Come gestire i bambini quando hanno una giornata storta?

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Ci sono dei giorni in cui anche i bambini più tranquilli sembrano completamente ingestibili.

Sono quei giorni in cui si svegliano la mattina di pessimo umore, si arrabbiano, piangono, non riescono a condividere giochi ed affetti. Sono i giorni in cui cercano spasmodicamente attenzioni, ma non vogliono stare con la mamma ed il papà.
Sono i giorni in cui hanno fame, ma non va bene il cibo proposto.
Sono i giorni in cui si trasformano e diventano dei “piccoli Gremlins” e non sappiamo a che santo votarci per riuscire a gestirli e, soprattutto, mantenere la pazienza.

Perché ci sono giorni in cui fatichiamo a gestire i nostri figli?


Rilassiamoci: non stiamo sbagliando nulla.
Ci sono giorni più faticosi, giorni in cui i bambini non riescono a gestire le emozioni e sono irrequieti.
Anche se i bambini stanno bene, hanno dormito tutta la notte, ci mettono alla prova perché nemmeno loro sanno cosa li possa aiutare a stare meglio.

Queste giornate capitano quando, magari, i bambini hanno accumulato molta stanchezza o stress nei giorni precedenti e risentono delle fatiche che si sono accumulate sulle loro spalle.

A volte vivono giornate impossibili quando si stanno per ammalare, o quando spuntano i denti, oppure quando hanno bisogno di rilassarsi e fare una vacanza.

I bambini sono meteoropatici: spesso sono irrequieti quando cambia il tempo, si avvicina un temporale, o quando la giornata è ventosa, oppure sta per nevicare.

Sono tanti i motivi per cui i bambini trascorrono giornate in cui sono ingestibili e per noi genitori è difficile capire come prenderli.

Come gestire i bambini quando hanno una giornata storta?


Innanzitutto facciamo un bel respiro ed armiamoci di pazienza: in giornate come queste i bambini hanno bisogno di sentirsi accolti e guidati per riuscire ad affrontare la giornata.

Attenzione, però, perché armarsi di pazienza non significa permettere ai bambini di trasgredire alle regole o di comportarsi in modo socialmente inaccettabile.

In queste giornate i bambini hanno bisogno di essere contenuti dall'adulto che li aiuta a superare i momenti di crisi.

Quando i bambini hanno giornate storte litigano facilmente con i pari. Cerchiamo di intervenire solo se strettamente necessario e, se vediamo che i bambini non riescono a trovare un accordo, modifichiamo il contesto, in modo da sciogliere le tensioni e spostare i bambini dalle dinamiche relazionali che non riescono a gestire.

Capita, ad esempio, che i bambini si contendano un gioco e, nonostante il nostro intervento, il litigio non si plachi. In questo caso togliamo il gioco conteso e coinvolgiamo i bambini in un gioco alternativo che dia piacere ad entrambi i bambini.

Se i bambini sono fastidiosi ed i capricci si susseguono uno dietro l'altro, diamo un contenimento alla dinamica, ponendo dei limiti.

Mi è capitato, ad esempio, che Pulcino si svegliasse con poca voglia di andare a scuola e facesse capricci per ogni cosa: lavarsi, vestirsi, fare colazione...
Portando pazienza e mostrando empatia riesco a guidarlo e far si che decida di lavarsi e vestirsi, ma se, ad esempio, quando arriva in cucina fa i capricci perché non vuole fare colazione, risolvo la situazione dicendo: “molto bene, se non hai voglia di fare colazione, puoi andare a sederti sul divano e calmarti mentre noi mangiamo. Evidentemente non hai fame”.
Quando pongo il mio bambino di fronte al limite, si calma, si siede a tavola e fa colazione senza più fare capricci.

Questo modo di approcciarmi al mio bambino funziona anche in altri casi. Una mattina, ad esempio, non voleva uscire di casa. Gli ho posto un'alternativa: “ se non vuoi uscire, non c'è problema: puoi restare a casa da solo, mentre noi usciamo. Sappi, però, che torneremo questa sera, perciò dovrai trascorrere molte ore qui da solo, senza nessun adulto che ti pssa aiutare o ti prepari il pranzo. Sicuro di voler stare qui senza di noi?” Inutile dire che, piuttosto di rimanere a casa da solo per ore, si è infilato la giacca e siamo usciti.

I bambini, quando hanno giornate difficili, hanno bisogno che noi adulti li prendiamo per mano e li aiutiamo ad arrivare a sera sentendosi amati ed accettati anche se si sentono di pessimo umore, a disagio, anche se faticano ad affrontare la giornata.
Solo grazie al nostro supporto ed ai nostri limiti, la giornata rovescia finirà e, il giorno successivo sarà migliore.

E voi? Come affrontate le giornate difficili dei vostri bambini?


Commenti

  1. Tutto giustissimo e io cerco di fare come scrivi. Solo che sia il ricciolino che Orsetto sono ossi duri e, posti di fronte al limite, talvolta non si tirano indietro. Pensa che una mattina ho detto ad Orsetto pressapoco quanto hai scritto tu e lui ha lasciato che caricassi la sorella in macchina, chiudessi a chiabe la porta e rimanessi fuori cibque interi minuti, senza fare una piega. Alla fobe sono rientrata io (temendo che corresse pericoli a lasciarlo solo di più) : lui stava giocando tranquillo sul tappeto e appena preso in braccio per portarlo all'asilo ha ricominciato le scenate... È arrivato piangendo!!!
    Comunque è più facile gestire le giornate difficili di noi adulti che quelle dei bambini!

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