Come dentro ad un frullatore




In questi giorni arrivo a sera che mi sento come se fossi stata lanciata in un frullatore per tutto il giorno.
Tornare al lavoro è stato un grandissimo cambiamento. Per due anni abbiamo vissuto i ritmi da lumaca, prendendoci il tempo per fare ogni cosa con calma, vivendo in una magica bolla a misura di bambino.

Vivere con i tempi dilatati ha fatto molto bene a Polpetta, ha giovato alla mia gravidanza, arrivata in un periodo difficile, mi ha concesso di leccarmi le ferite dovute ad un grave lutto e di ritrovare me stessa. Vivere come le lumache ci ha permesso di accogliere Pulcino e di conoscerci. Mi ha concesso il lusso di vivermi i miei bambini. 

Il ritorno al lavoro, avvenuto in contemporanea al rientro a scuola di Polpetta ed all'ambientamento di Pulcino, ha fatto sì che quando torno a casa, ogni giorno, i miei bambini abbiano bisogno di tempo. Tempo per ritrovarci, per farci una coccola, per stare insieme.
È normale. Siamo stati separati per tutto il giorno, i miei bambini hanno vissuto esperienze nuove ed io non sono stata con loro.

Quando esco dal lavoro non vedo l'ora di arrivare da loro e guido verso casa immaginando il momento in cui ci abbracceremo e li riempirò di baci.

Appena arrivo a casa l'allegro chiacchiericcio di Polpetta mi investe, quasi mi ubriaca. Mi abbraccia, mi bacia, mi dice che gli sono mancata, mi racconta di ciò che l'ha colpito durante il giorno.

Contemporaneamente Pulcino protende le sue braccia verso di me e attira la mia attenzione con gridolini e risatine. Quando lo prendo in braccio si spalma su di me e mi riempie di baci e di carezze. Da quel momento in poi, per almeno un'ora, non mi posso allontanare da lui un momento, nemmeno per andare in bagno: si deve ricaricare affettivamente.

Benché io cerchi di occuparmi dei miei bambini, di dedicare loro del tempo di qualità, quel tempo che dico sempre essere fondamentale per i miei bambini, ci sono anche tantissime cose da fare: la spesa, cucinare, i mestieri...
Ringrazio il cielo che ho un marito che mi aiuta.
Non so se la nostra casa sarebbe vivibile se non ci fosse Marito ad aiutarmi.
Ci dividiamo i compiti ed insieme puliamo casa, curiamo i bimbi, io cucino e lui mi aiuta a lavare i piatti...

Da quando usciamo dal lavoro il nostro obiettivo è quello di riuscire a prenderci cura al meglio dei nostri bambini, non trascurando il resto delle incombenze quotidiane. Ieri siamo stati al parco giochi ed i bambini si sono divertiti un mondo, oggi abbiamo fatto le pulizie profonde qui in casa. Lunedì, invece, ho scelto di cucinare un piatto che coinvolgesse i bimbi nella preparazione.

Non abbiamo molto tempo a disposizione, per noi adulti è tutta una corsa. L'obiettivo è che i bimbi, dopo la doccia, cenino ed entro le 21 siano addormentati rispettando quella routine della buona notte che li rende sereni.
A volte ci riusciamo, a volte tardiamo un pochino, ma bene o male i bimbi vanno a letto presto e noi ci rilassiamo sul divano, tra un risveglio di Pulcino e l'altro: l'ambientamento lo destabilizza e fino alle una di notte ogni tanto si sveglia ed ha bisogno di sentirsi contenuto tra le mie braccia, cosicché ogni notte riusciamo a dormire più o meno sei ore, a meno che Polpetta non mi chiami nel sonno nel cuore della notte come è successo negli ultimi giorni.

Confesso di sognare l'arrivo del week ed, quando ci possiamo rilassare ed io posso recuperare un po' del sonno perduto.

Dicono che il corpo umano abbia bisogno di una ventina di giorni circa per adattarsi ai cambiamenti: ho fiducia nella mia resilienza.
Spero che piano piano ci assesteremo e riusciremo a riorganizzare le nostre routines in modo funzionale, così da ritornare a vivere a passo di lumaca, godendoci i nostri bambini e la nostra vita di famiglia.

Penso positivo: riuscirò a dormire abbastanza per non collassare, troverò l'equilibrio e smetterò di uscire da un frullatore ogni sera per svenire a letto, distrutta...


Commenti

  1. Ci riuscirai, vedrai! Oppure ti abituerai a sentirti cos^ Nel mio caso è il secondo poichè ho un figlio solo ma, essendo senza Alpmarito in settimana, la sera è un delirio.

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  2. E si il frullatore rende l'idea e ci saranno giorni in cui andrà ad una velocità massima. Il week end in questi casi si apprezza anche di più, non solo per riprendere fiato un pò, ma per risarcirci di tutto il tempo che siamo stati lontani.

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  3. Certo che ritroverai l'equilibrio. Anche io so che il corpo ha bisogno di 20 giorni circa per abituarsi a nuovi ritmi. L'importante è che tutto il tempo che ti rimane lo trascorri con i piccoli, che hanno bisogno di sapere che ci sei, meno, sì, ma ci sei. Vedrai, andrà tutto bene. E se la casa sarà un po' in disordine... pazienza. Da grandi i tuoi bambini (ho letto da qualche parte) ricorderanno i tuoi abbracci, non la casa pulita!

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  4. pensa che io nel week end mi sento nel frullatore come e talora più, che durante la settimana. tra il lavoro che non ha una fine, le partite il nuoto le feste di compleanno etc etc ho già l'ansia a pensare ai prossimi mesi...

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  5. è bello leggerti, le avventure che state vivendo in questo momento.. riesci a vedere la luce anche nella difficoltà e ad apprezzare ogni piccola gioia quotidiana. state andando alla grande!! forza cara

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