Scintille di Gioia 18.04.2021


 

Questa settimana è stata uno spartiacque tra ciò che c'era prima, ciò che è stato e ciò che sarà.


Quando è iniziata vivevo in un limbo, in attesa che qualcosa cambiasse.

In effetti, qualcosa è cambiato davvero.


La mia malattia sarebbe dovuta finire giovedì.

La posizione di una persona che risulta positiva al covid a lungo è controversa. Puoi uscire per necessità, come ad esempio fare la spesa o  andare in farmacia, limitando il più possibile i contatti con le per cui è meglio mandare qualcuno al posto tuo. Puoi uscire per fare una passeggiata solitaria nei dintorni di casa, ma non puoi incontrare familiari o amici, né andare al bar o al ristorante.

Il rientro al lavoro non era regolamentato, per cui sisp e medico di base mi hanno tenuta a casa il più possibile perché il mio lavoro comporta il contatto con le persone e, poiché ci sono le varianti, non volevano rischiare contagi.


Lunedì il ministero ha legiferato in materia, per cui ora può rientrare al lavoro solo chi è negativo. Se sei positivo o fai lavoro agile, o rimani in malattia.


Il mio rientro al lavoro di giovedì è sfumato e questo mi ha abbattuta. 

Quando sono andata a fare il tampone mercoledì ero davvero tesa. Era il settimo tampone, ed ero così in ansia che quando giovedì ho aperto il fascicolo sanitario elettronico per vedere il risultato mi tremavano tremendamente le mani.


Non ho esultato di gioia come avevo immaginato.

Quando ho letto l'esito negativo mi sono seduta sul divano incredula.

Volevo ridere e non ci riuscivo.

Volevo piangere ma le lacrime non arrivavano.

Sono rimasta in silenzio per un po', a guardare il nulla, poi ho iniziato a pianificare il mio rientro alla vita, ma senza provare emozioni. Ero anestetizzata.


Sono tornata alla vita in punta di piedi, quasi avessi paura che tutto svanisse nel nulla.

Sono rientrata al lavoro venerdì, e mi sentivo a disagio, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato, anche se so che non è così.

Tutt'ora non credo ancora che sia finita.

Ma mi aggrappo alle mie Scintille di Gioia con tutte le mie forze per tornare alla vita.


Ecco le Scintille di Gioia più belle di questa settimana:


1- i miei bambini saltavano di gioia, quando hanno saputo che ero finalmente negativa. Ci siamo abbracciati e baciati, abbiamo festeggiato e tirato un sospiro di sollievo;


2- il mio bambino grande ha potuto fare la prima confessione, che non aveva fatto insieme ai compagni di catechismo perché eravamo in isolamento. Ci siamo emozionati tutti tantissimo;


3- domenica abbiamo piantato dei semi di piante che attirano le api e le farfalle per avere un po' di colore sul nostro poggiolo. I bambini hanno atteso questo momento per giorni e fare giardinaggio in famiglia è stato un momento ricco di emozioni e significato: siamo tornati alla vita ed abbiamo seminato la vita.


E voi?


Avete vissuto Scintille di Gioia?


Non lascerò indicazioni su come partecipare alle Scintille di Gioia. Vorrei che fosse un momento libero, che ognuno sceglie di vivere come meglio crede. Ma se avrete voglia di condividerle con me ne sarò davvero felice.

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