Sopravvivere a stanchezza, dolore e dotti ostruiti...

Andrea Solario-Madonna del cuscino verde

Con l'inizio dello svezzamento di Pulcino le sue poppate diurne sono diminuite, mentre quelle notturne sono rimaste irregolari.
Se ci sono state alcune miracolose notti in cui ha dormito anche sei ore filate, più o meno cinque o sei, non illudiamoci, altre notti si è svegliato regolarmente ogni due o tre ore. Un po' la dentizione, un po' la crisi dell'ottavo mese (ansia da separazione), un po' chissà perché, lui ha bisogno di essere allattato e di contatto fisico. Io ho tanto sonno e a volte mi innervosisco, cercando di staccarlo prima del previsto per rimetterlo nel suo lettino, lui protesta ed io, per mantenere la calma e rispettare i suoi ritmi ho iniziato a leggere, in attesa che il piccolo crolli addormentato. Poi, quando si risveglia tra le quattro e le cinque di mattina, aspetto solo che si addormenti per dormire abbracciata a lui. Sono troppo stanca per scendere dal letto e portarlo nel suo!

Questo allattamento irregolare notturno ha inficiato l'introduzione lenta e progressiva dei pasti, fatta per evitare che la produzione di latte e l'allattamento avessero dei problemi.

Ecco quindi che settimana scorsa, una notte, mi sono accorta che uno dei due seni iniziava a far male in un punto e che si era formato un nodulo molto doloroso: si stava formando un ingorgo mammario dovuto ad un dotto che non veniva drenato bene dalla suzione di Pulcino e che, quindi, si è ostruito.

Un dotto ostruito è molto doloroso, mi era già capitato quando allattavo Polpetta. Inizialmente il seno comincia a dolere in un punto, poi si forma un nodulo doloroso e durante la poppata il dolore è molto forte.
Poi appare un arrossamento nella zona in cui il dotto è ostruito e la pelle diventa calda.

In questi casi è imperativo occuparsi del dotto ostruito, stare a riposo assoluto, meglio se stese a letto con il bambino accanto per tutta la giornata eliminando ogni attività ed attaccando il bambino al seno per permettergli di sbloccare il dotto ostruito.

Ovviamente per fare questo è necessario l'aiuto di qualcuno che si occupi delle incombenze famigliari al posto tuo.
Marito lavora, non ho aiuti, per cui mercoledì scorso, quando ho iniziato a stare male, non mi sono potuta concedere il lusso di occuparmi di me stessa. La mattina ho fatto i mestieri, il pomeriggio ho riposato un'oretta con Pulcino cercando di sbloccare il dotto ostruito e di dormire (cosa decisamente difficile) e poi siamo andati a prendere Polpetta a scuola, siamo stati al parco giochi dove Marito ci ha raggiunti e siamo andati a fare la spesa.
La sera i dotti ostruiti erano due, uno per seno: un male cane...
Ho preso il tiralatte ed ho iniziato a tirarmi il latte in eccesso. Seppur dolorosa l'operazione mi ha aiutata un pochino, dandomi sollievo e drenando il latte dandomi una piacevole sensazione di svuotamento anche se i dotti erano ancora ostruiti, ma dopo cena il dolore era tornato di nuovo forte più che mai: erano apparsi due grumi di latte proprio li, uno per punta del capezzolo.

Rassegnata ho atteso che terminasse la routine della messa a letto di Polpetta, quindi mi sono dedicata ai miei dotti ostruiti. Come la volta scorsa, con Polpetta, ho fatto quello che mi avevano consigliato sia l'ostetrica del consultorio che la consulente de La Leche League che mi seguivano: ho sterilizzato un ago quindi punto i grumi di latte. Qui ho diretto il getto sui dotti ostruiti, spremendo manualmente il latte. Se inizialmente vedevo le stelle, in un secondo momento l'acqua calda, il riflesso di emissione e la spremitura manuale mi hanno  aiutata ed ho iniziato a provare sollievo. 

Uscita dalla doccia Pulcino reclamava il suo latte e piano piano, ciucciando, ha ulteriormente sgorgato i dotti. Le frequenti e dolorose poppate notturne sono state di aiuto ed il mattino seguente i gonfiori e gli arrossamenti non c'erano più.

Era sorto però un secondo problema: sui capezzoli erano apparse macchioline bianche, diverse da quelle dei dotti ostruiti, perché più piccole e non in rilievo ed ogni volta che Pulcino ciucciava un dolore come di mille spilli si irradiava per tutto il seno togliendomi il fiato.
Anche questa esperienza l'avevo vissuta con Polpetta: era apparsa della candida.

Poiché Pulcino ha avuto un po' di mughetto, quando aveva un mese, fortunatamente avevo in casa una crema da utilizzare in questi casi. Spalmata sui capezzoli prima e dopo la poppata, non solo in un paio di giorni mi ha risolto il problema, ma ha anche fatto la profilassi a Pulcino, per evitare che gli tornasse il mughetto.

Non sono stati giorni facili. La stanchezza, il dolore, dotti ostruiti, candida, frequenti poppate notturne, il fatto di dovermi rimboccare le maniche e darmi comunque da fare in casa, mi hanno messa alla prova, tanto che mi sono accorta di essere particolarmente nervosa e di prendermela con Marito, che, pover'uomo, quando era a casa si faceva in ventiquattro per aiutarmi.

La mammitudine è anche questa: benché tu non stia bene, come si suol dire, "the show must go on", per cui fai un bel respiro, alzi la testa, e vai avanti con la tua routine, mettendo te stessa in secondo piano e mandando avanti la baracca.

Avrei potuto piangermi addosso, battere i piedi, fare sciopero.
Credo che il fatto di conoscere bene cosa mi stava accadendo mi abbia rassicurata. Sapevo che ripetendo i gesti compiuti tre anni fa con Polpetta ne sarei uscita e sarei stata bene, bisognava solo aver pazienza.
Ho pensato positivo e sono andata avanti.

E la positività mi ha ripagata: ho ancora un sonno assurdo, ma il dolore della settimana scorsa è solo un ricordo. Ho confermato a me stessa che mi piego ma non mi spezzo: essere mamma ti rende una Wonder Woman!

Commenti

  1. Come si dice, essere una mamma è un po' essere una rock star😉 impegno, fatica(tantA) ma assolutamente tutto ampiamente ben compensato dal feedback di amore che i figli ci danno davvero ogni giorno. Evviva noi, autocelebriamoci😉🌸

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  2. Sei grande quando sei capace di oscillare senza spezzarti... Questo è un bellissimo esempio di come trovare l'equilibrio anche nelle situazioni in cui sarebbe facile come dire lo "sclero"... Bravissima amica!!

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    1. Beh, sono momenti in cui devi scegliere se essere forte o se lasciarti andare.se ti lasci andare le cose vanno a rotoli, se pensi positivo superi tutto! (Anche se qualche imprecazione sottovoce mi è scappata, eh... )😉

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  3. E' uno dei dolori più forti, a me era venuta addirittura la febbre, mi hanno aiutato tanto le spugnature con acqua calda

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