Il significato di essere Mamma: la forza di Maris




Oggi, dopo tanto, tantissimo tempo, torna qui sul mio blog la rubrica "Il significato di essere Mamma".
Leggendo qua e là, tra i vari blog di mamme, sono imbattuta nel blog di una mamma speciale, Maristella, che ha due bambini meravigliosi ed un marito che è una roccia.

Maristella scrive a Lilli nel suo blog CaraLilli e le racconta dei piccoli, grandi progressi dei suoi bambini speciali.
Con dolcezza e delicatezza scrive di una battaglia che la sua famiglia combatte giorno dopo giorno, raggiungendo risultati incredibili. Amo leggere le loro avventure, perchè sono ricche di Scintille di Gioia!

Ecco qui le parole di Maris:

"Sono stata una bambina di quelle che giocano al classico “mamma e figlia”, di quelle che organizzano i giochi per gli altri bambini alle feste, che fanno volentieri da baby sitter ai bambini un po’ più piccoli.
Chi mi conosce fin da allora sa che ho sempre desiderato essere mamma. Naturalmente all’inizio lo desideravo con la consapevolezza che può avere una bambina…ma con gli anni il desiderio è diventato sempre più reale, sentito nel profondo.
E’ logico che trovare, ormai non più ragazzina, l’uomo della mia vita e scoprire che come me desiderava avere dei figli è stato bellissimo. Dunque, la scelta di diventare genitori è venuta da sé, è nata in un certo senso insieme al nostro amore.
E quando è arrivata la monella è stato il coronamento di un sogno. Un sogno realizzato che mi ha fatto capire come dell’essere mamma immaginavo tanto ma non abbastanza, perchè sul serio è indescrivibile ciò che si prova. Non è retorica, è la verità!
Ricordo che passavo tantissimo tempo a guardarla, mentre dormiva, mentre apriva gli occhi ed ancora era come spaesata, guardavo le sue manine e i suoi piedini piccolissimi…la sentivo respirare, era la mia bambina…e sentivo di non aver mai provato nulla del genere prima.
E quando è arrivato il monello, tre anni e pochi mesi dopo, ciò che era un amore incondizionato e infinito è diventato un amore incondizionato e infinito non diviso, ma bensì moltiplicato per due!
Tutto questo però non toglie che i sogni realizzati portino con sé anche un bagaglio pesante, bello voluminoso…che siano in un primo tempo le notti insonni, i pianti, gli orari stravolti, l’adeguarsi alle esigenze di quei cuccioli, i primi malanni o che siano poi le preoccupazioni per l’educazione, per l’asilo, per la scuola, per le scelte da fare che diventano sempre più importanti quanto più crescono i piccoli.
Quando poi nel bagaglio c’è anche uno scomparto speciale, anzi due…tutto acquista un peso diverso. Tutto: le preoccupazioni, ma anche le gioie. Perché è vero che avere due bimbi con un disturbo dello spettro autistico comporta un surplus di impegno, di difficoltà anche pratiche, di pensieri, di interrogativi per il presente, ma ancor di più per l’avvenire. Ma è vero anche che ti fa vedere ogni cosa, anche la più piccola conquista, il minimo passo avanti in una luce particolare, che ti fa sorridere di cuore. E questo ti dà una forza, una spinta per continuare un percorso che è complesso e delicato, per riprendere il cammino dopo un ostacolo che magari ti ha fatto inciampare.
Non saprei immaginarmi più senza di loro. Neanche senza il mio amore, mio marito, certo. Però lui io l’ho scelto. Così com’è. Mentre loro due ho scelto di metterli al mondo, si… ma non ho scelto io che fossero alti o bassi, magri o robusti, chiari o scuri di capelli, timidi o estroversi, remissivi o testardi, con uno sviluppo nella norma o con uno sviluppo che segue traiettorie molto spesso imprevedibili (anche nel positivo!) ed è condizionato da qualcosa che oggi si conosce in realtà ancora poco seppure i casi di autismo, nelle sue più svariate sfaccettature, siano in aumento.
Ebbene, come dicevo, io non saprei mai più immaginarmi senza di loro...nonostante non li abbia scelti nella loro specificità.
Perché essere genitore (madre, nel mio caso) è proprio questo, secondo me: amare senza riserve, totalmente, delle creature che sono arrivate nella tua esistenza come un pacco regalo di cui non conosci il contenuto ma che sarà una continua sorpresa, passo dopo passo, quotidianamente, per tutta la vita."


E tu che mi leggi, cos'è per te la maternità o, se sei un padre, la paternità?
Come vivi la tua genitorialità?
Come è nata la tua scelta di mettere al mondo dei figli?
Cos'ha comportato per te fare questa scelta?
Hai voglia di raccontarmelo?
Scrivimi alla mail Fiorellinosn@gmail.com!
Sarò felice di condividere qui sul blog la tua storia

Se ti sei perso le puntate delle scorse settimane, corri a leggere l'esperienza di:

Federica

Commenti

  1. Carissima Silvia, è stato importante e bello scrivere questa breve testimonianza per il tuo blog e ti ringrazio di cuore sia per avermelo chiesto, permettendomi di fermarmi a riflettere un momento sul mio sentire e sulle mie emozioni, sia per le tue parole introduttive che spero davvero di meritare :)

    Un abbraccio a te e a tutte le mamme, meravigliose creature!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Maris per aver accettato di partecipare alla mia iniziativa. Adoro il tuo blog e la forza interiore che ti sorregge e fa si che tu possa occuparti dei tuoi bambini con così tanto amore! Ospitare la tua testimonianza è per me un grande onore!

      Elimina
  2. E' stato emozionante leggere questa testimonianza, faccio i miei complimenti a Maris.
    Un abbraccio!

    P.S. Vado a dare un'occhiata al blog di Maris! Silvia mi stai facendo scoprire un sacco di blog ;)

    RispondiElimina
  3. Molto bello leggere le parole di Maris, semplici e oneste.
    Una mamma... splendidamente normale, insomma. Ed è forse la cosa migliore che ci sia.

    Per me la paternità?? Umh, ogni tanto ci penso, poi credo sia meglio essere zio.
    Che si sbrighino i miei fratelli a far figli :p

    Moz-

    RispondiElimina
  4. Un bellissimo racconto questo di Maris, che posso confermare per come la conosco, corrisponde a realtà, corrisponde al suo essere. Una madre che ha dovuto e si sta impegnando molto, come solo una vera madre farebbe. Combattiva, determinata e dolce allo stesso tempo!
    Grazie per averci dato l'opportunità di leggere queste belle parole, e grazie anche a Maris per portare sempre bella energia nel web.

    RispondiElimina
  5. Che bella mamma che sei Maris...

    RispondiElimina
  6. Silvia, permettimi di ringraziare chi è passato a leggere il mio scritto, sia chi mi conosce e segue da tempo che chi mi ha conosciuto solo adesso.
    Un abbraccio a tutti e un grazie ad ognuno :)

    RispondiElimina
  7. Grandissima donna e mamma Maris...
    Io non lo sono ancora, comincio ad accarezzare l'idea, però avendo due nipotine bellissime e monelle ho già avuto un assaggio di quel che sarà, ossia non solo tenerezza dolcezza ma anche responsabilità di rilievo

    RispondiElimina
  8. Le parole di Maris mi colpiscono sempre per la sua tenerezza e l'amore e la forza che da esse traspare, come in questo post. Sei una super mamma Maris!

    RispondiElimina
  9. Grazie ancora...ė stato proprio bello ed emozionante per me scrivere questo post!

    RispondiElimina
  10. Grazie a tutti voi che siete passasti di qui ed avete letto questa storia straordinaria.
    Ho pensato questa rubrica proprio perchè ogni mamma ha una propria maternità ed è splendido poter leggere le testimonianze delle mamme. Il mio sogno è che questa rubrica possa essere motivo di conforto e riflessione per tutte le mamme.

    RispondiElimina

Posta un commento