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-immagine tratta da Pixabay- |
Lo sguardo.
Uno sguardo è intriso di
significato, non a caso si dice che gli occhi sono lo specchio
dell'anima.
Il neonato, fin dalle prime
settimane di vita, è attirato dallo sguardo della mamma.
Noi mamme lo sappiamo: che
si allatti al seno o che si allatti con il biberon, il momento
dell'allattamento attiva un intenso gioco di sguardi che tiene
impegnati a lungo sia la mamma che il bambino.
Il contatto visivo e lo
sguardo sono alla base dello sviluppo dell'attaccamento: mentre
succhia il latte, il bambino si sente appagato, protetto ed accolto
dallo sguardo della mamma.
È
la mamma che cerca quando si sveglia, è la mamma che cerca quando ha
bisogno di sentirsi rassicurato, accudito, al sicuro.
Il gioco degli sguardi tra
mamma e bambino è un gioco comunicativo intenso attraverso il quale
si sviluppa la relazione e permette lo sviluppo sociale del bambino.
Gli occhi parlano: sanno
ridere, sanno piangere, sanno manifestare rabbia quando lo sguardo è
infuocato, manifestano timidezza quando lo sguardo sfugge. Gli occhi
parlano di amore, di odio, di felicità, di disgusto.
Col passare del tempo il
canale comunicativo del bambino si arricchisce di mimica facciale,
arrivano i primi vocalizzi ed arrivano le parole, la comunicazione
diventa complessa.
Si può parlare con le
parole, lo facciamo ogni giorno quando telefoniamo o mandiamo un
messaggio vocale, ma è con la mimica facciale che sottolineiamo le
sfumature espressive della nostra comunicazione.
Con la pandemia la
mascherina è entrata a far parte della nostra vita ed ha modificato
il modo di comunicare.
La bocca e parte del viso
sono scoperti ed è difficile interpretare la mimica facciale ed il
linguaggio non verbale che completano il modo di esprimersi.
All'inizio ero un po'
disorientata, perché relazionarsi con gli altri, quando si indossa
la mascherina, diventa più difficile.
Poi, un giorno, in un
negozio, ho osservato il volto di una commessa ed ho osservato i suoi
occhi: ridevano e trasmettevano emozioni.
Così ho ripensato a quanto
il gioco degli sguardi sia fondamentale con i bambini e chi si occupa
di loro.
Credo che l'utilizzo della
mascherina sia un'occasione per allenarci di nuovo a leggere gli
sguardi, per ricominciare a guardare negli occhi le persone con cui
ci relazioniamo e riscoprire che leggere le emozioni del nostro
interlocutore è meraviglioso.
Gli occhi delle persone sono
meravigliosi: ci sono sguardi intensi, penetranti, sognanti. Ci sono
occhi dai colori di sfumature che lasciano incantati.
Saper interpretare il gioco
degli sguardi rende la relazione più profonda, meno superficiale.
Uno sguardo dice più di
mille parole.
Lo pensate anche voi?
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