In
questo periodo sto leggendo un libro che mi sta piacendo molto: "Il
Metodo Danese per crescere bambini felici" scritto da Jessica
Alexander e Iben Sandhal.
In
questo libro le autrici spiegano come insegnare ai bambini come
pensare positivo ed essere resilienti modificando il nostro approccio
alla realtà.
Le
autrici spiegano come imparare a riformulare un'esperienza da un
punto di vista positivo possa aiutare i bambini a diventare
resilienti e ad essere felici.
Utilizzare
un punto di vista tramite l'ottimismo realistico non significa
edulcorare la vita dei bambini, ma significa insegnare loro ad
osservare la vita da una prospettiva diversa che aiuta ad
osservare che non esiste solo un'esperienza negativa, ma che esiste
anche una prospettiva che non avevamo mai notato.
Personalmente
ho avuto modo di sperimentare l'ottimismo realistico in viaggio di
nozze.
Marito
ed io siamo andati in Thailandia i primi di maggio. La sorte ha
voluto che assieme a noi arrivasse anche il monsone, con un mese e
mezzo di anticipo.
Dopo
quattro giorni di pioggia ed umidità, una mattina, ero molto
infastidita. Mi trovavo nel portico dell'hotel ed osservavo scocciata
la pioggia, lamentandomi. Accanto a me, appoggiato con una spalla ad
una colonna, c'era la nostra guida, Chai, un ex monaco buddista. Dopo
aver ascoltato la mia lamentela ha scrollato le spalle, mi ha sorriso
sereno ed ha detto: "Acqua santa, fa bene ai campi!"
Chai
non mi ha consolata, non mi ha compatita, mi ha aperto gli occhi e mi
ha aiutata a trovare il buono anche nella pioggia. La pioggia del
monsone è una benedizione, è vita. Ed il paese che stavo visitando
prospera grazie ai monsoni che irrigano i campi.
Come
un raggio di luce Chai mi ha insegnato che ogni momento della vita ha
qualcosa di positivo, che ci porta ad essere felici.
Le
persone negative ignorano gli aspetti positivi della vita e si
deprimono, mentre quelle esageratamente positive ignorano gli aspetti
negativi della vita spesso sottovalutandoli o negandoli, col pericolo
di soffrire di più di fronte alla realtà.
Un
ottimista realistico, invece, resta attaccato alla realtà,
concentrandosi su prospettive più positive, rimuovendo le
informazioni negative non necessarie e ricordandosi che tra una
realtà totalmente positiva ed una totalmente negativa, esistono
moltissime sfumature.
Ecco
che si, in viaggio di nozze pioveva, eravamo immersi nell'umidità,
tanto che le suole dei miei sandali preferiti hanno fatto la muffa e
li ho dovuti buttare via. Eppure abbiamo potuto visitare un paese con
il cielo coperto da nuvole e ciò ci ha permesso di non soffrire per
il caldo e di non scottarci la pelle più di tanto. Abbiamo
sperimentato un monsone ed abbiamo potuto vivere una condizione
climatica che non fa parte delle nostre regioni. L'acqua santa ci ha
accompagnati e donato la possibilità di sperimentare un modo diverso
di vivere la pioggia.
Lo
sapevate che riformulare il proprio modo di sperimentare la realtà
attraverso l'ottimismo realistico permette di ridurre l'ansia ed
aumenta il benessere?
E come aiutare i bambini a crescere tramite l'ottimismo realistico?
Utilizzare
l'ottimismo realistico con i bambini significa spostare il fulcro
dell'attenzione da quello che pensano di non saper fare a quello che
sanno fare, da quello che pensano di non essere a quello che in
realtà sono.
Il
linguaggio che utilizziamo con i bambini è potente e condiziona la
loro autostima, perché le etichette che diamo loro sono molto
potenti e ne condizionano la felicità. Non dobbiamo lasciarci
sfuggire ciò che di buono c'è nelle persone, soprattutto nei nostri
bambini.
I
nostri bambini non sono bravi o cattivi, attuano atteggiamenti più o
meno adatti alla situazione.
Non
dobbiamo giudicare i bambini, ma è importante spiegare ed insegnare
loro come adattarsi al contesto e ad agire in modo adeguato.
Ecco come aiutare i bambini a strutturarsi tramite un pensiero realisticamente ottimista:
1-
usciamo dal contesto che stiamo vivendo e cerchiamo di osservare
la situazione da un punto di vista oggettivo: vi porto come
esempio un fatto accaduto qualche giorno fa. I miei bambini hanno
litigato. Pulcino ha dato un pizzico Polpetta, che si è arrabbiato
molto. Pulcino non è cattivo, ha reagito in modo poco appropriato ad
una situazione. Quale? Chiedendogli perché abbia dato un pizzico al
fratello ho scoperto che il fratello non voleva condividere con lui
un gioco.
Uscendo
dal contesto ed analizzando la situazione cercando di capire le
dinamiche che l'hanno creata è più semplice per noi intervenire in
modo educativamente corretto ed aiutare il bambino più piccolo a
gestire la rabbia in modo costruttivo, ad esempio, chiedendo il gioco
con le parole o chiedendo aiuto all'adulto.
2-Non
giudichiamo il bambino, ma la sua azione. Il mio bambino piccolo
non è cattivo, è la sua azione che non è corretta, perché il
pizzico non è il modo per ottenere un gioco: ci sono modalità più
adatte.
3-aiutiamo
i bambini ad individuare le loro emozioni: “tu eri arrabbiato
perché tuo fratello non ti lasciava usare il gioco e ti capisco, ma
se glielo chiedi con le parole ed in modo gentile, lui lo condividerà
con te!”
Non
neghiamo i sentimenti dei bambini, non giudichiamoli per ciò che
provano, ma aiutiamo a leggere i loro sentimenti e le loro
emozioni in modo che possano agire in modo socialmente accettabile e
condivisibile.
4-
aiutiamo i bambini a trovare un aspetto positivo anche in
un'esperienza negativa, rileggendola anche con un po' di senso
dell'umorismo non per sminuire l'accaduto, ma per alleggerire il
vissuto e renderlo più sopportabile al bambino. “Quando
pizzichi tuo fratello sembri un granchietto, ma tu non hai le chele
ed hai una bella voce, chiedi le cose con le parole. Ecco, hai
provato a fare come un granchio ed abbiamo visto che non ti aiuta.
Usa la tua bella voce, vedrai che la prossima volta non litigherete,
ma magari inventerete un bel gioco insieme.”
Rileggere
il vissuto dei bambini utilizzando l'ottimismo realistico li aiuta a
comprendere le loro stesse azioni o quelle dei loro coetanei.
L'ottimismo realistico aiuta i bambini a non abbattersi, ma a vivere una situazione frustrante in modo costruttivo, ad adattarvisi e a viverla in modo più sereno.
Per aiutare i nostri bambini a crescere adottando l'ottimismo realistico dobbiamo adottare questa prospettiva anche noi.
Non
è semplice, è un percorso che può essere lungo, perché richiede
da parte nostra di essere in grado di ristrutturarci, ma a lungo
andare ci renderà più felici, e renderà molto più felici anche i
nostri bambini.
Bellissima riflessione. Avevo scritto un post che in parte si riallaccia (Meno male che), e so che ho molto da imparare anche io. Isabelle, forse per temperamento o forse perché piccola, ha spesso una sua naturale propensione a vedere il positivo. Ieri eravamo in giro, al parco, sa che adoro i papaveri ma non ce n'erano, così commenta ironica "noooo, se non troviamo i papaveri la mamma muore!" Poi ne scova uno e subito aggiusta il tiro: "Però siamo fortunate che uno l'abbiamo trovato."
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