Le mamme e le educatrici




Lavorare in un asilo nido ed essere nel contempo mamma mi consente di osservare delle dinamiche da due punti di vista differenti: quello della mamma e quello dell' educatrice.

Il fatto poi di essere mamma, mi aiuta a capire le forti emozioni che si celano dietro ai volti delle madri, ai sorrisi aperti, agli sguardi sfuggenti ed alle parole dette e non dette.

C'è una paura che tutte le mamme condividono: la paura di essere giudicate nel loro compito genitoriale.

Che una mamma appaia sicura di sè, o che appaia diffidente, o timida, o sembri una di quelle donne che si prendono fin troppa confidenza, cela sempre lo stesso pensiero: "ma tu, educatrice che apri la porta della sezione alle quattro del pomeriggio e lasci che il mio bambino torni a me, quanto mi hai giudicata oggi, osservando il mio bambino?"

Care mamme, vi svelo un segreto: un'educatrice si pone la stessa domanda che vi state facendo in questo momento. Mentre voi siete insicure, l'educatrice, anche se ha un bagaglio di esperienza ed un percorso formativo alle spalle, si sta chiedendo: "ma tu, mamma, ti fidi di me? Quanto giudichi il mio operato osservando il tuo bambino?"

In realtà sia le mamme che le educatrici hanno lo stesso fine: crescere al meglio dei bambini perché siano felici e diventino degli adulti e che possano realizzarsi nella vita.

Ma sia le mamme che le educatrici sono donne, con le loro fragilità, i loro dubbi, le loro speranze, le loro competenze.

Credo che se le mamme e le educatrici riuscissero a fidarsi le une delle altre, il lavoro educativo svolto a casa o al nido avrà un percorso fecondo, che aiuterà il bambino a crescere, renderà le mamme delle donne più sicure delle loro capacità genitoriali ed accrescerà le competenze delle educatrici.

Alla fine sia le mamme che le educatrici avrebbero solo bisogno di rilassarsi e di non aver più timore le une delle altre. Tanto lo sappiamo, tutte noi, che ci sono giornate belle e giornate brutte, giornate in cui le cose vanno meravigliosamente bene e giornate in cui tutto va storto.
Siamo solo donne, e cerchiamo di fare del nostro meglio per il bene dei bambini. E quando terremo al centro delle nostre azioni il benessere del bambino avremo fatto il nostro dovere.


Commenti

  1. Sono una mamma rappresentante di classe che raccoglie suo malgrado tutte le lamentele delle altre mamme sulla scuola e sulle educatrici...in realtà mi sono fatta la mia idea e solo una piccola percentuale vale la pena di essere ascoltata, il resto non va nemmeno preso in considerazione. Non so se è l'ansia che caratterizza la mamma in se, o il fatto di non avere tutto sotto controllo della vita del proprio figlio...a volte certe invasioni di campo mi paiono più un eccesso di tempo da perdere perchè alcune lamentale che ho sentito non hanno ne capo ne coda, in più sempre più spesso c'è chi dice o vorrebbe dire alle educatrici come fare e cosa fare, e qui si tocca pure la supponenza e il non riconoscere il valore di chi insegn e secondo me si sta compiendo il primo passo perché l'esperienza scolastica del proprio figlio fallisca

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    1. Empatia.
      Credo che il segreto risieda nell'empatia e nel rispetto reciproco.
      Ma sono doti che non tutte possiedono....

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  2. gran bel post! aggiungo che proprio a sentire le educatrici, le classi migliori, dove hanno lavorato meglio con i bambini, sono quelle dove c'era un bel clima anche con i genitori. il sentirsi giudicati mette sottopressione in qualsiasi lavoro, figuriamoci quando si tratta di lavori "delicati" come il crescere in tutti i sensi il figlio di un altro.

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