Oggi è la giornata
internazionale dell'ambiente.
L'anno scorso, in questo
periodo, ho aderito ad una bellissima iniziativa chiamata #30ecodays
che mi ha dato tantissimi spunti per riflettere sull'ambiente e sui
nostri stili di vita. (Se siete curiosi di leggere qualcosa a
riguardo, trovate informazioni su questa iniziativa qui)
L'emergenza Covid non ha
portato solo caspetti negativi: le settimane di lockdown mondiale
hanno portato benefici evidenti all'ambiente, che finalmente ha
respirato libero dall'inquinamento creato dagli esseri umani.
La meraviglia delle immagini
di un mondo più pulito, trasmesse dalle televisioni e dai social ha
creato un motivo di riflessione in tutti noi: il mondo è il nostro
bene comune e ne siamo ospiti. Dovremmo smettere di maltrattare il
nostro pianeta e gli esseri viventi che coabitano con noi ed iniziare
un grande cambiamento globale.
Lo sapevate che in Italia,
complice il lockdown, abbiamo prodotto più plastica?
E lo sapevate che il Italia,
per legge, tutto ciò che è fatto di plastica deve contenere una
percentuale di plastica vergine, mentre nel resto dell'Europa tutta
la plastica prodotta è riciclata?
Credo che, anziché mettere
una tassa sulla plastica, si dovrebbe iniziare a modificare il modo
di produrre contenitori ed oggetti, magari adeguandoci agli standard
europei, inizialmente, per poi arrivare ad una creazione di
contenitori e sacchetti tutti completamente riciclabili.
Personalmente, durante il
lockdown, mi sono sentita in difficoltà, perché anche noi abbiamo
prodotto molta più plastica: me ne sono accorta perché, con il
porta a porta, sono consapevole di quanta plastica conferiamo ogni
due settimane.
Il nostro quantitativo di
plastica è aumentato perché, non potendo uscire dal comune, non
potevamo andare ad acquistare le nuove bombole per il gasatore,
quindi abbiamo bevuto acqua gassata in bottiglia.
Lo so, avremmo anche potuto
bere acqua da rubinetto, ma sinceramente ero abbastanza tesa e non mi
sono voluta negare un piccolo piacere. Nonostante tutto, però,
abbiamo limitato il consumo di acqua gasata bevendone meno rispetto
al solito, concedendocene un paio di bicchieri a pasto.
In questi mesi abbiamo
convissuto con guanti e mascherine.
I guanti e le mascherine
sono difficilissimi da conferire: se contaminati sono rifiuti
speciali che vanno trattati in modo specifico.
Quanti di noi sanno se sono
asintomatici? Pochissimi. Eppure tantissime persone buttano guanti e
mascherine per terra.
Questo comportamento mi
lascia completamente basita: com'è possibile che non si possa
buttare guanti e mascherine in un cestino? Se la stragrande
maggioranza della popolazione si comporta in modo civile, cosa costa
alle persone maleducate buttare le loro mascherine ed il loro guanti
conferendoli in modo consono?
Sebbene non esistano guanti
lavabili, esistono però le mascherine lavabili. In famiglia le
usiamo da sempre e ci siamo trovati benissimo. Un modo per aiutare
l'ambiente ed il portafogli.
In questo periodo, poi, ci
laviamo molto più spesso le mani con disinfettanti e gel lavamani e
laviamo disinfettando la casa con molta più cura. Anche questi
presidi sono molto inquinanti e finiscono nelle acque, creando un
nuovo tipo di inquinamento. Mi auguro che col tempo si trovino delle
formule bio efficienti.
In fase di lockdown ci siamo
sbizzarriti con la sperimentazione di ricette, autoproduzione ed
abbiamo cucinato di più. Quanti di noi sono stati attenti a non
sprecare?
Acquistare a km 0 prodotti
del posto e di stagione è un aiuto per l'ambiente e , se acquistiamo
seguendo un menù settimanale sicuramente sprecheremo di meno e
gusteremo di più ciò che abbiamo cucinato.
Io sono felice del fatto che
in queste settimane siamo diventati più consapevoli del fatto che
sia importante curarsi dell'ambiente, ma mi auguro che da ora in poi
ci siano più scelte politiche volte a tutelare il nostro paese.
E voi che fate per il nostro
pianeta?
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