Prendermi cura di me





In questi giorni sono a casa in vacanza e, visto che i miei bambini sono a scuola e che la mia parola dell'anno è cura, ho deciso di prendermi cura di me stessa ed essere felice.
Le ultime settimane sono state difficili e sono arrivata a questi giorni di vacanza davvero stanca.


Ho avuto molto modo di riflettere sul fatto che amarsi vuol dire prendersi cura di sè stessi.
Se ci prendiamo cura di noi e ci amiamo siamo più serene e, di riflesso, lo è anche la nostra famiglia.

Per prendermi cura di me ho deciso di trascorrere una giornata facendo solo cose che mi rendono felice. In fondo, come dice la filosofia Hygge, ci vuole così poco per trovare la felicità e stare bene!

Nella mia giornata della felicità non ho fatto cose particolari. Mi sono dedicata alcune ore di shopping, perchè solitamente andiamo a fare spese in delegazione con la sacra famiglia. Con i bimbi al seguito è difficile stare in un negozio osservando con cura la merce e scegliere con calma. I bambini hanno tempi di attesa limitati e la loro capacità sopportazione in un centro commerciale è poca, per cui, solitamente, cerco di essere veloce.

Questa volta mi sono presa i miei tempi, osservando con cura ciò che mi interessava e scegliendo con calma. Oltre a ciò di cui avevo bisogno, mi sono comprata delle pantofole comodissime, molto "pucciose" ma che trovo adorabili. Quando sono in casa amo essere vestita comoda, perchè quando si è caldi e comodi si è più felici. Le indosso anche ora e, devo dire, le adoro! Sono davvero felice di averle trovate!




Mi sono concessa un caffè speciale con tanto di panna montata seduta su una sedia osservando la gente passare. Amo guardare le persone, immaginare chi siano, osservare come la gente si vesta, cammina, si muove. E' un'abitudine che ho appreso all'università, quando mi sedevo nel chiostro di Lettere a fare pausa ed osservavo gli studenti passare immaginando quali fossero le loro vite ed i loro sogni.

Ho camminato a zonzo per il centro commerciale, senza orari, senza pensieri, osservando le vetrine luccicanti ed ammirando tutto ciò che di bello mostravano.

Arrivata a casa mi sono concessa il lusso di pranzare come un'adolescente: seduta sul divano, guardando il mio telefilm preferito su Netflix, coccolando il gatto.

Quando poi, il pomeriggio, sono andata a prendere i bambini a scuola, ho trascorso tanto tempo con loro. Me li sono goduti. Abbiamo chiacchierato, ci siamo divertiti a disegnare insieme condividendo una tisana calda, siamo stati sereni.

La mia giornata è stata semplice, di poche pretese, non ho fatto grandi cose, ma sono arrivata a sera felice e rilassata. Nella vita quotidiana corriamo sempre, spesso ci dimentichiamo di noi stesse, eppure per essere felici ci vuole così poco! A volte è difficile dedicarci una giornata intera, perciò se capita cogliamola al volo, cerchiamo di viverla a pieno!

E nella quotidianità non dimentichiamoci di cercare la nostra felicità: un tea bevuto con calma, una doccia tranquille (affidando i bambini ai mariti per 10 minuti), un piatto preparato con cura, lo smalto sulle unghie, leggere un buon libro...

Ognuna di noi è speciale e sa cosa la rende felice davvero.

E allora amiamoci e regaliamoci quella felicità che ci spetta!

Commenti

  1. Bella questa filosofia Hygge. Quasi quasi provo a metterla in pratica.
    Un saluto
    Lorenzo

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  2. Hai fatto benissimo Silvietta! E le pantofole sono molte carine. Io per Natale mi sono regalata delle calze antiscivolo calde e morbidissime, di Topolino...per gli stessi motivi per cui tu hai preso le pantofole! Chissà quando riuscirò a passare una giornata così anche io....va be', dai, arriverà anche quel momento.

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