La mia verità, vi spiego, sui social




Il mondo dei social network è un mondo che permette, diciamocelo, di farci i fatti degli altri.

Si entra su Facebook, si leggono gli status dei nostri amici e siamo sempre aggiornati su ciò che stanno facendo.

Su Facebook ci sono diversi tipi di persone:
Quelle compulsive che postano ciò che fanno ogni cinque minuti, quelle arrabbiate col mondo, postano status arrabbiati ed inveiscono contro chiunque, quelli che ostentano la loro vita, quelli che vanno su Facebook solo per spiare la vita degli altri...
Ognuno sceglie come meglio stare su questo social.

Sinceramente, nell'ultimo periodo, non ci sono più tanto, con il mio profilo personale, quello a cui accedono solo i miei amici, perché non sento più la necessità di raccontare tutto ciò che mi accade a tutti, ho bisogno anche di spazi di silenzio. 

Sono più presente con la pagina del blog, ma qui è un'altra storia. Nel blog sono io a decidere cosa condividere della mia vita e della vita della mia famiglia e mi espongo solo per quel tanto che basta per raccontarci senza però perdere il confine tra ciò che può entrare in un social e quella che è la nostra vita privata, il tutto in modo coerente con il blog stesso. 

Ultimamente mi sono innamorata di Instagram.

A me piace perché ci sono delle bellissime foto.
Alcune sono spontanee, altre costruite, ma tantissime raccontano una storia.

Quello che amo di Instagram è la bellezza. Che sia una foto studiata ad arte o che sia una foto spontanea, amo l'attimo colto con la fotocamera. Amo il carpe diem.

Una goccia di pioggia, delle mani che si stringono, due bambini che giocano, un bel tramonto...

Amo pubblicare istanti della mia vita che mi colpiscono. Ma anche qui tengo separato ciò che è puramente personale e ciò che si, posso mostrare al mondo.

Io credo che tutti noi abbiamo un'intimità che va tutelata, preziosa.

E credo pure che scegliere bene cosa condividere sia anche rispettoso sia nei nostri confronti che nei confronti di chi ci segue e ci legge, che nei confronti dei nostri figli. 

Non credo che sapere quante volte in un giorno ho cambiato un pannolino al lavoro interessi a chi mi legge, come non credo sia da condividere una lite sul posto di lavoro né la strigliata data a mio figlio solo perché devo sfogare la mia frustrazione. 

Stiamo vivendo in una società dove tutto è ostentazione, dove in certi profili Instagram vengono postate foto solo per spiattellare a tutti la propria vita, senza che ci sia una storia, senza che si tenga conto di un gusto estetico.

È vero, più una persona è reale più fa presa sui social e più ha seguito. Ma tra l'essere reali ed il non essere più in grado di scegliere tra ciò che si può pubblicare e no, c'è una bella differenza.

Trovo, ad esempio, che mille stories quotidiane su Ig con monologhi noiosi di madri spettinate e frustrate che si lamentano della maternità non abbiano attrattiva, mentre adoro le stories che mi affascinano, che raccontano si la difficoltà di essere madri, ma in modo ironico, che fa sorridere. 
Amo le stories che mi insegnano qualcosa, che mi arricchiscono o che mi fanno riflettere. 

Io, sinceramente le uso pochissimo: spesso sono così presa dal qui ed ora che mi dimentico di farle, o semplicemente sento di non aver nulla di interessante da proporre. 

Sto leggendo tantissime polemiche su chi ha profili perfetti, artefatti falsi.
Sono anche incappata in profili in cui non c'è il gusto del bello, ma solo la ricerca di fama attraverso foto mediocri e prive di spessore.

Ecco, come si suol dire, la verità è nel mezzo.

Chi bazzica sui social per esporre la propria vita tentando di avere anche fama, a pare mio, dovrebbe anche vivere la propria vita virtuale con un po' di autoironia, ricerca del bello e, soprattutto, avere un'anima. 

Io non so se ho questi requisiti. 
So solo che cerco di essere coerente con me stessa, scegliendo con cura ciò che è giusto mostrare. 

Non sono una stellina virtuale, né ambiscono ad esserlo. Amo raccontare storie di me. Tento di essere genuina e di mostrare cose belle, ma attaccate alla vita, non storie costruite ad arte. 

E mi piacerebbe che i social potessero essere luoghi virtuali in cui sentirsi più sereni, privi di invidie e rancori, ma luoghi in cui esistono la solidarietà e l'amore per la vita. 

E voi? Che rapporto avete coi social? 

Commenti

  1. I social mi hanno molto aiutata a "superare" la perdita di mio padre, perché mi facevano sentire meno sola.
    Oggi, guardandoli con distacco, però, mi fanno un po' pena, per tutte le ragioni che tu hai descritto.
    Comunque Instagram non mi piace molto.
    Io sono una scrittrice, e con le foto sono proprio negata.. 😂😂
    Baci e buona giornata.

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    1. Ognuno ha i suoi doni e tu hai quello della scrittura. Sai, anche per me i social sono stati la cura per dolori molto grandi. Non demonizzerei i social, però. In fondo è grazie ad essi che riesco a mantenere i contatti con amici lontani e che ho conosciuto belle persone. Come ogni cosa vanno usati nel modo giusto! :)

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  2. Ciao, io uso i social quanto basta ;-) nel senso che li uso un po', per pubblicare momenti belli che mi fa piacere far conoscere anche agli altri :-)
    Di solito pubblico solo cose belle ... e a proposito di #solocosebelle qui puoi trovare le mie 3 scintille di gioia del mese di agosto ;-)
    http://maryclaire-perlecose.blogspot.com/2018/09/solocosebellesettembre.html

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    1. Ecco, siamo sulla stessa linea d'onda. Credo sia giusto scegliere cosa condividere e cosa no. Corro a leggere i tuoi momenti felici!

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  3. Per me il max rapporto che ho con i social passa attraverso il blog e il sito ma sul blog c'è già tanto di personale in sostanza i miei profili li uso solo per questo

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