Una giornata difficile




Oggi è stata una giornata difficile.
Pulcino stanotte si è svegliato all'una ed è venuto nel lettone. Lui rotolava nel letto, inquieto, ed io ho dormito poco e male.


Quando poi la mattina l'ho salutato affidandolo alle braccia della baby sitter, lui piangeva disperato, aggrappandosi a me, facendomi capire che non voleva che io me ne andassi.

Eppure sono andata. Anche se sapevo che lui non stava bene e che voleva che restassi con lui. Anche se sapevo che dopo due minuti si sarebbe consolato, cosa che è puntualmente successa.
Anche se il mio cuore si spezzava perché il mio bambino stava male ed io, anziché prendermi cura di lui sono andata a lavorare.

Amo il mio lavoro, ma in giorni come questi è difficile per me lavorare. Il mio bambino stava male ed io mi occupavo di altri bimbi e non di lui.
Questa è la vita delle educatrici e delle insegnati. Ci prendiamo cura dei bambini perché sono la nostra passione. Non sono i nostri figli, eppure li abbiamo a cuore. Nel nostro cuore c'è un posticino per ognuno di loro. Anche se a casa lasciamo i nostri amori più grandi, abbiamo a cuore i bimbi che ogni mattina ci vengono affidati e li curiamo come se fossero i nostri.

Oggi è toccato a me lasciare a casa il mio bambino malato, ma succede a tantissime altre colleghe. Credo che sia stato questo pensiero che  mi ha sorretta oggi, quando la baby sitter mi ha avvisata che il mio bambino aveva ancora scariche, aveva vomitato e che aveva mal di pancia e piangeva.

Mi sono sentita male tutto il giorno.
Ho vissuto lacerazione, tristezza, grandissimi sensi di colpa.

Ma poi, a sera, sono tornata a casa ed io ed il mio bambino ci siamo abbracciati forte forte, ci siamo coccolati tanto. E lui si è addormentato abbracciato a me sereno. Perché sa che la sua mamma lo ama, sa che la sua mamma va al lavoro, ma poi torna da lui, sempre.

Commenti

  1. Mi spiace che Pulcino stia ancora così male e anche per te e la tua ansi e senso di colpa, perfettamente normale!
    Purtroppo non capita solo ad insegnanti ed educatrici, di lasciare a casa i prorpi figli malati per andare a lavorare ed almeno voi avete la consolazione di essere d'aiuto e supporto ad altri bimbi e madri. Vedila così anche se so quanto è dura staccarsi quando sono malati.
    Spero proprio che Pulcino si riprenda prestissimo!!!

    RispondiElimina
  2. Hai ragione, tutte le mamme che lavorano provano gli stessi sensi di colpa che provo io. Ma, sarò sciocca, quello che mi fa sentire in colpa di più è che mentre il mio bambino è a casa malato e vorrebbe stare con la sua mamma, la sua mamma sta coccolano altri bambini. Sono sciocca, lo so, ma non riesco ad evitare di provare sensi di colpa per questa cosa...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo capisco, Silvia. Sembra contraddittorio, ma Giulia ha ragione, in effetti il lavoro è lavoro. Quanto ai sensi di colpa, gli psicologi sostengono che siano inutili. Io sostengo che siano inevitabili :)

      Elimina
  3. I sensi di colpa per il lavoro credo siano un souvenir della gravidanza che non ce lo toglie nessuno!

    RispondiElimina

Posta un commento