La bellezza della normalità



Domenica sera sono tornate le rondini.
Quando siamo arrivati a casa, quella sera, loro volavano su e giù per le scale che portano al nostro appartamento e cinguettavano, come per dire: “siamo tornate!”



Ogni anno le aspettiamo, aspettiamo i loro cinguettii, aspettiamo di trovarle la sera sulla plafoniera della lampada situata accanto alla porta di casa, aspettiamo di vedere i piccoli becchi dei loro pulcini che si aprono nel nido che costruiscono sulla plafoniera in fondo alle scale, vicino alla strada. Ogni anno aspettiamo di essere svegliati dai loro cinguettii all'alba, quando si posano sul davanzale della finestra.


Le rondini sono qui a casa nostra da sempre. Averle con noi è la normalità, la routine.


Eppure, lo scorso anno, quando i vicini hanno distrutto i loro nidi, abbiamo avuto paura che non tornassero più.
Loro sono tornate e, pazientemente, hanno ricostruito il loro nido.


Questo autunno l'elettricista è stato costretto a distruggere nuovamente il loro nido, perché le lampade che illuminano le scale di accesso all'appartamento erano bruciate ed andavano sostituite per motivi di sicurezza.


Eppure, ieri, le rondini hanno iniziato a ricostruire il loro nido, sempre nello stesso punto, apparentemente sempre uguale, eppure diverso.
Tutto è tornato alla normalità, tutto è rientrato nella routine.



Le rondini mi hanno fatto riflettere su quanto ciò che sembra sempre uguale, in realtà non è mai uguale a sé stesso.


Ripetiamo gesti, ripetiamo abitudini, tutto, per noi, deve sempre essere uguale per rassicurarci, per farci sentire al sicuro. Ma nulla rimane sempre lo stesso.
I bambini sono cresciuti, imparando ad amare le rondini e salutandole al loro arrivo, anno dopo anno. I bambini, oggi, corrono sul vialetto di casa che, qualche anno fa, attraversavano tra le mie braccia, quando erano neonati.


Quante volte ripetiamo gesti, rituali, sempre nello stesso modo, perché si è sempre fatto cosi, perché così è normale? Eppure nulla è mai uguale, noi non siamo mai uguali a noi stessi, giorno dopo giorno.


Panta rei, tutto scorre, diceva Eraclito di Efeso, non ci immergiamo mai due volte nello stesso fiume. Ci sembra che tutto resti immutato, eppure la vita va avanti, noi invecchiamo ed i bambini crescono.
Eppure il fatto che certe cose ci sembrino sempre uguali ci rassicura, ma non ci rendiamo conto di come, in realtà, adattiamo la nostra normalità al fluido scorrere del tempo.
Tutto così uguale, eppure così diverso.


Non è affascinante come lo scorrere del tempo crei cambiamenti sottili che percepiamo solo se ci fermiamo ad osservare la nostra normalità?






Commenti

  1. Sì e no. Nel senso che io lo trovo insieme affascinante e disarmante. Perchè a volte si avrebbe bisogno di poter cambiare e invece nulla sembra farlo ed altre, di poter mantenere tutto uguale, invece è impossibile. Comunque l'osservazione della natura e dei bambini è sempre un punto di partenza privilegiato per prendere coscienza sia del senso della vita che di noi stessi.
    E che bella la compagnia delle rondini a primavera!

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  2. Ho visto il tuo post su fb sulle rondini e mi ha fatto sentire la primavera ancora di più...sono incavolata nera con quei vicini...non so, non ne sarei mai capace di distruggergli il nido

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