L'importanza dell'attesa



In questi giorni abbiamo fatto l'albero di Natale.

Quest'anno avevo così tanta voglia di autunno, che non ho sentito il bisogno di addobbare la casa in anticipo.
In fondo, come dicevo qualche settimana fa in un post in cui spiegavo perché sia giusto insegnare ai bambini ad amare e rispettare le stagioni, non credo che sia giusto precorrere i tempi: sono dell'idea che sia giusto vivere ogni stagione nel suo momento, senza aver fretta di archiviarla.


I bambini erano felicissimi di addobbare l'albero di Natale, in fondo era da sabato che manifestavano il desiderio di prepararsi al Natale.
Terminato l'albero, Pulcino mi ha chiesto se Santa Lucia sarebbe passata quella notte. Io gli ho spiegato che lei arriverà nella notte tra il 12 ed il 13 di dicembre. Il mio bambino ha sospirato e, con aria affranta, ha risposto: “uffa, ma è tanto tempo!”


L'aspettativa per l'arrivo di Santa Lucia e Babbo Natale è un'occasione educativa ricchissima per i bambini.


L'importanza dell'attesa

I bambini, soprattutto i bimbi calati nella nostra società dove si ottiene sempre tutto e subito, hanno bisogno di vivere il tempo dell'attesa.


L'attesa crea aspettativa, desiderio ed impazienza. Non è facile gestire la frustrazione che si vive quando si aspetta qualcosa.
Se guardiamo un bambino piccolo, che non è abituato a gestire la frustrazione generata dall'attesa, vedremo che diventa insofferente, nervoso e piange. Questo perché si impara a sopportare la fatica dell'attesa allenandosi piano piano, a partire dalla primissima infanzia.


Il tempo dell'attesa è un tempo altamente educativo, che allena la mente a fare una serie di ragionamenti che sviluppano la creatività e l'intelligenza, qualità necessarie per superare la frustrazione e vivere l'attesa come un momento fecondo.


Cosa fa, ad esempio, un bambino durante il tempo dell'attesa di Santa Lucia?

Inizia a pensare a quali siano i suoi desideri, a scrivere o raccontare ai genitori quali siano i suoi desideri.
Quante volte nelle lettere di Santa Lucia o Babbo Natale i bambini inseriscono degli elenchi lunghissimi di giocattoli, libri e simili?
Ovviamente, quando scarteranno i regali, i bambini non troveranno tutto quello che avevano chiesto, e può essere che possano trovare regali diversi da quelli descritti nella letterina. Eppure non sono quasi mai delusi, nonostante il loro elenco non sia stato soddisfatto.


Perché?

La risposta è molto semplice: nel tempo dell'attesa il bambino rielabora i suoi desideri, rafforzando ciò che desidera davvero e, piano piano, lasciando andare i desideri di ciò che è superfluo.


Questo allenamento all'attesa è fecondo, perché così i bambini imparano a capire cose desiderano veramente e cosa non è un desiderio reale.
Inoltre, facendo vivere ai bambini il tempo dell'attesa, li si mette nelle condizioni di vivere la frustrazione.
Questo è fondamentale perché imparando a vivere ed accettare la frustrazione i bambini faranno un allenamento fondamentale che li aiuterà ad essere adulti in grado di vivere le fatiche senza andare in crisi.


Saper aspettare rende più sereni e meno ansiosi ed abitua i bambini ad essere resilienti. Bambini resilienti saranno adulti resilienti che sapranno vivere gli ostacoli che la vita ci pone senza drammi, ma con sicurezza e serentà


Ecco perché noi genitori abbiamo un ruolo importante: non dobbiamo concedere ai bambini tutto e subito, ma far si che imparino ad ottenere ogni cosa al momento giusto.
Ed occasioni come Santa Lucia o la festa di Natale ci aiutano in questo difficile compito.

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