La festa di Ognissanti e la leggenda del crisantemo

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In questi giorni si parla tanto di Halloween.
Per chi non lo sapesse Halloween è la contrazione dell'espressione All Hallow Even, che significa la notte di tutti i santi.

In sostanza non è la festa di mostri o demoni, ma la notte che precede il giorno di Ognissanti, in cui si dice che le anime dei cari possano tornare sulla Terra a trovare i loro congiunti.

Sebbene io adori Halloween, lo sapete già, ed abbia scritto più post a riguardo (li trovate qui, qui e qui), credo che sia giusto anche recuperare le nostre tradizioni.

Quando ero bambina festeggiavo il mio compleanno il 31 ottobre, mentre il primo novembre, Ognissanti, era il giorno dedicato ai cari che non ci sono più.

La mattina mi alzavo presto, indossavo un abito elegante e, assieme a mio papà, andavo al Cimitero Monumentale di Verona a trovare i nostri cari defunti.

Nei giorni precedenti mio papà comprava i crisantemi a palla, quelli che secondo lui erano più belli ed eleganti. Ne comprava tre per ogni tomba, solitamente di colore bianco.

Camminavano tenendoci per mano, chiacchierando sottovoce. Io amavo soffermarmi a guardare le tombe più antiche, dove riposano persone di tutte le età mancate più di cento anni prima della mia nascita, e mi chiedevo chi fossero le persone che apparivano nelle foto in bianco e nero, con addosso abiti vittoriani o di inizio '900.

Il cimitero monumentale di Verona è abbastanza recente, risale all' epoca napoleonica, per cui non ci sono tombe antiche.

Mentre ci avvicinavamo alle tombe dei nostri cari, mio papà raccontava a me e mia sorella la leggenda dei crisantemi.

"C'era una volta una bambina si prendeva cura della sua mamma gravemente malata. Voleva che la mamma guarisse e pregava a lungo la Vergine Maria affinché la mamma stesse meglio.
Un giorno la bambina andò in chiesa a pregare di fronte alla statua di Maria.
Ad un certo punto la statua si mosse e parlò alla bambina: 'non posso far guarire la tua mamma, disse, ma posso concederle di vivere tanti giorni quanti sono i petali di un fiore. Corri sul prato vicino alla chiesa a coglierne uno e portalo a me: insieme conteremo i giorni di vita che potremo concedere alla tua mamma. '
La bambina corse fuori dalla chiesa alla ricerca di un fiore. Trovò solo una margherita. I petali della Margherita non erano molti e la bambina avrebbe voluto che la sua mamma vivesse ancora a lungo. Così prese uno spillo e tagliò i petali della margherita in modo che si moltiplicassero. 
Quando tornò in chiesa di fronte alla statua della Madonna, questa sorrise con benevolenza alla bambina e le disse: 'la tua astuzia ha trasformato una semplice margherita in un fiore dai moltissimi petali. La tua preghiera sarà esaudita: la tua mamma vivrà ancora a lungo accanto a te ed il piccolo fiore che tieni tra le mani, che da oggi in poi si chiamerà Crisantemo, sarà il fiore con cui gli uomini renderanno omaggio ai cari defunti."

Terminato il racconto, papà ci accompagnava dai nostri cari e, mentre dicevano loro una preghiera e rendevamo loro omaggio con i crisantemi, ci raccontava aneddoti sulla vita dei cari che non c'erano più. 

Poi, nel pomeriggio, si andava in montagna dalla nonna, a rendere omaggio ai parenti montani ed a prendere messa nel cimitero. Ricordo ancora il freddo e la fatica di rimanere in piedi tutto il tempo. Ma poi si andava a casa della nonna mangiare castagne con tutta la famiglia ed il giorno di Ognissanti diventava occasione per stare tutti insieme. 

E voi? Quali tradizioni portate nel cuore per la festa di Ognissanti? 



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