Come aiutare i propri figli a fare i compiti?




In questi giorni il ministro della pubblica istruzione ha promosso una circolare secondo la quale gli insegnanti sono invitati ad assegnare per casa, durante le vacanze di Natale, un numero di compiti che permetta ai bambini ed alle famiglie di godere del loro tempo libero.


Qualche settimana fa avevo scritto un post in cui affermavo che i compiti acasa sono utili per la crescita personale degli studenti, ma sono anche dell'opinione che, come afferma il ministro, vadano assegnati con criterio, per evitare che diventino per bambini e ragazzi un'afflizione, anziché uno strumento di conoscenza.

Che siano tanti o pochi, però, i compiti vanno fatti.

Come aiutare i propri figli a fare i compiti e studiare?


Il dovere dei genitori, nei confronti dei compiti a casa dei figli, è quello di creare un ambiente favorevole allo studio, insegnare i bambini un metodo di studio e trasmettere entusiasmo verso i compiti e la scuola.

So che talvolta può essere difficile trasmettere entusiasmo ai bambini, soprattutto quando i bimbi preferirebbero giocare e noi preferiremmo fare altro, ma i compiti vanno fatti, se li affrontiamo assieme ai nostri figli con il giusto atteggiamento, diventeranno per noi ed i nostri bambini, un'occasione di crescita.

I compiti a casa, infatti, sono un'occasione positiva per i genitori per stare insieme ai propri figli in una situazione diversa dal contesto che si vive a casa e permette loro di osservare in che modo il proprio figlio attiva i suoi processi di apprendimento in attività prettamente cognitive che coinvolgono aree dell'intelligenza diverse da quelle che attiva solitamente: è l'occasione per conoscere meglio il proprio figlio ed aggiornarsi sulla sua crescita e sui suoi progressi, oltre che rendersi conto del suo andamento scolastico complessivo.

Bambini e genitori impegnati nei compiti collaborano insieme con uno stesso scopo, l'apprendimento cognitivo del bambino e questa è l'occasione per:


-verificare di aver compreso ciò che è stato insegnato in classe;
-verificare un'ipotesi;
-acquisire strumenti specifici per ogni materia;
-suscitare domande e stimolare la curiosità;
-rendersi conto dei progressi compiuti ed interiorizzare i contenuti del concetto imparato;
-fare un collegamento tra una lezione ed un'altra calando i concetti nella vita quotidiana.

Perché per il bambino sia più semplice fare i compiti, è importante che i genitori creino il contesto adatto, con un ambiente favorevole allo studio.

Ecco alcuni suggerimenti per aiutare i ostri bambini nel momento dei compiti:


1- creare una routine: diamo ai bambini un tempo fisso per fare i compiti, tra le 16 e le 20, senza arrivare dopo cena. Questa routine deve essere creata dopo che i bambini hanno avuto il tempo per giocare o svolgere delle attività di movimento, per rilassarsi dopo la giornata scolastica. Una volte che si sono decompressi dall'attività scolastica i bambini sono più predisposti a fare i compiti. Se mettiamo a suo agio il nostro bambino, il momento del compito diverrà un rito che da rilievo ed importanza all'impegno ed alla soddisfazione del bambino nel vedere cosa sia riuscito a fare da solo. Questo accresce la sua autostima e rende piacevole il momento dei compiti vissuto come momento di crescita personale.

2- lo spazio dei compiti deve essere lontano da fonti di distrazione come televisori, viedogiochi o simili. Che sia nella cameretta, o il tavolo del soggiorno o della cucina, l'ambiente deve essere tranquillo. Se allo stesso tavolo siedono fratelli o amici che svolgono anche attività diverse non è un problema, anzi. Se non si disturbano a vicenda, può essere un modo per scambiarsi opinioni, esperienze o idee.
Quando Polpetta fa i compiti, ad esempio, Pulcino ama sedersi al suo fianco e disegnare, ritagliare e svolgere attività che non disturbano il fratello ed entrambi godono della compagnia reciproca

3- dimostriamo disponibilità a dare indicazioni e suggerimenti ai nostri bambini, in modo che si sentano sicuri mentre svolgono i loro compiti, se non sappiamo rispondere al quesito, non sentiamoci in difetto e non esitiamo a cercare una soluzione al problema assieme al nostro bambino e, nel caso, diamogli indicazioni su cosa chiedere all'insegnante per trovare una spiegazione adeguata a quello che non ha capito. Capire un concetto difficile assieme ad un genitore che ammette di non conoscere la risposta che il nostro bambino cerca insegna che tutti possono trovarsi in difficoltà, ma che, senza scoraggiarsi, è possibile trovare un modo per capire il concetto difficile.  Cerchiamo, però, di non sostituirci ai nostri bambini, che devono diventare autonomi.

4- mostriamoci ottimisti sulle capacità dei nostri bambini. Mostriamo di avere fiducia nelle loro capacità, concedendo loro il tempo necessario per imparare e consolidare i nuovi concetti, ricordandoci che noi adulti abbiamo tempi di apprendimento diversi da quelli dei bambini. Mai mettere fretta o ridicolizzare i bambini. Ad esempio, quando Polpetta è in difficoltà, cerco di incoraggiarlo: “coraggio, so che hai le capacità per imparare questa cosa. Rilassati, prediamoci del tempo per capire questa cosa e vedrai che con pazienza e costanza riuscirai ad imparare questo concetto nuovo”.

5-MAI criticare l'insegnante di fronte al bambino. Se non comprendiamo le scelte della maestra, prendiamoci del tempo per un colloquio. Poniamo le nostre domande senza essere prevenuti, ascoltiamo quali sono le sue scelte pedagogiche e confrontiamoci con le esprimendo le nostre perplessità. Perchè l'azione educativa della scuola sia efficace, è necessario che noi genitori abbiamo fiducia negli insegnanti e ci poniamo in confronto costruttivo con loro. Lavoriamo con uno stesso scopo: l'educazione dei nostri figli e la loro formazione. Se riusciamo a trovare un'intesa con gli insegnanti, il lavoro educativo permetterà ai nostri bambini di crescere ed accrescere le loro competenze e le loro conoscenze.

Anche a me è capitato di non comprendere alcune scelte di una delle maestre di Polpetta, ma durante il colloquio ho trovato una persona disponibile, che mi ha illustrato le sue scelte ed insieme abbiamo trovato una strategia di collaborazione che sta aiutando il mio bambino a superare alcune piccole difficoltà.

E voi? Come vi ponete nei confronti dei vostri bambini e dei compiti a casa? Che strategie attivate?

Commenti

  1. L’argomento compiti è sempre molto interessante! Io ogni giorno mi siedo al fianco dei miei figli per fare i compiti, ma li aiuto solo se necessario. Per me i compiti sono importanti, ma durante le vacanze di Natale è difficile che un bambino trovi il tempo di sedersi a fare compiti, però dovrebbe leggere un po’ ogni giorno. Mentre le vacanze estive sono così lunghe che se non fanno i compiti dimenticano tutto!

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