il Baccanal del Gnocco, dove, secondo la tradizione  il medico Veronese Tommaso Da Vico, servì gli gnocchi sulla pietra del gnocco, ancora ben visibile davanti al sagrato della Basilica di San Zeno, nell'ultimo venerdì di Carnevale: per rievocare questo personaggio nacque quella che viene considerata la più antica maschera d'Italia e d'Europa di cui si abbiano dei documenti certi.
Da allora, secondo la tradizione veronese, il venerdì grasso si mangiano gnocchi. La tradizione vuole che vengano serviti con la pastissada de caval, ma si mangiano anche con un buon ragù o il sugo al pomodoro.
Questo giorno è considerato il culmine del carnevale veronese, che si conclude con la Festa della Renga, nel quartiere di Parona, dove si mangia la polenta con la Renga ( un sugo a base di aringhe), vino a fiumi ed una sfilata di carri. Questa festa si tiene il mercoledì delle ceneri, quando, per tradizione, sul suolo di Parona vige la dispensa ecclesiastica e, benché sia il primo giorno di quaresima, qui si gozzoviglia tutto il giorno.

E da voi? Come si festeggia il carnevale?



Commenti

  1. Ho di Verona un ricordo dolce, legato alla mia vita sentimentale. Il carnevale lo collego, invece, ai ricordi di bambina in montagna . Speravo i partire per festeggiarlo con le bambine sulla neve, la stessa che amavo io da piccina ma ahinoi febbre per tutti. Carnevale a casa, molto intra moenia, buona serata e buon carnevale!

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