Ikigai, il metodo giapponese per trovare il senso della vita ed essere felici. Un libro che cura cuore ed anima


 

Tempo fa ho comprato un libro.


Ne parlavano tantissimo tutti, sostenevano che fosse un libro illuminante, che aiutava davvero a perseguire la via della felicità.


Il libro si chiama “Ikigai. Il metodo giapponese per trovare il senso della vita ed essere felici”, scritto da Bettina Lemke ed edito da Giunti.


La copertina è bellissima, bianca, su cui spiccano fiori di ciliegio giapponesi.


Pensavo che avrei letto velocemente questo libro, pensavo che avrei trovato subito la via per la felicità.

Invece questo percorso è durato parecchio, un paio di anni, forse più.


Ma cos'è un Ikigai?

Ikigai è la propria ragione d'essere, lo scopo a cui tende la nostra vita e ci permette di essere felici.


Il libro si incentra sulla ricerca del proprio Ikigai personale.

Dopo una prima parte teorica c'è una parte pratica, in cui si trovano esercizi che ci fanno riflettere su noi stessi, le passioni che hanno attraversato tutta la nostra vita, ciò che ci aiuta a dare un senso alle nostre giornate.


Ogni sezione di esercizi ha una parte che ci offre spunti di riflessione che ci aiutano a trovare ricordi, elencare talenti, scrivere quali erano  nostri obiettivi del passato e quelli di adesso. C'è uno spazio dove scrivere o, se si preferisce, si può scegliere di utilizzare un quaderno.


Ad un certo punto del libro mi sono arenata.


Era un periodo difficile della mia vita, concentrarmi sull'Ikigai era troppo doloroso. Ho scelto di mettere da parte il libro, in attesa di tempi migliori.


Poi è arrivata la pandemia e non vedevo il motivo di cercare il mio scopo, quando ero rinchiusa in casa a causa di un virus.


Quando il mio test al covid-19 è risultato positivo, ho pensato: “beh, ora avrò il tempo per finire il libro...” Eppure è rimasto lì.


É rimasto lì fino a quando sono iniziate le mie ferie estive, ad inizio agosto, ed ho deciso che era giunto il momento di prendermi cura di me stessa, sentivo che il libro mi chiamava di nuovo.


E piano piano è emerso il mio Ikigai.


Inizialmente ero quasi delusa: il mio Ikigai era scontato, era ciò che ho perseguito per tutta la mia vita.


La delusione, però, è durata il tempo di un battito di ciglia, perché in fondo, avevo bisogno di questa conferma. 


In un momento storico in cui tutto è rimesso in discussione e le mie certezze sono crollate come un castello di carta, ritrovare il mio Ikigai, scoprire che le mie passioni, i miei sogni di bambina e di ragazza sono ancora radicati fortemente nel mio cuore, sono sempre lì, mi ha aiutata a riflettere su chi sono, sulla mia anima.


E dopo tanto tempo, tante sofferenze, mi sono ritrovata.


Ho scoperto di essere più felice e realizzata di quanto pensassi, ho scoperto certezze che avevo dimenticato di avere.


Ora mi sto crogiolando in questa riscoperta preziosa, che mi ha aiutata a recuperare ciò che pensavo fosse sparito. 


E nel frattempo, in un angolo del mio cuore, germogliano nuovi sogni, nuve sfide. Nuovi traguardi da raggiungere perseguendo il mio Ikigai.


No, non vi racconterò qual è il mio Ikigai. Ho ancora bisogno di cullarlo nel mio cuore e tenerlo al sicuro.


Ma vi consiglio di cercare il vostro: vi aiuterà a ricentrarvi,a trovare voi stessi e la vostra strada personale per la felicità.


E voi? Avete letto questo libro?

Vi è piaciuto?


-post non sponsorizzato-


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