Scintille di Gioia 02.03.2020



Questa settimana è trascorsa al di là di spazio e tempo.

Abbiamo vissuto come sospesi nel nulla.
Solo i bambini ed io, in casa, mentre Marito andava al lavoro.

Pulcino ha avuto la febbre molto alta ed ha avuto bisogno di tante cure.
Con le nuove disposizioni per il coronavirus i contatti con la pediatra sono stati molto particolari.

Lunedì mattina, dopo tre giorni di febbre alta ho chiamato la pediatra.
Per prima cosa la segretaria mi ha fatto un'intervista inquietante:
Da quanti giorni ha la febbre il bambino?
Respira bene?
È sofferente?
Siete stati in contatto con persone che hanno contratto il coronavirus? La mia risposta è stata: e io come faccio a saperlo?

Quindi ho dovuto attendere la chiamata della pediatra.
Quando la pediatra mi ha chiamata abbiamo fatto una diagnosi telefonica, rimanendo d'accordo di sentirci in caso di peggioramento del bambino, perché in tal caso avrebbe dovuto decidere se inviarci al pronto soccorso.
Nel pomeriggio ci siamo risentite perché la febbre, nonostante la tachipirina non si abbassava: su prescrizione medica abbiamo fatto a Pulcino un bagno tiepido ed iniziato la terapia antibiotica.

Il giorno seguente è apparso sul corpo di Pulcino un esantema e la lingua è diventata a fragola. Ho contattato di nuovo la segretaria della pediatra, atteso che la dottoressa mi richiamasse. La pediatra mi spiegava cosa fare ed io raccontavo cosa vedevo, per fare la diagnosi. Infine ho inviato via mail la foto della lingua di Pulcino alla pediatra che ha confermato quello che sospettava: scarlattina.

Ed io ho tirato un sospiro di sollievo perché il giorno prima avevamo iniziato la cura corretta.

Sabato siamo usciti di casa per la prima volta.
Siamo stati in riva all'Adige per un'oretta. Il vento freddo si era alzato e la giornata era grigia, per cui abbiamo preferito tornare al chiuso il prima possibile per evitare che Pulcino avesse ricadute.

Durante la giornata di sabato si rincorrevano voci di una possibile proroga della chiusura delle scuole ed abbiamo vissuto tutta la giornata in attesa del decreto che è arrivato solo in serata.
Un'altra settimana a casa.

La domenica, invece, sono iniziate ad arrivare notizie di nuovi casi qui nel veronese, dove finora non ne erano stati registrati.

E così ci aspetta un'altra settimana sospesi tra spazio e tempo in attesa.
Sinceramente non mi spaventa il coronavirus. Sappiamo che è pericoloso solo per i soggetti più deboli e che i bambini reagiscono meglio al virus rispetto a noi adulti.

Quello che vivo male è la situazione che si è creata attorno a questa epidemia.
Vivere in attesa, con moltissime limitazioni della nostra libertà. Non sapere se e quando potremo tornare alla nostra normalità sta modificando molto la prospettiva con la quale osservo le cose.

Oggi che sono a casa dal lavoro (perché per chi lavora coi bambini più piccoli il telelavoro è impensabile) mi rendo conto che la fatica, il sentirsi in un frullatore, seppur stancanti, sono uno stimolo che amo, perché rendono le mie giornate piene e ricche di vita.

Amo stare coi miei bambini, i miei figli sono il mio bene più prezioso, ma mi sto rendendo conti di quanto questa situazione straordinaria stia condizionando ogni nostra scelta quotidiana.
Spero davvero che questa sia una lezione grazie alla quale l'umanità possa apprendere e migliorarsi.

E dopo questo lungo racconto, ecco le Scintille di Gioia, perché ce ne sono state anche in questi giorni inconsueti. E sono state luminosissime!

1- martedì grasso abbiamo preparato gli gnocchi fatti in casa che abbiamo condito con il ragù che ho cucinato domenica. Sono venuti buonissimi e Polpetta ha realizzato un suo desiderio: quello di preparare gli gnocchi con le sue mani;

2- sabato siamo stati all'Adige a respirare un po' di libertà nel verde. C'era lì, in riva al fiume, un giovane uomo che suonava la cornamusa ed ammirare il fiume che scorre è stato ancora più bello, perché la musica rendeva tutto suggestivo;

3- abbiamo fatto un acquisto compulsivo: abbiamo acquistato un terrarium, ovvero una bottiglia all'interno della quale si trovano terra e piante. Il tappo della bottiglia rimane chiuso e l'ecosistema sopravvive da solo. Fantastico! I bambini ne sono entusiasti.

E voi?

Avete vissuto Scintille di Gioia?
Se volete partecipare le regole sono queste:

Come fare?

1- utilizzando l'hashtag #scintilledigioia condividete con una foto su Instagram, Facebook, Twitter e/o un post sul blog tre moment felici vissuti la settimana precedente;

2-nominate il mio blog e date istruzioni su come partecipare;

3- invitate chi volete a partecipare a questo bellissimo gioco;

4- inviatemi i vostri momenti felici alla mail fiorellinosn@gmail.com mettendo come oggetto "Scintille di Gioia", in modo che non me ne perda nemmeno uno!

Commenti

  1. Mi ha colpito l'idea del terrario, penso proprio che gli piacerebbe molto!

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