Abbiamo iscritto i bambini ai centri estivi: la nostra esperienza



Abbiamo iscritto i nostri bambini ai centri estivi.


La nostra è stata una scelta obbligata dalla necessità: siamo tornati al lavoro ed avevamo bisogno di un posto sicuro dove i nostri bambini fossero accuditi.

Inizialmente ero preoccupata: al lavoro abbiamo dei protocolli di sicurezza molto stringenti, tanto che apriremo ai bambini solo a settembre, quando sarà più semplice tornare a scuola con linee guida che, per ora solo abbozzate, sembrano più facili da seguire rispetto alle indicazioni per l'estate.

Non scenderò nei particolari, sono troppo amareggiata.

Posso dire, però, che i centri estivi organizzati da enti diversi dalle scuole paritarie sono molto più sostenibili perché hanno linee guida più semplificate e di facile attuazione.

Continuo a chiedermi il perché di queste differenze evidenti, ma non trovo risposta.

I miei bambini vanno ad un centro estivo proposto da una piscina qui vicino a casa.

Vivono gruppi da cinque bambini e, a seconda delle età e della rotazione dei gruppi alternano momenti di gioco all'aperto, attività manuali e gioco libero.

Ogni gruppo, poi, ha un momento dedicato alla piscina ed i bambini hanno modo di consolidare le loro competenze in acqua.

Inizialmente ero preoccupata.
La tensione di questi mesi e la paura del contagio mi frenavano molto, da un lato. Dall'altro ero consapevole sia del fatto che la nostra fosse una scelta obbligata dal rientro al lavoro, sia del fatto che i miei bambini avessero bisogno di ricominciare a vivere.

Avevamo la possibilità di scegliere tra due strutture diverse, sia come organizzazione che come proposte educative. La scelta che abbiamo effettuato si è basata sul fatto che avevamo la certezza che in uno dei due enti i protocolli sarebbero stati rispettati in modo corretto.

Col senno di poi siamo consapevoli di aver fatto la scelta migliore in termini di sicurezza, perché l'altra proposta si è dimostrata, come dire... Più ruspante. So da racconti di altre famiglie che il secondo ente segue i protocolli di sicurezza in modo troppo blando, cosa che, a parer mio, è davvero una scelta irresponsabile. Tutto andrà bene, ne sono sicura, ma se qualcosa andasse storto? Quali conseguenze potrebbero essere per quell'ente?

Come stiamo vivendo i centri estivi?

Portiamo i bambini alla mattina.
Al momento dell'accoglienza si firma un documento in cui si dichiara che tutti i componenti del nucleo familiare sono sani, che nessuno è sottoposto a quarantena. Viene misurata la febbre di bambini e genitore e, a questo punto, i bambini entrano nella struttura.

I bambini frequentano i centri estivi fino ad ora di pranzo: la retta per la giornata intera è davvero troppo alta, non ce la potevamo permettere.

Ogni giorno, quando torno a casa dal lavoro (perché nella mia scuola si sta lavorando per la riapertura di settembre in sicurezza e nel rispetto di bambini e famiglie) i bambini sono sempre felici: sorridono ed i loro occhi brillano.

Trascorrono giornate felici, giocando con i pari e relazionandosi con altre persone: questo attiva dinamiche relazionali diverse da quelle che vivono in famiglia.
In questi mesi erano mancate le relazioni con i bambini ed i miei figli stanno riempiendo un vuoto nel cuore che stava diventando troppo pesante da sostenere.

Le attività sono strutturate in modo che si mantenga il distanziamento sociale in modo giocoso.
Se i bambini più grandi trascorrono quasi tutta la mattina in giardino o in piscina, i bambini al di sotto dei sei anni passano del tempo in salone dove sono impegnati in attività manuali e creative che stimolano le loro competenze.
Ogni giorno Pulcino porta a casa una sua creazione: una torta di pasta di pane, mais e fiori impastata con le sue mani, una bacchetta magica fatta con un bastone ed una pigna, un cavallo realizzato con rotoli di carta igienica...

Il momento più bello, ovviamente, è quando sono in acqua, dove si rinfrescano, giocano e si sentono liberi.

Se inizialmente avevo dei timori, ora sono felice della scelta che abbiamo fatto.
Nel giro di pochi giorni i miei bambini sono rifioriti. Sono sempre allegri, non litigano più (o quasi) tra loro, la notte dormono sereni, sono tornati a giocare tra loro arricchendo l'esperienza giocosa di creatività e fantasia, uscendo dagli schemi ripetitivi e ricchi di noia che avevano attivato...

Il coronavirus, a parer mio, non va ancora sottovalutato, ma non ci deve impedire di essere felici e vivere una vita quasi normale.
Ed i miei bambini stanno assaporando di nuovo la normalità.

Se non fossi tornata al lavoro avrei fatto comunque questa scelta? 

Credo proprio di sì. I miei bambini avevano bisogno di socializzare e trovare una dimensione diversa da quella che vivono in famiglia. Avevano bisogno di ampliare le esperienze e trovare nuovi stimoli. Sono felice della scelta che abbiamo fatto.

Quello che temo è che in autunno possano perdere di nuovo la spensieratezza che stiamo vivendo ora e mi auguro che vengano fatte scelte dignitose nei confronti dei bambini, che hanno diritto di essere felici e crescere sereni.

E voi? Quali scelte avete fatto per i vostri bambini?


Commenti

  1. Come ogni anno noi boicottiamo i centri estivi anche se la necessità di iscriverli ci sarebbe. Ogni anno però frequentano un corso intensivo di nuoto 5 giorni a settimana, la mattina e devo dire che li sono molto scrupolosi e ogni corso ha al massimo 5 bambini il che è una buona cosa anche per farli apprendere meglio. Nella stessa piscina però è anche organizzato un centro estivo e spesso quando arriviamo noi ci capita di incontrare tutto il gruppo....bhe sono molto perplessa da quel che vedo...emergenza sanitaria a parte, mi stupiscono che non ne perdano nessuno...la bolgia più totale!

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