Ocuparsi dei figli in modo equo è possibile?



Ieri sera, quando ci siamo fatti le coccole, il mio bambino grande mi ha chiesto: “Mamma, ma perché i bambini piccoli hanno così tanto bisogno di attenzioni?” Li per li sono rimasta di sasso, quindi ho risposto: "perché tutti i bambini, grandi e piccoli, hanno bisogno di attenzioni: vogliono sapere che papà e mamma li amano".
Polpetta è rimasto in silenzio un pochino poi ha detto: "sai, mamma, che hai proprio ragione?" e mi ha abbracciata forte forte.

In quel momento mi sono sentita come se il terreno si sgretolasse sotto i miei piedi, mi sono sentita una mamma in difetto.
In quel momento ho avuto paura, paura di non dare le giuste attenzioni ai miei bambini, paura di non essere equilibrata nel mio occuparmi di loro.

Ho riflettuto su questa cosa a lungo, cercando di capire in che modo fossi in difetto nei confronti dei miei figli, in che modo potrei essere più equa nello spartire le mie attenzioni.

In effetti, ultimamente, Pulcino è alle prese con un forte complesso edipico e con l'ambientamento alla scuola dell'infanzia, per cui vuole solo me per fare tantissime cose.

Poi, però, ho ripensato a Polpetta tre anni fa ed ho ricordato quanto fosse identico a Pulcino. Ho ripensato al mese di agosto, quando eravamo a casa in vacanza ed ho avuto la certezza che le attenzioni che do ai miei bambini sono uguali, in misura, ma diverse in modalità.

Come aiutare i bambini a superare la paura di non ricevere le giuste attenzioni?


I bambini fanno fatica a percepire in modo oggettivo che i genitori cercano di essere il più possibile equilibrati nell'occuparsi di loro, perciò siamo noi genitori che dobbiamo cercare di aiutarli a superare la paura che i genitori non si prendano cura di loro.
Ecco alcune delle strategie che abbiamo attuato Marito ed io:

1- non spartirsi i figli. Mamma e papà si devono alternare nell'occuparsi di entrambi i bambini per evitare che i figli percepiscano che i genitori si occupano esclusivamente di uno solo dei due bambini;

2- ritagliare momenti speciali in cui ci occupiamo esclusivamente di uno dei due figli e far in modo che entrambi i bambini possano vivere questi momenti esclusivi in cui non devono condividere le attenzioni del genitore con il fratello;

3- facciamo sentire ai nostri bambini quanto li amiamo. Abbracciamoli, coccoliamoli, diciamo ai nostri quanto vogliamo loro bene;

4- cerchiamo di provare empatia con i nostri bambini quando manifestano un po' di gelosia e cerchiamo di consolarli. Non sgridiamoli perché esprimono la gelosia, ma aiutiamoli a comprendere che noi genitori amiamo bambini in egual misura. Un bambino geloso ha paura di perdere l'affetto del genitore, perciò è importante che si senta cercato, amato e voluto;

5- rassicuriamo bambini che temono di non ricevere le giuste attenzioni con la nostra presenza e, quando sono un po' più grandicelli, parlando con loro dei momenti speciali che trascorriamo con loro, perché a volte, concentrati sulle attenzioni che ricevono i fratelli, non si accorgono di quelle che ottengono loro.

Questo è ciò che stiamo facendo con i nostri bambini.
Non so se le nostre scelte educative sono le migliori, ma so che ci stanno aiutando a gestire i bambini nel modo più equo possibile.

Parlando con Polpetta, si è rassicurato, perché ricordando insieme i momenti speciali che abbiamo vissuto nelle ultime settimane ha rivisto in modo oggettivo il modo in cui mi sono presa cura di lui e, senza che dovessi dire nulla, ha sentenziato: “però anch'io ho la fortuna di ricevere tante attenzioni!”
Spero che il mio bambino si rassicuri e che il mio essere madre non mi faccia cadere nei favoritismi che sto cercando in tutti i modi di evitare.

E voi? Come gestite le attenzioni che date ai vostri bambini in modo da essere equilibrati?

Commenti

  1. Molto interessante, questo argomento! Con tre figli è ancora più difficile, e se uno tra loro è in un periodo delicato, le cose si complicano ancora: perché la verità è che bisognerebbe dare in base ai bisogni, e se uno è in difficoltà ha più bisogno degli altri. Ma questo i piccoli non possono capirlo, quindi si cerca sempre di essere equi. Condivido i punti che hai esposto, sono le stesse linee che seguiamo anche noi. Il fatto però di ricordare insieme i momenti dedicati a uno o all'altro è importante (è vero) ma spesso insufficiente, perché il figlio è pronto a ribattere "sì, lo so, però a lui/a lei hai fatto questo, sei stata di più..." e così via. Insomma è sempre molto importante anche il clima generale di serenità e sapere che se crescendo rivendicano e ribattono, sovente è solo... crescita! Non per forza è colpa nostra, anche se possiamo e dobbiamo sempre aggiustare il tiro.

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  2. Premetto che Lorenzo è figlio unico, e tale resterà, per motivi che prescindono dalla mia volontà.
    In ogni caso, mi sono sempre chiesta quanto i fratelli maggiori possano soffrire alla vista della loro mamma che ha occhi e orecchie "solo" per il piccolino di casa.
    E lo so che l'amore è immenso e si divide equamente, ma chissà se i piccoli avvertono un disagio, o se è solo una mia fantasia.

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  3. Tutto verissimo ma, ahime', ritagliarsi momenti esclusivi non e sempre possibile. Con i gemelli.piu il grande, per noi è diventato quasi impossibile. I piccoli, alla fine, stanno soli solo se e malato uno di loro e fare qualcosa senza di loro con il grande e' difficile, per quanto ci si provi. Peraltro , il ricciolino mi risponde come dice @Maddalena, quando elenco ciò che abbiamo fatto insieme o per lui: " sì, però con i gemelli/uno/ l'altra, cinque stai di più, li tieni di più in braccio ecc." Non c'è nulla da fare. Forse la verità è che l'equità non interessa ai piccoli, che sono egoisti quando si parla di affetto e attenzioni di mamma e papà, anche se si cerca di insegnare loro empatia, condivisione ecc.

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