La
settimana scorsa ho vissuto in attesa.
Si
è vissuto con il fiato sospeso aspettando indicazioni dal governo ed
il comitato tecnico scientifico riguardo i servizi per l'infanzia
0/3.
In
realtà tutto è ancora fumoso, con indicazioni che mutano e sono
ancora qui, in attesa di sapere che ne sarà del mio futuro. Questa
situazione mi sta insegnando ad essere paziente, ma non solleva la
mia preoccupazione per il futuro dei bambini e per il mio lavoro.
Nel
frattempo gli ultimi giorni di scuola con la Didattica a Distanza
sono passati, ed anche questo anno scolastico è terminato in un modo
che nessuno avrebbe mai immaginato.
Sono
stata triste quando venerdì pomeriggio ho dato un bacio al mio
bambino che salutava la classe in videoconferenza e terminava, così,
il percorso di seconda primaria.
Sono
stata ancora più triste quando sono andata a prendere le cose di
Pulcino che erano rimaste a scuola dal 24 febbraio.
Vedere
la polvere depositata sugli armadietti dove i bambini e mio figlio
lasciano la giacca la mattina è stato triste, come triste e surreale
è stato rientrare nella scuola dove lavoro e guardare le decorazioni
di carnevale ed i quadretti primaverili che avevo realizzato assieme
ai bambini.
Se
penso che venerdì 24 febbraio, nel pomeriggio, avevo decorato
l'ingresso del nido con i quadretti sperando di fare una sorpresa ai
bambini, quando sarebbero rientrati dalle vacanze di carnevale, mi
viene da piangere.
Tutto
è cambiato in modo radicale.
Sabato
pomeriggio siamo stati in centro nella nostra Verona e passeggiare
accanto all'Arena è stato bellissimo e malinconico.
Fare
shopping in città ha perso un po' della sua leggerezza e del piacere
che si provava un tempo. Ora si attende pazientemente in fila che
arrivi il proprio turno per entrare nel negozio. Ci si igenizzano le
mani, conla mascherina indossata bene si osserva la merce ma non si
tocca, con i commessi che fanno del loro meglio per vendere e
metterti a tuo agio, mentre il distanziamento sociale rende tutto
macchinoso e, talvolta, imbarazzante.
Per
andare in due negozi abbiamo impiegato due ore: una volta avremmo
fatto tutto in mezz'ora.
Alla
fine eravamo stanchi, frustrati e non avevamo nè la voglia, nè il
tempo di passeggiare in città, anche perché il permesso del
parcheggio a pagamento era scaduto.
Per
le strade della città c'erano praticamente solo veronesi, non
c'erano le code infinite alla casa di Giulietta, stranamente
silenziosa e vuota, non c'erano le comitive di giapponesi, nè la
gente elegante che attende di entare in arena per le opere.
Credevo
che tornare in città sarebbe stato un'esperienza piacevole, ma ci ha
lasciato l'amaro in bocca.
Torneremo
e speriamo che l'esperienza sia migliore.
Nonostante
tutto, però, abbiamo vissuto bellissime esperienze anche questa
settimana, che ci hanno resi felici.
Ecco
le nostre Scintille di Gioia:
1-
martedì siamo stati al Ponte di Veja dove abbiamo passeggiato tra i
boschi, le meraviglie della natura e fiori profumatissimi. Abbiamo
visto i tritoni nel ruscello e trascorso una giornata diversa e
divertente. Qui trovate informazioni su questo ponte naturale unico;
2-
giovedì, assieme ai bambini, ho trascorso una bellissima giornata
insieme a mia mamma: è stato bellissimo!
3-
la domenica è il giorno in cui preparo i video per i bambini del
nido dove lavoro e, questa settimana, ho preparato la focaccia
fiorita: è venuta buonissima ed il video è riuscito bene. Una
grande soddisfazione per me, Polpetta che mi aiuta animando un
personaggio, Marito che filma con tanta pazienza e Pulcino che sta
fermo immobile per non disturbare le riprese.
E
voi?
Avete
vissuto Scintille di Gioia?
Se
volete partecipare le regole sono queste:
Come
fare?
1-
utilizzando l'hashtag #scintilledigioia condividete con una foto su
Instagram, Facebook, Twitter e/o un post sul blog tre momenti felici
vissuti la settimana precedente;
2-nominate
il mio blog e date istruzioni su come partecipare;
3-
invitate chi volete a partecipare a questo bellissimo gioco;
4-
inviatemi i vostri momenti felici alla mail fiorellinosn@gmail.com
mettendo come oggetto "Scintille di Gioia", in modo che non
me ne perda nemmeno uno!
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