La nostra settimana da malatini...



Questa settimana Polpetta e Pulcino sono stati malatini.
Ovviamente per me si è trattato di prendermi cura di loro giorno e notte e restare chiusa in casa con i due ammalati, che sono entrambi entrati in modalità cozza ed avevano tanto bisogno di contatto fisico.
Pulcino ha manifestato questo bisogno svegliandosi di notte ogni due ore per essere allattato e chiedendo spesso di stare in braccio. Meno male che abbiamo la fascia portabimbi: è stata la mia salvezza! Polpetta era appiccicato a me durante il giorno fino al ritorno a casa dal lavoro del papà: in quel momento il testimone passava a Marito.
Sono sincera: siamo sopravvissuti all'esperienza, ma io e Marito siamo così stanchi che avremmo bisogno di un mese di sonno.

Quando i bambini sono ammalati cercano conforto nelle figure affettive di riferimento, perché hanno bisogno di essere rassicurati, di sapere che anche se non si sentono bene, è una cosa passeggera. Hanno bisogno di sapere che sono amati e che chi li ama si prende cura di loro.

Nonostante la fatica, io ed i bambini ce la siamo cavati alla grande.
Le nostre giornate erano scandite da una routine che ci ha permesso di divertirci e di fare delle cose belle insieme, ma mi ha anche permesso di non trascurare la casa.

La mattina Polpetta si svegliava, arrivava in camera e mi dava un bacio. Se da un lato il bacino del buongiorno del mio bambino grande è la cosa più bella del mondo, dall'altro si svegliava esattamente quando Pulcino si era appena addormentato e, dopo aver svegliato me, riusciva sempre a svegliare il piccolo, che la mattina, provata da una notte difficile, lasciavo nel lettone con me, pur di riuscire a dormire un pochino. (Ovviamente non ci sono mai riuscita...) 

Ormai svegli ci trasferivamo tutti nel nostro bagno mignon, dove stretti stretti ci lavavamo tutti insieme. Prima lavavo me, poi Polpetta, che restava seduto sul suo sgabello a leggerci i suoi libri preferiti, mentre facevo il bagnetto a Pulcino, che nel frattempo ci aveva deliziati con una delle sue orrende scariche, per disinfestarlo dalle sue copiose produzioni.

Dopo colazione, momento tranquillo dove i bambini si auto gestivano, io mi dedicavo alla casa: sistemavo la cucina, rifacevo i letti, facevo i bucati, passavo l'aspirapolvere... Addirittura ieri ho fatto le pulizie profonde del piano superiore.

Mentre ero impegnata a fare i mestieri lasciavo Pulcino a giocare sul suo tappettone, mentre concedevo a Polpetta un po' di cartoni animati. Non mi piace che mio figlio si rimbambisca davanti alla tv, ma quando sta male gliene concedo di più.
Lunedì è rimasto steso sul divano a guardare i cartoni tutto il giorno, perché aveva la febbre alta e non era per niente in forma: spalmato sui cuscini è rimasto immobile senza forze per ore e mi faceva una gran tenerezza.
Gli altri giorni io e Polpetta concordavamo il numero di cartoni da guardare e poi ci dedicavamo alle attività mattutine insieme.

Il momento del pranzo era sempre complicato: i bambini stanchi ed inappetenti, Marito che tornava a casa per poco e cercava di aiutarmi il più possibile, la stanchezza, Pulcino che se non era in fascia portabimbi urlava disperato, io che dovevo preparare il pranzo... Insomma, abbiamo avuto pranzi migliori.

Quindi, sfamati, salutato Marito che tornava al lavoro e finito di sistemare la cucina portavo i bimbi al piano superiore: qui cambiavo il pannolino di Pulcino, lavavo i denti di Polpetta e poi leggevo una favola ad entrambi i bimbi. Un bel bacio a Polpetta che si addormentava quasi subito e portavo Pulcino nel lettone per allattarlo. Lui alternava poppate e momenti di sonno, per cui io dormivo ad intermittenza, ma almeno ci si riposava tutti un paio di ore.

Dopo aver dato la merenda ai bimbi, mentre loro iniziavano a giocare in sala, Marito tornava a casa e passava del tempo con i bambini, così io potevo un po' rilassarmi con una tisana o una bella doccia. Una cena tutti insieme e poi su, in camera di Polpetta (dopo essere passati dal bagno per il cambio pannolino ed il lavaggio dei dentini) per il nostro rito della buona notte e, quando tutti i bimbi erano addormentati, Marito ed io crollavamo sul divano catatonici, nella speranza di una notte migliore. Ciò non è stato, ma conto che appena il pancino di Pulcino si sarà sistemato torneremo a dormire un pochino di più.

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Ma in cosa consistevano le attività della mattina?
Se lunedì Polpetta era distrutto e non si sentiva di fare nulla, martedì mattina i bambini ed io ci siamo dedicati alla cucina, preparando insieme una torta e la zuppa di lenticchie e giocato con il didò.
Mercoledì io ed i bambini abbiamo giocato con le costruzioni e mentre Polpetta suonava la sua chitarra abbiamo cantato a lungo insieme. 
Giovedì Polpetta ha giocato con la sabbia magica, e Pulcino con i suoi giochi sul tappettone: ha un sacco di cose da fare! 

Oggi Polpetta sta bene ed è tornato a scuola.
Ma, sembrerà strano, mi mancano le mattinate con i miei bambini.
Si, mi sono stancata tanto, ma abbiamo passato dei bellissimi momenti assieme, sia giocando che coccolandoci.
Meno male che settimana prossima inizieranno le vacanze di Pasqua!

Commenti

  1. Accipicchia, settimana faticosa. E non puoi nemmeno contare su un we di riposo, visto che i ritmi sono quelli che sono!
    Ad ogni modo, ogni tanto è bello averli a casa e poterli coccolare un po'!

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  2. Guarda, spero che guarisca presto anche Pulcino, così magari ci godiamo le giornate di sole e ci dimentichiamo la fatica di questi giorni!

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  3. Siamo anche noi in piena fase dell'influenza! Sono due giorni che Pangino ha la febbre alta e siamo diventati cosa unica con il divano...abbiamo guardato cartoni tutto il giorno...meno male che abbiamo tanti DVD! Lui non voleva assolutamente fare nulla, se non starmi in braccio in qualsiasi momento...ora ho una bella infiammazione al nervo della spalla ( giusto per farmi mancare qualcosa)...

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  4. con due figli piccoli te la sei cavata alla grande! Grande mami!!

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  5. Anche io sono triste pensando che tra poco big V tornerà all'asilo! Tanta stanchezza proporzionata a tanto immenso amore ed entusiasmo nel crescerli, questi cuccioli'

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